Alle origini della Cabrio

La storia dell’automobile comincia con le cabriolet! Infatti, le prime auto erano tutte scoperte; solo
dopo la prima guerra mondiale, il progresso industriale e anche la maggiore velocità raggiunta
hanno imposto autovetture chiuse
Nel 1934, Peugeot inventa la Coupé Cabriolet con la 401 Eclipse: un tetto metallico ripiegabile nel bagagliaio. Il concetto sarà ripreso su modelli come la 402 esposta al Salone Auto e Moto di Padova e, più recentemente, con la 206CC, seguita poi da 207, 307 e 308.

L’epoca d’oro delle Cabrio Peugeot risale agli anni 80 con la 205 Cabriolet. C’è la mano di Pininfarina, sia nel disegno sia nella realizzazione: infatti, le scocche prodotte in Francia venivano mandate a Torino per aggiungere la capote e gli altri elementi specifici di questa carrozzeria, per poi tornare in fabbrica per installare la parte meccanica. In poco più di 10 anni vengono prodotte 72.142 Cabriolet, un numero rilevante che tuttavia rappresenta solo l’1,2% delle 5,4 milioni di 205 fabbricate.

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Peugeot 402 Eclipse
La prima vettura di serie coupé-cabriolet è una Peugeot. Dopo pochi esemplari su telai 401-601, sarà la 402 a decretare il successo dell’Eclipse. Oggi molto rara e ambita a livello mondiale dai collezionisti viene scambiata per importi intorno ai 300 mila euro.

Il primo esemplare che prelude una piccolissima serie è sul nuovo telaio 401 presentato nel settembre 1934 al Salone di Parigi. Ne verranno prodotti circa 80 esemplari. Ne seguiranno poi circa altri 30 su telaio della 6 cilindri 601, uno dei quali oggi è di proprietà del Museo di Sochaux.

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Peugeot 205 CTI Cabriolet 1.9 16v Gutmann
La 205 CTI esposta è una delle poche, forse l’unica importata dalla Germania con una elaborazione Gutmann.
La base è la 205 CTI, ma sotto si nasconde un motore dalle sensazioni forti, abbinato al piacere di sentire il vento tra i capelli, un mix perfetto tra sportività ed eleganza. Gli Anni ’80 sono anni in cui anche il tuning si esprime con prodotti esasperati. Il tedesco Gutmann applica alla 205 la testata a 4 valvole del motore che equipaggia la 309 sportiva ed elabora sia la meccanica che la carrozzeria. Rispetto alla versione di serie il motore presenta una testata a 4 valvole per cilindro che innalza la
potenza da 130 a 160 CV. Lo scarico è sportivo con terminale marchiato Gutmann.

Chi era Gutmann?
Circa 35 anni fa Kurt Gutmann di Breisach in Germania, non lontano dagli stabilimenti Peugeot, decide di offrire prodotti per l’elaborazione sia meccanica che estetica delle vetture Peugeot-Talbot. La prima vettura su cui interviene è la 205 GTI 1900, seguiranno le 309, le 405 le 605 per proseguire negli anni con le 106 e le 206. In Italia a fine Anni ’80 sarà Josef Hunterholzer, l’importatore con sede a Lana vicino a Bolzano, a proporre questi prodotti franco-tedeschi. Il catalogo di allora, oltre al trapianto della testata a 16 valvole della 309 sul motore della 205 1900 GTI, presenta interventi di carrozzeria,
freni, cambio, sospensioni e soprattutto scarico.

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Peugeot 205 CTI Cabriolet
1986 – esattamente trent’anni fa – la prima 205 cabriolet veniva presentata al pubblico. Allestita dalla Pininfarina, raggiungeva la linea di montaggio in Francia per ricevere la meccanica. Poco più di una 205 ogni 100 prodotte era una cabriolet e bisognava aspettare che dalla catena di montaggio ne uscissero almeno 200 prima di vedere una versione CTI col potente motore 1600cc
della GTI.

Nel 1983 viene lanciata la 205 e già nel gennaio seguente inizia la fase di ingegnerizzazione della nuova cabriolet. In primavera i primi prototipi allestiti da Pininfarina e consegnati a Peugeot iniziano a circolare e iniziano i test sulla capote con ben 5.000 cicli ripetuti di chiusura-apertura. A settembre 1985 i primi 250 esemplari di pre-serie sono pronti e la vettura viene presentata a gennaio 1986 con inizio vendite a marzo. A quella data ben 900 esemplari sono già stati costruiti… l’estate è alle porte!

Le scocche grezze delle 205 partono dalla Peugeot e arrivano a Torino dove Pininfarina elimina il tetto, aggiunge i rinforzi al telaio e i pannelli specifici come i parafanghi posteriori, poi monta gli interni, i vetri e ovviamente la capote. Utilizzando bisarche chiuse le vetture ritornano poi in Francia per ricevere i componenti meccanici. Alla fine della sua carriera, nel 1995 la produzione totale ammonta a 72.142 (solo l’1,2% del totale delle 205). Di queste 27.999 possono vantare il motore
della sportiva GTI.

 

Informazioni su Gianluca Zanelotto 1005 articoli
Da sempre nel mondo informatico, prima tecnico e poi marketing e infine commerciale. Ora lavoro come libero professionista e giornalista. Quest'ultima professione è partita quasi per gioco nel 2007, collaborando con Motocorse.com, poi, in seguito, anche con il canale Motori di Tiscali. Nel 2014, con Giorgio Papetti, fondiamo il nuovo Wheelsmag Italia. Passati ormai i 50 anni, sono motociclista, con alterne vicende, da più di 30. Da sempre dedito al turismo veloce, prima su Ducati Paso 750 e Ducati ST2, ho avuto un intermezzo “cattivo” su Cagiva Xtra Raptor per poi approdare di nuovo al turismo a lungo raggio ma con un occhio di riguardo anche alle piste polverose. Proprio in quest’ottica sono passato da una polivalente Aprilia Caponord Rally Raid, serie speciale della Caponord dedicata maggiormente all’Off per approdare al lato arancione della Forza con una KTM 990 Adventure prima e alla 1290 SuperAdventure S poi. Con i miei viaggi ho coperto gran parte dell'Europa e praticamente tutta l’Italia. Attualmente risiedo in Brianza da cui mi muovo spesso verso i laghi Lombardi e le Orobie per divertimento e prove.

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