MotoGP: Crutchlow vince, Marquez folle, Rossi furibondo

Ros MaQ
Il contatto che ha riaperto le ferite tra Marquez e Rossi

MotoGP Argentina.

E’ stata una gara totalmente folle, complici il meteo instabile, falle regolamentari da cui conseguono decisioni improvvisate della direzione gara e una condotta garibaldina di Marquez hanno dato vita ad uno dei GP più confusionari e incerti della storia

La genesi degli eventi comincia ancora prima che inizi la gara vera e propria. Uno scroscio di pioggia si riversa fantozzianamente sulla pista di Termas de Rio Hondo appena prima della partenza, spingendo i commissari a dichiarare “Wet Race” e i piloti a montare le gomme da bagnato (nonostante una pista pressochè asciutta). Jack Miller, poleman, va controcorrente decidendo di montare le slick. 5 minuti prima della partenza tutti i piloti si riversano in massa in pitlane per montare le gomme da asciutto, lasciando Miller da solo in griglia di partenza.
Lo start della gara è stato rimandato e per conferire un vantaggio a Miller la direzione gara si è “inventata” un regolamento per impedire ai 23 piloti rimanenti di partire contemporaneamente in pitlane (come era spaventosamente successo al Sachsering nel 2014). Jack è rimasto in pole position, tutti gli altri piloti sono stati fatti partire in pista ma dal fondo della griglia di partenza.
Istanti prima della partenza, Marquez spegne la moto. A questo punto, per regolamento, il pilota è tenuto ad accompagnare la moto in corsia box e partire da lì una volta che sarà sfilato il gruppo.
Marc riesce a riaccendere la moto e guidando contromano riesce a rimettersi sulla sua casella di partenza ignorando le richieste della direzione gara.

Ros MaQLa gara finalmente ha inizio, il vantaggio dato a Miller si è rivelato irrisorio. Marquez intanto faceva il diavolo a quattro e aveva agguantato la prima posizione, ma la direzione gara gli ha dato un ride through da scontare per via della manovra illecita in partenza. Lo spagnolo riprende la corsa in ultima posizione e si lancia in una rimonta furibonda con sorpassi aggressivi al limiti del regolamento, forse anche oltre al regolamento, come successo con Aleix Espargarò, Tito Rabat e infine Valentino Rossi, che è addirittura caduto. Marquez è arrivato 5° al traguardo, ma la direzione gara gli ha dato 30 secondi di penalità che lo hanno relegato fuori dalla zona punti. Subito dopo la gara Marquez è andato nei box Yamaha per scusarsi dell’accaduto, ma il team di Valentino insieme a Lin Jarvis lo hanno respinto. Di colpo sono riemersi tutti i dissapori del finale di stagione 2015 e l’atmosfera nel paddock è di nuovo tesa. La questione non è affatto finita, perchè in direzione gara proprio in questi momenti, i vertici Honda e Yamaha stanno discutendo. La penalità a Marquez potrebbe essere ancora più grave, complici anche le accuse fatte pubblicamente da Rossi e Dovizioso.
Valentino è arrivato a dire che ha paura di correre con Marquez in pista e non si sente tutelato affatto dalla direzione gara, in quanto Marquez può sostanzialmente fare quello che vuole. Opinione condivisa dal team principal Lin Jarvis. Dovi afferma invece che Marquez ha fatto tutto ciò che non andava fatto, gestendosi particolarmente male, dilapidando di fatto l’enorme vantaggio prestazionale che aveva dimostrato in tutto il weekend in ogni condizione.

In tutto questo non abbiamo ancora parlato della gara vera e propria. Rimediamo subito.

Dopo la prima penalità a Marquez, si è creato in testa un quartetto composto da Miller, Rins, Zarco e Crutchlow, che hanno dato veramente un gran spettacolo. Numerose virgole nere lasciate Fight in frontsull’asfalto e tanti sorpassi. Rins ha sorpreso, riportando la Suzuki sul podio. Una prestazione veramente pregevole per lo spagnolo, che alla sua quindicesima gara in MotoGP conquista già il primo podio. Rins ha corso in crescita il finale del 2017 nonostante una Suzuki poco competitiva e la scorsa gara in Qatar si stava giocando il podio prima di scivolare. La Suzuki sembra aver finalmente trovato il proprio gioiellino.
Miller ha patito l’usura gomme, figlia di una condotta di gara arrembante e aggressiva. La vittoria è stata infine una questione dei più esperti Zarco e Crutchlow, con l’inglese che l’ha spuntata sul traguardo. Crutchlow conquista così la vetta della classifica mondiale

Pedrosa sembrava essere della partita ma è caduto dopo essere passato su una striscia di asfalto ancora umida in seguito ad un’entrata aggressiva di Zarco al primo giro.

Vinales porta a casa una 5° posizione e punti importanti per il mondiale, ma Yamaha sembra ancora in difficoltà. Prima di essere centrato da Marquez, Rossi stava facendo gara insieme a Vinales. La Yamaha M1 versione 2018 ha ancora problemi e sarà chiamata ad un riscatto ad Austin, sperando in una gara “normale”.
Dovizioso salva il salvabile ed è sesto al traguardo. Mai competitivo in tutto il weekend, in difficoltà con ogni condizione atmosferica. Il motivo sembra essere la scarsa velocità a centro curva della Ducati. La GP18 pare migliore delle sue precedenti incarnazioni, ma sembra anche mantenere quel difetto congenito della difficoltà a “scorrere” a centro curva. Dovi salva la faccia e qualche punticino, Jorge Lorenzo neanche quello. Protagonista di molte polemiche, lo spagnolo è naufragato in qualifica (escluso dalla Q2) e ancor di più in gara (fuori dalla zona punti). I dissapori tra il maiorchino e la Ducati non sono nuovi, che sia forse gia arrivato il momento di un divorzio?

Completano la top10 un sorprendente Rabat, seguito da Iannone, Syahrin e Petrucci.

MGP Gara ARG
Marquez penalizzato di 30″, sarà fuori dalla zona punti

 

 

Informazioni su Luca Golfrè Andreasi 73 articoli
Studente universitario di 22 anni, appassionato di corse, musica e videogiochi da praticamente sempre. Seguo le gare di MotoGP, SuperBike e Formula1 dal 2002 e collaboro con WHEELSMag.it da maggio 2016, concentrandomi principalmente sulle corse del motomondiale e di SBK.

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