Tiger 850 Sport: poche rinunce, tanto divertimento

Può essere considerata a tutti gli effetti la versione di accesso alla gamma Tiger e anche se la dicitura Sport può trarre in inganno mantiene gran parte delle caratteristiche che hanno decretato il successo della Tiger 900 in tutte le sue varianti. Rispetto a queste ultime abbiamo un po’ meno potenza e coppia perché il motore, pur rimanendo di 888 cc, è stato depotenziato per renderlo più facile.

20210729_133943 Questo non significa che manchi potenza, perché gli 85 cavalli sono distribuiti benissimo lungo tutto l’arco di erogazione e l’agilità della moto, che sembra pesare molto meno di quanto viene dichiarato, la rende veramente divertente e piacevole da guidare. Il tutto senza perdere troppo quando vogliamo affrontare qualche strada bianca perché le ruote da 17 pollici al posteriore e 19 all’anteriore, gommate di serie con delle ottime Michelin Anakee Adventure, permettono di muoversi agevolmente anche su terreni accidentati. Detto ciò appare evidente che la Tiger 850 Sport non è assolutamente da considerarsi la versione sportiva della Tiger (come era la 1050), bensì una versione semplificata che si rivolge a un pubblico meno interessato alle prestazioni assolute e al massimo della tecnologia e dei gadget elettronici, e più attendo al rapporto qualità prezzo che in questo caso è indubbiamente molto interessante.

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Come tutte le Tiger anche questa 850 Sport è realizzata e assemblata con cura, con finiture molto buone come da tradizione per la casa Inglese. Per abbassare sensibilmente il prezzo di listino si è rinunciato a qualche dettaglio premium, come i blocchetti retroilluminati, il sistema keyless o il grande display TFT a colori da 7 pollici (qui è sempre TFT a colori ma da 5 pollici e privo del modulo di connettività Bluetooth), nonché alle funzionalità più evolute dell’elettronica di bordo e della piattaforma inerziale.

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Un peccato su questo tipo di moto la mancanza dei paramani di serie, installati sul modello in prova ma disponibili solo come optional. Sempre optional sono il cruise control, le manopole riscaldabili e il cavalletto centrale. Per il resto ritroviamo i fari full led, al pari degli indicatori di direzione, il cupolino regolabile senza attrezzi, la presa USB subito subito sotto al quadro strumenti, un efficace cavalletto laterale e un pratico e ampio portapacchi che integra le maniglie per il passeggero. Comodissima la sella, veramente ben fatta anche a livello ergonomico.

Motore facile e ciclistica semplificata

L’eccellente 3 cilindri che da sempre caratterizza la Tiger è rimasto inalterato a livello di struttura principale, ma è stato addolcito togliendo 10 cavalli e 5 Nm di coppia. Ora come accennato in apertura i cavalli sono 85 a 8.500 giri/min, mentre la coppia si ferma a 82 Nm a 6.500 giri/min. Rispetto alla Tiger 900 sono stati semplificati i Riding Mode, che in questo caso sono solo due: Road e Rain.

Tiger 1

Peccato non sia possibile in entrambi i casi impostare il livello del Traction Control (che può però essere escluso al pari dell’Abs). Nella mappa Road è risultato infatti fin troppo invasivo. Sia Abs che Traction control sono in questo caso di tipo standard, nel senso che non prevedono la modalità cornering fornita invece dalla piattaforma inerziale a 6 assi disponibile sulle sorelle maggiori.

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Anche a livello ciclistico si è optato per delle sospensioni meno sofisticate. Se però il mono si comporta molto bene e può essere facilmente regolato nel precarico, grazie alla manopola facilmente accessibile sul lato destro, la forcella Marzocchi non regolabile con steli da 43 mm ci è sembrata decisamente un passo indietro rispetto a quella pluriregolabile montata sulla Tiger 900. I progettisti in questo caso hanno cercato di trovare il giusto compromesso tra sostegno ad alta velocità e capacità di assorbire gli urti quando ci si sposta con un filo di gas, ma questo compromesso ha finito col penalizzare un po’ il confort. Quando si affrontano infatti buche o avvallamenti in sequenza la forcella non ritorna con sufficiente velocità e questo innesca contraccolpi che alla lunga risultano fastidiosi. La sella attenua molto questo difetto, ciò non toglie che avremmo preferito una forcella, se non regolabile, più progressiva.

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Dove invece Triumph ha deciso di non risparmiare per nulla è sull’impianto frenante, che all’anteriore vanta doppie pinze radiali Brembo Stylema che assicurano modulabilità e tanta potenza.

 

Facile e divertente 

La prima sensazione quando si sale in sella è di controllo totale e di grande comodità. La sella (regolabile tra 830 e 810 mm) perfettamente svasata in corrispondenza del cavallo permette di toccare facilmente terra con entrambi i piedi e tutto è esattamente dove uno se lo aspetterebbe. La moto appare snella e agile, sensazione che viene subito confermata non appena inseriamo la prima e partiamo. Il motore risponde in modo molto progressivo, ma se si spalanca il gas di potenza ce ne è eccome, tanto che non si rimpiangono poi così tanto i 10 Cv in meno rispetto alla Tiger 900. Anche in città la 850 Sport è agilissima, molto più di un maxiscooter, e grazie al manubrio alto non c’è il rischio di rimanere incastrati tra gli specchietti delle vetture. Nel misto regala sensazioni quasi da sportiva tanto è la facilità con cui scende in piega e cambia direzione, considerando che all’anteriore abbiamo comunque un cerchio da 19 pollici.

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Il confort è molto elevato anche in autostrada e proprio per questo è una moto particolarmente indicata a chi vuole usarla per farci un po’ di tutto puntando al migliore compromesso. Cambio e frizione funzionano benissimo e le leve regolabili, al pari del manubrio, permettono a chiunque di trovare la posizione di guida ottimale. In sella anche il passeggero gode di un ottimo livello di confort e l’unica nota dolente viene dai radiatori che sparano tanta aria calda sulle ginocchia. In inverno è una manna, ma in estate alle basse velocità tipiche dei tragitti cittadini il calore dà parecchio fastidio.

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Per fortuna in velocità il problema scompare e l’assenza di vibrazioni permette di assaporare anche i lunghi viaggi, per altro ben protetti dal piccolo ma efficiente cupolino, che può essere regolato in pochi secondi anche mentre si è in sella. Ottimi i consumi; in media nel ciclo misto si percorrono circa 18 Km con un litro, ma facendo attenzione si riescono a superare anche i 20.

Prezzo corretto con poche rinunce

La Triumph Tiger 850 Sport viene proposta in due colorazioni a un prezzo di 11.600 euro, 2.200 euro in meno della versione GT e 4.500 in meno della più estrema Rally. Un prezzo che ci sembra molto interessante in virtù dell’ottimo motore, di una ciclista complessivamente a punto e di finiture curate.

Caratteristiche e scheda tecnica

 

 

 

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