CFMOTO 700MT ADV

Il segmento delle adventure di media cilindrata si fa sempre più agguerrito a a insidiare due best seller come la Benelli Trk 702 e la Moto Morini X-Cape arriva la CFMOTO 700MT ADV che giocata moltissimo su buone prestazioni, grande facilità di guida, una ricca dotazione di serie e un rapporto qualità prezzo estremamente interessante, caratteristiche che la rendono una degna rivale e una valida scelta, soprattutto per chi non ha grosse velleità in fuoristrada e desidera una moto pronta ad affrontare qualsiasi viaggio anche in coppia senza mandare in crisi le proprie finanze.

Stiamo infatti parlando di una moto che a soli 6.690 euro, che diventano addirittura 6.390 con la promozione in corso, offre un ottimo bicilindrico, Abs e controllo di trazione disinseribili, freni con pinze radiali, sospensioni regolabili, display a colori da 5 pollici molto completo, rilevamento pressione e temperatura degli pneumatici, cerchi tubeless, parabrezza regolabile su più posizioni senza attrezzi (anche mentre si guida), sella pilota e manopole riscaldabili su tre differenti livelli, paramani, barre di protezione e anche i supporti per le borse. Stranamente manca il cavalletto centrale, solitamente fornito di serie dai brand di provenienza cinese.

Una moto, insomma, che si ritira dal concessionario ed è pronta a partire anche in coppia, regalando buone prestazioni e anche consumi ridotti, visto che nel nostro test di oltre 500 km su strade urbane, extraurbane e autostrada il computer di bordo ha fatto registrare una media di 4,7 litri per 100 km, dato abbastanza veritiero stando anche alle nostre rilevazioni empiriche al distributore di benzina. Questo, considerando il serbatoio da 20 litri, garantisce percorrenze davvero interessanti.

Estetica personale in linea con la gamma MT

la CFMOTO 700MT ADV riprende le linee dell’ammiraglia e il family feeling è evidente sia nella vista frontale sia in quella di tre quarti, anche grazie alle barre di protezione molto ben integrate e ai supporti per le borse che vanno a proteggere tutta la parte posteriore, dove troviamo un robusto portapacchi già predisposto per ospitare un bauletto.

Il becco appena pronunciato e la firma luminosa dei fari a led regalano un’immagine che si discosta molto da quella delle rivali, rendendola immediatamente riconoscibile. L’ampio cupolino, assieme ai paramani di serie, protegge bene anche in autostrada e può essere regolato tramite due manopole (ma basta utilizzarne una) su più posizioni con un’escursione in grado di accontentare un’ampia fascia di motociclisti, per lo meno quelli sotto al metro e ottanta.

Dietro al cupolino troviamo un display da 5” a colori caratterizzato da una buona leggibilità e in grado di fornire una grande quantità di informazioni. Sulla schermata principale oltre ai consueti indicatori di giri motore, temperatura, velocità massima, livello carburante, ora e marcia inserita troviamo infatti un completissimo computer di bordo con 2 trip, consumi medi e istantanei, dati di viaggio, tensione delle batteria, dati di pressione e temperatura degli pneumatici e stima della distanza percorribile residua in base al carburante contenuto nel serbatoio. L’unico appunto che ci sentiamo di fare è sull’indicatore del carburante, un po’ impreciso e caratterizzato dal fatto che quando la moto entra in riserva non fornisce più il valore di percorrenza residua, il che è assai strano perché è proprio quando si entra in riserva che servirebbe un dato attendibile.

Il sistema è anche dotato di connettività allo Smartphone con possibilità di gestione della navigazione con mappe tramite l’app CF Moto (la navigazione dopo un anno prevede un piccolo abbonamento mensile).

Dal blocchetto di sinistra possiamo facilmente accedere alle impostazioni del veicolo, alla gestione di telefonate e musica e a tutte le informazioni secondarie.

Un aspetto molto positivo è che l‘Abs può essere disabilitato direttamente con un tasto presente sul blocchetto sinistro senza dover entrare nelle pagine del display.

Accanto al cruscotto troviamo 2 prese Usb di tipo A e C e il blocchetto di sinistra integra il pulsante per il riscaldamento delle manopole su tre livelli, ben indicati da una spia luminosa che diventa verde, blu e rossa in base al livello scelto.

Per riscaldare la sella del pilota occorre invece premere il pulsante posto direttamente sulla sua sinistra, anch’esso azionabile su tre livelli con indicatore luminoso che segue il medesimo schema delle manopole. I comandi sono di buona qualità, al pari di tutto l’impianto full led mentre alcuni componenti, come il manubrio old style dotato di traversino e il portapacchi che ha attacchi un po’ grezzi, potrebbero essere migliorati.

In generale però il livello di finiture è molto buono in relazione alla componentistica scelta e l’assemblaggio è fatto davvero bene, con anche alcune chicche come le pedane del passeggero amovibili , gli snodi anti rottura su pedale di freno e cambio, le leve regolabili e il cablaggio principale protetto da guaine e calze protettive. Va poi ribadito che non ci sono scricchioli che inficiano la qualità della vita a bordo, nemmeno quando passiamo su buche e pavé. Davvero difficile chiedere di più a meno di 6.500 euro.

Motore collaudato e subito pronto

Il bicilindrico in linea da 693 cc utilizzato sulla 700MT ADV è il medesimo adottato da CF moto su altri modelli e anche dalla Moto Morini per la sua X-cape 700, anche se in questo caso la messa a punto è decisamente diversa.

La potenza massima infatti si ferma a 68 cavalli (2 in meno) e viene erogata a un regime di giri più alto (9.500 giri), mentre la coppia di 60 Nm (contro i 68 della X-cape) è a 500 giri in meno e questi due dati, apparentemente contrastanti, caratterizzano moltissimo il comportamento della moto.

Il motore infatti nel primo quarto di apertura del gas, complice anche una rapportatura davvero azzeccata, è subito pronto e la moto è molto reattiva, il che la rende piacevole da guidare in città e nell’extrarubano, poi la spinta è sempre progressiva e dolce fino ai 9.500 giri in cui si raggiunge il picco di potenza massima. Non ci sono cambi repentini di passo e tutto avviene con una progressione davvero piacevole che non mette mai in difficoltà.

Su questa moto la parola d’ordine è facilità di guida e relax, che poi è quello che cercano moltissimi motociclisti che si avvicinano a una adventure stradale. Tra l’altro il motore oltre a riprendere bene anche con le marce alte quando si scende sotti ai 3.000 giri vibra poco e l’assenza di scricchiolii, come detto migliora la qualità a bordo è buona anche a fronte di un reparto sospensioni migliorabile e, soprattutto, di una posizione in sella molto particolare, ma su questo torneremo dopo. Una nota su cambio e frizione. Il primo è preciso, ma abbastanza secco negli innesti, mentre la frizione è sufficiente morbida per non stancare anche nei continui Stop&Go cittadini. Chiaramente non c’è quickshift, l’acceleratore è a cavo e non ci sono mappe motore.

Ciclistica sincera, ma migliorabile

Il telaio della CFMOTO 700MT ADV è un tubolare in acciaio alto resistenziale abbinato a un forcellone in alluminio. La forcella anteriore è a steli rovesciati da 41 mm. di diametro con escursione di 150 mm. e può essere regolata separatamente in compressione ed estensione agendo sui registri separati posti sui due steli.

Il mono ha invece un’escursione di 148 mm. e può essere regolato nel precarico e nell’idraulica, ma purtroppo non prevede il pomello di regolazione rapida e richiede l’uso di un cacciavite. I cerchi sono tubeless a raggi tangenziali da 19” all’anteriore e 17” al posteriore e calzano pneumatici CST da 110/90 e 150/50 che malgrado la moderata tassellatura garantiscono un buon feeling e ottimi angoli di piega.

Il comportamento della moto è sincero e prevedibile, anche quando si affronta qualche facile strada bianca, ma le sospensioni a nostro avviso andrebbero riviste nell’idraulica. Vanno bene quando si viaggia molto rilassati ad andature moderate, ma appena si alza il ritmo o si incontrano asperità in rapida sequenza non riescono ad assorbirle completamente dando una risposta un po’ troppo secca, specialmente il mono che tende molto a scalciare. Abbiamo provato a cercare un giusto compromesso agendo sui registri e se sulla forcella siamo riusciti a migliorare il comportamento sul mono non abbiamo trovato del tutto la quadra.

Più che discreti invece i freni, con pinze radiali all’anteriore marchiate CFMOTO. Il freno posteriore non è potentissimo mentre l’anteriore pinzando con decisione riesce ad esprimere un buon mordente pur restando molto modulabile. Abs e controllo di trazione sono giustamente tarati sul conservativo per facilitare la guida anche ai meno esperti e il fatto di poterli escludere è indubbiamente un grande vantaggio quando si vuole affrontare qualche tratto in offroad.

In sella: una posizione tutta sua

La posizione di guida è probabilmente l’aspetto più divisivo quando viene chiesto di giudicare questa moto, specialmente in confronto alle dirette concorrenti. La sella a soli 820 mm da terra indubbiamente facilita moltissimo la guida e le manovre da fermo, per contro chi è sopra al metro e settantacinque si troverà a guidare con l’angolo delle ginocchia un po’ troppo chiuso, anche per via delle pedane alte da terra e avanzate.

La sella, inoltre, è molto scavata e crea uno scalino pronunciato con la parte dedicata al passeggero. Il pilota quindi si trova a guidare praticamente in una posizione obbligata senza grosse possibilità di muoversi. A questo dobbiamo aggiungere un manubrio fortemente orientato verso il pilota, che accentua la sensazione di avere una posizione di guida molto distante dalla ruota anteriore.

Tutto questo si traduce in una posizione molto particolare, che sulle prime non permette di trovare il giusto feeling con l’avantreno. Rispetto alle dirette concorrenti resta però meno diretta e comunica meno cosa avviene sotto la ruota anteriore. Se si viaggia tranquilli questa particolare posizione può essere un plus apprezzato da molti motociclisti, ma aumentando il ritmo effettivamente si vorrebbe un assetto più caricato sull’anteriore. Chiaramente questa particolare posizione in sella si riflette anche in fuoristrada dove non solo è difficile passare dalla posizione seduta a quella in piedi, ma si ha anche un’inclinazione del manubrio che proprio non asseconda questo tipo di guida. Personalmente ho impiegato più di qualche chilometro ad adattarmi a questa posizione, ma devo ammettere che anche dopo aver percorso circa 350 km in una sola tappa ho trovato una moto piacevole da guidare, anche grazie a vibrazioni molto contenute e a un cupolino che devia correttamente i flussi d’aria lasciando parzialmente esposte solo le spalle. Anche le forme del serbatoio proteggono bene le gambe e l’unico appunto riguarda un sensibile calore proveniente dal motore, unito al fatto che la ventola entra in funzione davvero di frequente anche con temperature esterne tutto sommato contenute.
A dispetto dei 226 Kg a vuoto anche in città la moto sui guida molto bene e svincola agilmente tra le auto. Come detto, moderando la velocità anche la risposta della ciclistica è adeguata e le asperità della strada non sono un problema. Nel misto chiaramente le velocità aumentano e la moto risulta divertente da guidare grazie alla prontezza del motore già ai bassi regimi, a una curva di potenza molto lineare e a una risposta al gas sempre prevedibile. L’agilità tra le curve e buona e si riescono a fare delle belle pieghe grazie anche a una buona luce a terra. Se però arriva il dosso improvviso, la buca più profonda del solito o asperità in sequenza le sospensioni vanno un po’ in crisi e il comfort ne risente con qualche contraccolpo di troppa sulla schiena di pilota e passeggero. In autostrada invece, dove il manto stradale è generalmente buono, la moto si comporta davvero bene e anche sui lunghi viaggi la sella ben imbottita regala un buon comfort a pilota e passeggero, accentuato dalla possibilità di riscaldare manopole e sella del pilota.

Nel fuoristrada leggero abbiamo trovato più efficace la guida da seduti perché in piedi le pedane sono troppo avanzate e il manubrio davvero troppo piegato verso il pilota, Andrebbe alzato e ruotato in avanti, ma poi ritornati in posizione seduta risulterebbe troppo lontano dal busto. Diciamo che a dispetto del nome la CFMOTO 700MT ADV resta una moto prettamente stradale molto valida per un utilizzo quotidiano e per fare del turismo esplorativo anche a lungo raggio. Un’ottima moto per chi si avvicina per la prima volta a questa categoria, vuole viaggiare in tutta tranquillità affrontando magari anche qualche strada bianca e desidera un mezzo che a un prezzo molto interessante offre tutto ciò che serve per viaggiare, anche in coppia. Manca il cavalletto centrale, vero, e il tris di valigie cuba parecchio, ma anche così il prezzo resta inferiore a quello delle dirette avversarie e la dotazione è tra le più complete in assoluto.

Conclusioni

Estetica a parte, che come sempre è molto soggettiva (a noi personalmente piace), la vera discriminante per l’acquisto di questa moto resta la posizione di guida. Onestamente a me non entusiasma, anche se è confortevole, ma sono sicuro che a molti piacerà per quel senso di controllo intuitivo della moto che sa regalare, a fronte chiaramente di una minore comunicatività dell’avantreno. In questo suo comportamento pacioso e rassicurante è sicuramente più simile alla Benelli TRK 702X che non alla Moto Morini X-Cape 700, che tra tutte resta quella con la ciclistica più a punto e la più efficace in fuoristrada (ma anche la più costosa del lotto confrontando le dotazioni).

La CFMOTO 700MT ADV è proposta in due colorazioni a 6.690 Euro franco concessionario, ma come detto in apertura al momento può essere acquistata con uno sconto di 300 euro e a parte il cavalletto centrale e il tris di borse ha tutto di serie, compresi i cerchi tubeless e i telaietti laterali che permettono di montare agevolmente anche delle borse morbide senza che vadano a rovinare la carrozzeria o a toccare lo scarico. Tra l’altro assieme alle barre di protezione anteriori riparano molto bene la moto in caso di caduta.

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