
Con la Omoda 9 Super Hybrid il brand più di design del gruppo Chery punta davvero molto in alto perché il nuovo crossover del segmento D ha diversi assi da giocare per piacere ai clienti europei. A cominciare dal powertrain, una sofisticata architettura ibrida plug-in composta da ben quattro motori: un 1.5 turbo benzina a ciclo Miller da 143 Cv abbinato a tre unità elettriche: due montate sull’asse anteriore, rispettivamente da 102 e 122 Cv, e una sul posteriore da 238 Cv. Schema che garantisce una trazione integrale intelligente con distribuzione della coppia che privilegia l’asse posteriore per una migliore guidabilità. Il tutto è gestito da una trasmissione automatica a tre rapporti progettata specificamente per questa architettura.

Di fatto si tratta di un’ulteriore evoluzione di quanto già visto sulla Jaecoo 7 Super Hybrid. La differenza principale, oltre al fatto di avere un motore elettrico aggiuntivo sull’asse posteriore e quindi poter offrire la trazione integrale, è che i due motori elettrici anteriori non hanno funzionalità separate per muovere le ruote e ricaricare la batteria, ma possono a seconda dei casi svolgere entrambe le funzioni.

Il risultato è davvero notevole perché stiamo parlando di una potenza complessiva di ben 537 CV, con una coppia massima di 650 Nm, valori che le consentono di staccare lo 0-100 km/h in soli 4,9 secondi nonostante i 2.270 kg di peso in ordine di marcia. La batteria da 34,46 kWh con capacità di carica rapida a 65 kWh garantisce un’autonomia in modalità completamente elettrica pari a 145 km nel ciclo combinato WLTP, che diventano 181 km nel ciclo urbano.


Dotata di un serbatoio da 70 litri, complessivamente la Omoda 9 è in grado di percorrere oltre 1.100 Km con consumi medi WLTP pari a 1,7 l/100 km. Anche con la batteria scarica i consumi restano comunque contenuti, con un dato dichiarato di 7 litri per 100 Km. La presenza di serie della ricarica a 65 kWh riduce però moltissimo questo rischio, perché bastano appena 20 minuti a una colonnina in corrente continua per passare dal 30 all’80% della carica.
Per capire meglio il posizionamento di questa vettura abbiamo intervistato Francesco Cremonesi, responsabile comunicazione per i brand Omoda e Jaecoo.
Con una lunghezza di 4.775 mm, Omoda 9 offre tanto spazio a bordo per 5 occupanti e anche un bagagliaio con una capacità di 660 litri, che può salire a 1.783 litri abbattendo gli schienali dei sedili posteriori nella modalità 40/60 (peccato manchino i pulsanti di abbattimento anche nel vano bagagli).



Esteticamente la linea è molto filante, anche grazie alle maniglie elettriche a scomparsa, ed è dominata dalle scenografiche luci Led Matrix che accolgono il guidatore con giochi di luce animati, regolabili su tre differenti modalità.





La linea di cintura alta percorre l’intera fiancata e il muso reinterpreta forme già viste sulla Omoda 5. Se i designer hanno curato molto la linea, gli ingegneri si sono dedicati alla scocca, che prevede l’impiego di acciaio altoresistenziale per l’85% e ben un 18% di elementi in acciaio stampato a caldo per garantire la massima rigidità e sicurezza in caso di impatto. Le sospensioni sono elettromagnetiche a controllo continuo e anche grazie alla presenza di vetri laminati e pneumatici Michelin extra-silence, montati su cerchi da 20 pollici, il confort a bordo è molto buono sia per quanto riguarda il controllo delle asperità sia per il livello di rumorosità nell’abitacolo.

Malgrado le notevolissime prestazioni la Omoda 9 resta infatti una vettura votata al massimo confort di guidatore e passeggeri. Sospensioni e sterzo anche se impostiamo la modalità Sport (ricordiamo che la vettura prevede tre modalità: Eco, Normal e Sport) restano morbidi e guidando in modo aggressivo si evidenzia un certo rollio in curva, anche se non è mai fastidioso. Sinceramente al cambiare delle modalità avremmo preferito una maggiore differenziazione nella risposta di sospensioni e sterzo.

Del resto basta osservare gli interni per capire quanto questa crossover voglia “coccolare” tutti gli occupanti e forse, se tralasciamo per un istante le prestazioni e le qualità dinamiche, è proprio questo l’asso della manica della Omoda 9, che offre una dotazione di serie davvero di altissimo livello abbinata a ottime finiture, come testimoniano i pannelli porta, il tunnel centrale e anche la parte superiore dell’abitacolo rivestita in tessuto scamosciato.




Si parte con sedili in pelle nappa, privi di formaldeide, con regolazioni elettriche, riscaldamento e raffreddamento per tutti i passeggeri. Quelli anteriori sono anche dotati di memorie, funzione massaggio regolabile su differenti modalità, e regolazione della lunghezza della seduta. Anche il volante è regolabile elettricamente e la vettura memorizza le impostazioni, oltre a fornire la funzione easy entry.

L’impianto audio è Sony con 14 altoparlanti di cui 2 inseriti direttamente nel poggiatesta del sedile del guidatore per permettergli di ricevere telefonate e ascoltare indicazioni senza infastidire gli altri occupanti e senza che questi possano sentire le nostre conversazioni. Il grande tetto panoramico con tendina oscurante garantisce tanta luminosità all’interno e il sistema di climatizzazione bi-zona, con filtro PM 2.5 e sensore qualità aria, prevede bocchette dedicate agli occupanti dei sedili posteriori sul del tunnel centrale e sui montanti laterali.

La plancia, molto pulita ed elegante, è dominata dai due display da 12,3 pollici disposti all’interno di un’unica superficie e dal grande tunnel centrale con doppia ricarica wireless e tanto spazio per riporre oggetti. Il display davanti al guidatore è configurabile a piacere e offre moltissime informazioni, molte delle quali possono anche essere proiettate direttamente sul parabrezza grazie all’Head Up Display a colori (ben visibile anche di giorno) che prevede anche l’utilizzo della realtà aumentata.

Il display secondario è dedicato al controllo di tutte le opzioni associate alla vettura, è compatibile con Apple Car Play e Android Auto e integra un proprio navigatore e connettività wi-fi per tutti gli occupanti tramite una sim card. Grazie alla connettività la vettura può anche ricevere aggiornamenti costanti senza doversi recare in concessionaria. Non mancano poi alcuni tasti fisici per la regolazione rapida della climatizzazione e di altre funzioni legate all’utilizzo della vettura. Interessante anche la presenza di un controller touch sulla sinistra dello schermo che permette anche l’occupante del sedile passeggero di regolare rapidamente alcune caratteristiche dell’infotainment.




Molto pratica la telecamera a 540° che offre anche la possibilità di rimuovere il fondo della vettura per vedere cosa c’è sotto le ruote, una funzione particolarmente utile quando si utilizzano le modalità dedicate alla guida in offroad, su neve, fango e sabbia. Chiaramente non manca l’illuminazione ambiente a led, anche per gli occupanti dei sedili posteriori, configurabile a piacere, e neppure le luci di lettura sia anteriori sia posteriori.

Per quanto riguarda gli Adas la Omoda 9 integra una piattaforma di assistenza alla guida di livello 2+ evoluto, con funzioni predittive basate su intelligenza artificiale e sensori a 360°. La suite Adas permette una guida semi-autonoma in autostrada e in città e la dotazione comprende tra gli altri il cruise control adattivo integrato con guida in colonna, funzioni di parcheggio autonomo con anche la memorizzazione dei parcheggi preferiti tramite Gps, monitoraggio dell’angolo cieco, mantenimento attivo della corsia, avviso di collisione frontale con frenata automatica avanzata anche per pedoni e ciclisti, il riconoscimento automatico dei limiti di velocità con adattamento dinamico in curva e l’attivazione dinamica intelligente dei led che compongono il sistema di illuminazione. tra l’altro nella breve prova effettuata in Franciacorta ci è sembrato che i vari segnali di attenzione legati agli Adas siano meno invasivi e fastidiosi rispetto ad altre vetture provate.

Un solo allestimento con tutto di serie
La Omoda 9 viene proposta in un unico allestimento a 51.900 euro, denominato Premium i-AWD che prevede tutto di serie in 3 colorazioni. Una formula che non solo garantisce un enorme vantaggio per l’acquirente, ma facilita molto anche la fase di acquisto perché praticamente si deve scegliere solo il colore senza dover centellinare gli accessori per non far lievitare a dismisura il prezzo di acquisto. Gli unici due extra sono una particolare colorazione rossa degli interni in pelle, che prevede un aggiunta di 1.100 euro, e un quarto colore di carrozzeria grigio opaco, che costa 1.000 euro in più. In fase di lancio è inoltre attiva una promozione che prevede un costo di 45.400 in caso di permuta.

Un prezzo non basso in assoluto, ma molto concorrenziale rispetto a quello di vetture premium del segmento D dei marchi europei più blasonati. Se la differenza di prezzo in partenza potrebbe infatti non sembrare così alta, andando a sommare tutti gli optional che in questo caso sono forniti di serie il gap diventa davvero importante e potrebbe far propendere all’acquisto di una Omoda 9 non solo chi, pur essendo attento ai costi, vuole un prodotto performante e di qualità, ma persino chi ha sempre guidato auto di brand prestigiosi e ora ritiene eccessivo il prezzo raggiunto da certe vetture, specialmente quando si vanno ad aggiungere gli accessori.
A riprova della certezza che il brand ripone nella qualità delle sue vetture, Omoda 9 gode di 7 anni di garanzia o 150.000 km (senza limiti di chilometraggio nei primi 3 anni), che diventano 8 anni o 160.000 km per i componenti EV e 12 anni contro la corrosione passante. Omoda ai propri clienti offre anche un servizio di assistenza molto completo e un sistema di monitoraggio della batteria che permette alla centrale operativa di prevenire eventuali anomalie avvisando tempestivamente il cliente. Nessun problema anche a livello di ricambi, visto che nel magazzino italiano sono stoccati il 98% dei componenti della vettura, consegnabili alle concessionarie di tutta Italia in 48 ore.
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