Prova CAberg Tanami Carbon

Grazie a Caberg, aggiungiamo un’altra prova alla sezione visti da vicino, andando a esplorare insieme una interessante novità della casa bergamasca, il nuovo Tanami Carbon, un casco che offre diverse soluzioni molto interessanti.

Il Caberg Tanami Carbon, offre soluzioni di materiale e di brevetti molto interessanti, mentre per la sicurezza è dotato di un sistema (NFC SOS) che farà la differenza.

Contenuto della confezione

Il casco Caberg Tanami Carbon

La sacca apposita.

Il Pinlock Max Vision 70 per contrastare l’effetto di appannamento in una visiera.

Paravento da applicare alla mentoniera

Il manuale di istruzioni sia per il casco che per il sistema SOS

Mancano il set di adesivi riflettenti, utili per chi va in Francia.

Come è fatto?

I Tanami Carbon ha una calotta realizzata in Calotta in Fibra di vetro + Carbonio, che si può notare come ultimo strato esterno, esiste anche una versione in solo Fibra di Vetro.

Le calotte esterne sono di 2 misure consentendo di realizzare con gli interni sei taglie così disposte

1 Calotta – XS – S – M

2 Calotta – L – XL – XXL

Gli interni sono rimovibili traspiranti e antibatterici, presentano un passaggio per l’utilizzo di occhiali e nella parte inferiore c’è il passaggio per un sistema di idratazione.

Non manca la predisposizione ad alloggiare un interfono, dove le sedi per le cuffie sono ricavate nell’imbottotura per non avere spessore verso la testa.

Il Tanami Carbon ha delle prese d’aria molto particolari, brevettate per poter rimuovere la cover ed aumentare notevolmente la portata.
La presa d’aria sul mento molto in modalità standard offre un comando on/off, mentre rimuovendo la cover magnetica diventa molto più grande.
Abbiamo anche due nella parte superiore con un comando unico per aprirle e chiuderle.

Infine, gli estrattori posteriori che sono sempre aperti, possono anch’essi rimuovere la cover magnetica per aumentare notevolmente la portata di estrazione.

Il sistema di apertura della visiera del Tanami ha il bottone di sblocco e di conseguenza la possibilità di avere una piccolissima fessura per avere più aria alle alte velocità, mentre il meccanismo offre altri 4 scatti di posizione, così da poter rimanere in quella posizione anche durante la guida a medie/basse velocità.

La visiera non ha lo sgancio rapido, è fissata tramite da due viti, che sono in comune al “becco”, ma che possono essere facilmente svitate in quanto hanno un sistema di leva incorporato a scomparsa.

la visierina parasole interna ha un comando “slide” posizionato al di sotto della parte sx della visiera, molto poco pronunciato che con dei guanti imbottiti chiederà un po’ di impegno.

Il becco è fissato al casco tramite 4 viti, che si possono rimuovere senza chiavi, ma non ha alcuna regolazione di inclinazione.

Quanto è SICURO?

Il Caberg Tanami rispetta la certificazione di omologazione in vigore oggi, ovvero la ECE 22.06.

Il Sistema SOS Medical ID, è un piccolo NFC affogato nella parte posteriore della calotta, che permette di memorizzare importanti dati, dal gruppo sanguigno alle allergie fino ai numeri di contatto principali. Funziona registrandosi in forma gratuita tramite un sito web, nessuna applicazione da installare. In caso di incidente i sanitari potranno recuperare i vostri dati avvicinando uno smartphone, molto utile in caso di perdita dei sensi o stati confusionali.

La chiusura del cinturino è a Doppio Anello in metallo.

Non è predisposto per avere i guanciali estraibili di emergenza.

LA PROVA

Una prova che ci ha portato dai 30 gradi di una giornata afosa milanese, fino ai 4 di un Passo dello Stelvio appena aperto e pienamente innevato. Infine non ci siamo fatti mancare diluvi improvvisi montani e tutto per poter dire che la nostra prestazione è stata perfetta per vedere come si comportava il Caberg Tanami Carbon.

La comodità e i comfort sono il primo aspetto che si va a verificare in un casco, non c’è nulla di peggio che guidare con fastidi o peggio dopo qualche tempo che lo si ha indosso e si compromette tutto il viaggio.
Avendo una taglia L, l’imbottitura era molto confortevole, e gli interni sono avvolgevano bene la testa.

Indossato per lungo tempo, considerate che il viaggio sullo Stelvio non l’ho per oltre 6 ore, non ho sofferto di fastidi e mi sono sempre sentito a mio agio.

La ventilazione penso sia uno dei migliori aspetti del Tanami, da poca a tanta basta scegliere la configurazione delle prese d’aria, ovviamente se parliamo di visiera chiusa, perché con la maschera si hanno molti meno problemi di aerazione. Mi lascia un po’ perplesso il sistema di aggancio della placca frontale, se fate enduro o comunque offroad, penso sia opportuno sempre toglierla. Mentre quelle posteriori mi sono sembrate più efficaci e stabili. Forse un sistema tipo sgancio rapido sarebbe stato meglio rispetto a un magnete, che sappiamo nel tempo perdere la sua “forza”.

La parte frontale soffre un po’ la pioggia intensa lasciando passare qualche piccola goccia che si attacca alla visiera interna, forse una spugnetta potrebbe risolvere.

Per chi si chiede se un Pinlock Max Vision 70 sia efficace, posso dire che se lo monterete correttamente come ho fatto vedere nel nostro video, lo è sicuramente.
Sia salendo lo Stelvio, sia durante le forti piogge non abbiamo avuto alcun problema di visibilità, vedendo molto chiaramente che dove non era applicato la visiera si era completamente appannata.

Migliorabile il comando di sblocco della visiera, funzionale ma un po’ piccolo.

La grande visiera permette di avere una buona visione anche delle parti laterali, che non si hanno quando si usano le maschere.

La visierina parasole è sempre ottima quando c’è molta luce, come per tutti i caschi che la possiedono rendono la visiera fumé/specchio più per estetica che funzionalità.

Un casco che non ha forme complesse, il becco resta il supporto migliore contro il sole e preserva una buona penetrazione all’aria. Nella normalità una minima resistenza al vento se esposto lateralmente al senso di marcia.

Ritengo che in un casco dual l’insonorizzazione sia un aspetto difficile da affrontare, perché deve fornire una prestazione mista tra offroad e strada, e con le sue forme sarebbe pericoloso cercare di ridurne il rumore ricorrendo a imbottiture troppo ermetiche.

Non è molto rumoroso, ma sicuramente non è silenzioso, a mio modo di vedere le cose se lo fosse qualcosa non tornerebbe. I fruscii sono nella norma, in versione integrale, magari senza interfono e con una giacca aderente in pelle, la percezione del rumore è molto ridotta.

Un peso che non è leggerissimo se pensiamo al “carbonio”, è in linea con i caschi di ultima generazione (ECE 22.06). Essendo poi più pensato per posizioni di guida erette che da carenata sportiva, ha un giusto equilibrio.

CONCLUSIONI

Caberg con il Tanami Carbon porta un ottimo casco per gli amanti del Dual, e con un occhio che strizza molto a chi lo vorrà usare in Offorad, senza passare a un MX specialistico.

Ben progettato con interni, visierina parasole sistemi di aerazione che lo rendono un prodotto premium

Migliorato anche nell’aerazione, e nell’uso di materiali plastici più piacevoli al tatto.

Il prezzo di 479,.99 euro di listino per un casco di questo livello è allineato alla concorrenza, esiste la versione più economica in fibra che pesa solo 80 grammi in più.

PUNTI DEBOLI?

Caberg che ha un occhio di riguardo alla sicurezza con il suo sistema SOS Medical Id, inciampa sulla mancanza dei guanciali ad estrazione di emergenza, un must oggi su tutti i caschi di un certo livello.

Il Caberg Tanami è disponibile con i seguenti prezzi e grafiche

TANAMAI CARBON

UNICA GRAFICA 479,99

TANAMI

MONOCOLORE  349,99

GRAFICHE SCRAM 399,99

Informazioni su Gianluca Villa 909 articoli
Responsabile Informatico, da anni segue con passione gli sport motoristici Motociclista appassionato fin da giovane, ha accumulato oltre 30 anni di esperienza nella guida delle due ruote, con e senza motore. Dopo una collaborazione iniziale con Motocorse.com è parte integrante del progetto wheelsmag.it. Inizialmente dedito alla guida enduro, si è specializzato nel gestire moto più stradali, colpa della residenza al vicinissimo circuito di Monza. Risiede nell'alta Brianza dove è facile trovarlo in giro sia in bici che in moto tra le colline e il lago di Como. Ha un occhio di riguardo verso la sicurezza stradale soprattutto espressa dagli accessori e dall'abbigliamento.

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