
Abbiamo voluto provare la Yamaha Tracer 9, un modello che d ifatto affianca la versione GT offrendo una dotazione molto meno ricca, ma con contenuti di altissimo livello. La domanda che ci siamo fatti è “Ha senso una Standard o meglio pensare alla GT in ogni caso?”
La Tracer 9 resta la più venduta sport tourer in Italia, molto apprezzata la 9 con il suo tre cilindri CP3 che segna una linea di riferimento per tutti gli appassionati di viaggi e commuting. Oggi disponibile in due versioni, Standard e GT entrambe equipaggiabili con il cambio Automatico Y-AMT.

La nuova versione monta il nuovo CP3 di 890 cc Euro 5+, che sviluppa una coppia di 93Nm a 7.000 giri), e ben 119 cavalli a 10.000 giri, portando quindi un aumento sia di potenza che una reattività molto più in basso rispetto al modello precedente. La nuova elettronica è completissima, offrendo anche la possibilità di accedere a mappe personalizzate, anche se sulla standard non ci sono le sospensioni semi-attive.

La Tracer 9 “base” offre quindi una soluzione molto più economica per chi cerca una moto da usare tutti i giorni, e con qualche possibilità di personalizzazione, ad eccezione delle sospensioni elettroniche della GT e il RADAR.
Una scelta che premia i puristi, oltre che il costo di manutenzione, senza rinunciare ad un modello davvero efficace in tutte le condizioni di guida, e in tutte le stagioni.
La forza della Yamaha Tracer 9 resta il suo telaio a diamante, dove risiede il motore a 3 cilindri che continua ad essere un riferimento per equilibrio e grinta.
Nella dotazione non manca il cavalletto centrale, cupolino regolabile senza attrezzi, paramani, manubrio riposizionabile e sella regolabile in altezza (845/860 mm), un grande display che offre moltissime informazioni, Abs, controllo di trazione disinseribile, presa accendisigari, vano porta telefono.
La linea si rinnova avvicinandosi alle sportive R, dove la R9 appunto condivide lo stesso motore, pur rimanendo molto iconica e ben riconoscibile a colpo d’occhio.

Snella e filante, nel traffico con il suo raggio di sterzo, e precisa e stabile tra le curve dei passi di montagna. Peccato non ci sia il Quick Shifter di primo equipaggiamento, disponibile come opzione e le manopole riscaldate, indispensabili per chi usa la moto tutto l’anno.

Ottima la posizione, la sella ora è più lunga, anche nei lunghi viaggi dove chi lo desidera potrà anche attrezzarla con una sella comfort, di serie sulla GT.
Chi Vuole viaggiare molto forse dovrebbe valutare la GT, ma con un po’ di soldi in più anche la standard può montare sia le valige GT che un after market. In due si è sempre comodi e il motore non ha nessun problema a spingere in ogni condizione.

Il livello di ciclistica la Tracer 9 è migliorato, allungano il forcellone con una stabilità migliore nei tratti veloci. Il telaio a diamante con piastre pressofuse in alluminio, dotato di telaietto reggisella più lungo e robusto rispetto a quello della MT-09, si collega a un forcellone molto tecnico e ben rifinito, mentre le sospensioni sono completamente regolabili. Peccato per la mancanza del pomello di regolazione rapida del precarico del mono, che è presente nella GT.
Freni performanti e molto modulabili, dove all’avantreno le doppie pinze a 4 pistoncini mordono dischi da 298 mm , mentre aumento il posteriore da 267 mm al posteriore con pinza a due pistoncini. Quest’ultimo è un dettaglio importante in quanto aumenta sia il potere frenante che il raffreddamento, presente un ABS di tipo cornering.
Standard è davvero meno di una GT?
La versione in prova può solo invidiare un sistema RADAR alla sorella GT, mentre il concetto di sospensioni Semi-attive è più utile a chi viaggia e varia il peso tra bagagli e passeggero, chi guida prevalentemente da solo o in coppia, una volta sistemata sarà perfetta.
I dettagli contano, e su questa versione non manco poi così tanto, giusto le manopole riscaldate e un quickshifter per avere un modello al top. Certo nel vano porta telefono ricavato nella carena destra manca il connettore USB (sempre installabile come accessorio) ma queste sono finezze che non incidono sulla scelta.

A livello estetico il faro posteriore continua ad essere un pugno in un occhio, mio personale giudizio. Mentre il nuovo TFT generoso al posto dei due schermi divisi, allinea la Tracer 9 alla più normale visione della concorrenza, dando molta più visibilità.


Resta da dire che nel prezzo troviamo tanti accessori di serie, gruppi ottici a led (la GT ha il Matrix LED), paramani cavalletto centrale etc. oltre alla qualità costruttiva giapponese che resta un riferimento di alta qualità.

Pensare che i tecnici Yamaha hanno lavorato con quelli del suono per creare un sound unico con lo scarico di serie, che farà fatica ad essere sostituito dopo averne sentito la sintonia. Fatto da dire è che mantenere lo scarico così basso raccoglie due fattori importanti, equilibrio e baricentro, mentre per il calore non c’è molto da fare essendo una Euro5+. Tra gli accessori troviamo l’immancabile set di borse, il un supporto per il navigatore, le manopole riscaldate e il paramotore, a cui si aggiungono moltissimi accessori aftermarket.
In sella
Filante e leggera e molto equilibrata, soddisferà anche i bikers meno alti, anche per il peso di 219KG in Ordine di Marcia. la Tracer 9 risulta intuitiva, con un feeling sull’avantreno che permette davvero di guidare veloci e sicuri soprattutto nel misto stretto, dove andare a caccia di divertimento è un obbligo morale!
Le ruote sportive 120/70 Zr 17 e 180/55 Zr 17 consentono di scegliere le “scarpe” più adatte per ogni impiego, mentre quelle di primo equipaggiamento BRIDGESTONE BATTLAX SPORT TOURING T32 più per un communting di lunga durata.

La posizione come detto è comoda, non stanca, concedendo lunghe percorrenze in pieno comfort. Qualche vibrazione di avverte appena dopo la soglia dei 6000, ma a quel punto non è un problema visto che starete sicuramente pensando a dove puntare la prossima piega in tutta sportività. Il motore gestito da mapper ed elettronica con una IMU completa di 6 assi aiuta anche nei momenti più difficili, come addolcire l’erogazione su fondi scivolosi e aumentare l’intervento degli aiuti alla guida.

Migliorata anche la protezione dal vento, il cupolino è generoso e non crea turbolenze fastidiose, anche per me che sono quasi 180cm di altezza non ho trovato necessario pensare a qualcosa di più grande. Anche le gambe sono abbastanza protette, e il serbatoio ricava una linea protettiva, dove le fiancatine hanno un passaggio aria ma non sono winglets. Ci vorrà poco a smaltire il calore del motore che si accumula nei tratti lenti, anche viaggiando a una velocità moderata.
La Tracer 9 ora dispone di 19 litri di serbatoio (1 in più rispetto alla precedente) con un consumo dichiarato di 5L/100km si hanno lunghe percorrenze anche per viaggi importanti.
Conclusioni
12.199 Euro prezzo consigliato Franco concessionario con Abs, mappature e controllo di controllo di trazione: con un incremento di circa 2000 euro motivato anche da una dotazione più interessante, certi di un prodotto duraturo nel tempo e di altissima affidabilità, permettendo un utilizzo a 360 gradi e per tutto l’arco dell’anno, neve permettendo.
La Tracer 9 è adatta a sicuramente la moto polivalente, adatta al turismo ma anche molto divertente nel misto e sufficientemente agile in città. Rispetto la GT+ è meno “turistica” nel senso di viaggi, oltre al fatto di poterla personalizzare anche nel comportamento ciclistico con un se

mplice comando a cruscotto. Resta una moto di grande sostanza, orientata a un pubblico che cerca affidabilità meccanica sempre e vuole ridurre l’elettronica, che resta sempre molto presente, ai minimi termini per quanto possibile.
LA GT+ Resta quindi una soluzione più completa, con un prezzo più importante.
E Voi quale scegliereste?
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