Un mese con la Benelli TRK 702X

Grazie a Benelli abbiamo avuto la possibilità di effettuare un long test della nuova TRK 702X Euro5+, utilizzandola in svariati contesti, dal commuting urbano ai viaggi autostradali, dalle brevi gite fuori porta a viaggi più lunghi alla scoperta dei passi alpini. Una prova che ci ha permesso di valutare a fondo non solo le prestazioni, ma soprattutto la vita a bordo di pilota e passeggero, la piacevolezza di utilizzo e altri dettagli che spesso in una prova di qualche giorno si fatica a mettere in luce.

Prima però è doverosa una premessa. A Benelli va indubbiamente attribuito il merito, con la TRK 502X prima e la TRK 702X poi (e le rispettive versioni più stradali con anteriore da 17”) di aver aperto la strada alle adventure turistiche facili e abbordabili, sia come prezzo di acquisto sia come costi di gestione. Entrambi i modelli sono stati per mesi in vetta alle classifiche di vendita e soprattutto la 702X è ancora una best seller, confermandosi come una delle proposte più interessanti presenti sul mercato in termini di equilibrio generale, dotazioni di serie e comfort. Certo il segmento si è fatto sempre più agguerrito, ma se togliamo la sorella QJ SRT700 SX, che propone i medesimi telaio e motore e si differenzia per linea, dotazioni e componentistica, a combattere ad armi pari restano al momento poche altre moto tra cui la Moto Morini X-cape 700, la CF Moto 700 ADV e la Voge Valico 650 DSX.

Linea da maxi e facilità di guida

L’estetica gioca su dimensioni abbondanti ed è stata ottimizzata per per ospitare comodamente pilota e passeggero, tenere la sella del pilota bassa da terra e piacere a un pubblico molto trasversale e non necessariamente esperto. Tutti fattori che indubbiamente hanno decretato il successo della TRK 702X, così come della sua sorella con rote a raggi, e con l’avvento della normativa Euro 5+ Benelli ha colto l’occasione per aggiornare il suo attuale modello di punta offrendo maggiori dotazioni senza modificare il prezzo, che resta di 7.490 euro con set di valigie in alluminio incluso nel prezzo, almeno fino al 30 settembre quando ufficialmente terminerà la promozione.

Il restyling per questa versione 2025 è stato molto contenuto e ha tenuto conto anche dei suggerimenti arrivati dai giornalisti e dalle centinaia di migliaia di km percorsi dai moltissimi possessori. Il frontale, caratterizzato dal gruppo ottico sdoppiato e il grande becco già predisposto per ospitare una dashcam (non presente però di serie) resta l’elemento caratterizzante e ora diventa ancora più importante grazie all’adozione di un parabrezza più protettivo, anche se ancora non regolabile in altezza, e delle barre di protezione laterali, molto bene integrate nella linea, che rendono il frontale ancora più imponente.

Nella vista laterale si nota poi immediatamente il nuovo portapacchi, spostato all’indietro di 5 cm, meno inclinato e più in linea con la sella del passeggero, che rende la moto più filante a armoniosa e contribuisce a ridurre il baricentro quando viene montato il bauletto, garantendo nel contempo maggiore spazio per il passeggero.

Altra novità molto interessante, dato che è proposta di serie, è la presenza di sella pilota e manopole riscaldate, attivabili tramite due pratici pulsanti posizionati sui supporti degli specchietti retrovisori (è disponibile solo un livello di funzionamento). Peccato non siano previsti indicatori luminosi o spie sul cruscotto per ricordaci che le abbiamo attivate.

Completano la dotazione impianto fari e indicatori di direzione full led, paramani, leve regolabili nella distanza, pedane passeggero removibili doppio cavalletto centrale e laterale, doppia presa usb, blocchetti retroilluminati e il display TFT a colori da 5 pollici che ormai risulta un po’ datato se confrontato con quanto offre la concorrenza. Le informazioni di base ci sono tutte e la leggibilità è buona anche grazie al sensore crepuscolare che cambia i colori in base alle condizioni di luce. Le uniche informazioni selezionabili sono quelle relative ai due trip parziali, mentre non è prevista l’indicazione della temperatura e della pressione degli pneumatici, come ormai consuetudine sulle moto di produzione cinese. Direttamente a schermo abbiamo tachimetro, contagiri, indicatore di marcia inserita, livello carburante (un po’ impreciso), temperatura dell’acqua, orologio, chilometri totali e parziali,

Le spie secondarie sono raccolte in una barra posizionata immediatamente sopra il display e sulla sinistra troviamo la doppia presa USB, standard e di tipo C, ben protetta da un coperchio impermeabile. I paramani, molto protettivi, sono ancorati direttamente ai supporti degli specchietti retrovisori che offrono una buona visibilità e assieme ai deviatori di flusso ai lati del cupolino contribuiscono a garantire una buona protezione dall’aria. Anche il serbatoio, che si allarga molto a formare due incavi per le gambe, aiuta a proteggere il pilota da vento e pioggia migliorando il confort di bordo.

La sella sdoppiata è molto confortevole anche sulle lunghe percorrenze e quella dedicata al passeggero è stata rivista nell’imbottitura e nell’ergonomia. Ora anche su dossi e pavè chi sta seduto dietro subisce meno i contraccolpi e riesce a godersi il viaggio arrivando a destinazione più riposato. Peccato solo che resti posizionato molto più in alto rispetto al pilota e oltre ad alzare il baricentro fatichi un po’ a salire in sella e a trovare riparo dall’aria.

Come accennato, un contributo decisivo in termini estetici arriva dalle nuove barre di protezione che oltre a proteggere le carene laterali permettono di agganciare facilmente delle borse morbide o sfruttare delle cinghie per assicurare del carico aggiuntivo, come una tenda o un sacco a pelo. Anche il montaggio di eventuali faretti aggiuntivi risulta decisamente semplificato.

A livello di comfort si apprezza la possibilità di riscaldare la sella del pilota e le manopole, ampliando il range di utilizzo non solo nei mesi più freddi, ma anche in tutti quei viaggi in cui spesso le temperature cambiano repentinamente, come quando si affrontano passi di montagna o ci si avventura in regioni con sbalzi termici importanti. Considerando che sulle moto più blasonate per avere barre di protezione, sella e manopole riscaldate non bastano 1.000 euro non possiamo che apprezzare lo sforzo di Benelli per proporre tutto di serie senza alcun sovrapprezzo. Non dimentichiamo poi che di serie troviamo anche il doppio cavalletto centrale e laterale, con il primo che consente di sollevare la moto senza troppo sforzo grazie al braccio di leva favorevole.

Cosa manca ancora? Beh, sicuramente in tanti si aspettavano l’arrivo di un display almeno da 7 pollici e magari con funzioni di connettività più evolute, ma purtroppo su questo fronte non ci sono novità. Anche la componentistica resta le stessa, meno sofisticata rispetto a quella proposta sulle cugine QJ Srt 700S ed SX. Un’altra cosa di cui si sente la mancanza è un traversino dietro al parabrezza su cui poter montare strumentazione aggiuntiva e magari anche la possibilità di regolare il plexiglass in altezza. Va però detto che il nuovo cupolino, a meno di non essere dei giganti, ripara molto bene. Ritroviamo anche le ottime maniglie per il passeggero, le leve di freno e frizione regolabili nella distanza, il pomello per lo sgancio rapido della sella del pilota e una buona qualità complessiva delle finiture, con cablaggi ben fatti, pochi cavi a vista e assemblaggi abbastanza precisi al netto di qualche scricchiolio in zona serbatoio.

Chi si aspettava anche una riduzione di peso resterà deluso. Questo è infatti il neo forse più evidente della TRK 702X, visto che fa segnare a secco 218 Kg (235 in ordine di marcia). Sappiamo però bene quanto sia oneroso costruire moto leggere e questa strada avrebbe inevitabilmente comportato un aumento di costi. In Benelli hanno quindi deciso, saggiamente a nostro avviso visto che la moto resta piacevole e facile da guidare, di confermare tutte le caratteristiche di base anche a livello di telaio e ciclistica, pagando pegno in termini di predisposizione al fuoristrada a favore di una maggiore stabilità anche nel veloce e mantenendo un prezzo accessibile a un pubblico molto ampio. Del resto, il mercato propone già modelli più leggeri e performanti in fuoristrada in una fascia di prezzo tra gli 8.500 e i 10.000 euro e avrebbe avuto poco senso andarsi a scontrarsi direttamente con loro visto che la TRK 702X vuole essere più una comoda viaggiatrice che una moto votata all’offroad.

Motore corposo e cilistica facile

Il motore della Benelli TRK 702 resta uno dei motori cinesi di media cilindrata più apprezzati ed è ormai una garanzia anche in termini di affidabilità. il bicilindrico in linea da 698 cc, ora conforme alla normativa Euro5+, eroga 70 CV (51,5 kW) a 8.000 giri/min e una coppia di 70 Nm a 6.000 giri/min, limite oltre il quale non conviene nemmeno andare visto che la spinta è corposa fin dai bassi e dai 3.000 ai 6.000 giri si ha un’erogazione davvero piacevole.

Proprio questa sua caratteristica di dare tanto senza doverle tirare il collo è uno degli aspetti più apprezzati della TRK 702 perché non solo facilita la guida, ma garantisce anche un bel divertimento tra le curve senza dover necessariamente forzare troppo. Ottimo il cambio a 6 rapporti, molto preciso e silenzioso, così come la frizione a cavo, morbidissima, due aspetti che contribuiscono non poco al piacere di guida e al comfort. Chiaramente non si sono acceleratore elettronico e mappature e nemmeno il controllo di trazione, ma la risposta al gas è ottima e con 70 cavalli erogati sempre in modo molto progressivo il posteriore resta sempre ben ancorato al terreno, a meno di non esagerare andandosi a prendere volutamente dei rischi.

Anche la ciclistica è orientata alla stabilità e alla facilità di guida e prevede il collaudato telaio a traliccio in tubi d’acciaio a cui è collegato il forcellone, sempre in acciaio, abbinato a una forcella anteriore a steli rovesciati da 50 mm, non regolabile, con escursione di 140 mm, e un monoammortizzatore posteriore, regolabile, con 173 mm di escursione della ruota. Purtroppo non è previsto il pomello di regolazione rapida del precarico che avrebbe permesso una rapida regolazione in base alle condizioni di carico e alla presenza o meno del passeggero. Le ruote sulla versione X sono a raggi da 17” e 19” e calzano gli eccellenti pneumatici Pirelli Scorpion Rally STR con misure 110/80-19″ e 150/70-17″ dietro. Peccato che i cerchi a raggi non siano tubeless e non sia possibile averli nemmeno con un sovrapprezzo, altro aspetto sul quale la Benelli TRK 702X è restata un po’ indietro rispetto alle dirette concorrenti.

L’impianto frenante prevede doppio disco anteriore da 320 mm con pinze a due pistoni marchiate Benelli e disco posteriore da 260 mm con pinza a singolo pistoncino, sempre marchiata Benelli. La potenza non è certo il suo punto di forza ma risulta adeguata alle prestazioni e la frenata è molto modulabile. All’anteriore per ottenere il massimo occorre strizzare parecchio la leva, meglio la risposta del freno posteriore, che aiuta molto a correggere le traiettorie e che quando viene usato assieme a quello anteriore riduce i trasferimenti di carico. Purtroppo non è possibile disabilitare l’Abs e su questa versione X maggiormente votata al fuoristrada è davvero un limite. È vero che resta una moto turistica adatta per lo più a strade bianche, ma sappiamo bene quando su fondi sdrucciolevoli sia importante poter disabilitare l’ABS almeno sulla ruota posteriore.

Connettività

Tramite connessione Bluetooth e Wi-Fi è possibile accoppiare il telefono per ricevere telefonate e notifiche direttamente sul display. La configurazione è molto semplice e possiamo anche sincronizzare tutti i nostri contatti presenti in rubrica.

Quando riceviamo una telefonata possiamo utilizzare i pulsanti Enter e Select per accettarla o rifiutarla. Un po’ più macchinoso invece l’accoppiamento dello smartphone per poter sfruttare la navigazione. Per prima cosa occorre installare l’APP Carbit Ride, dopodiché va creato un hotspot wi-fi utilizzando i parametri che vengono mostrati sul display in una schermata che si attiva tenendo premuto il pulsante Enter per 3 secondi. A questo punto Carbit Ride potrà effettuare l’accoppiamento e chiederà di creare un account per abilitare l’utilizzo gratuito delle mappe di navigazione per 365 giorni. Trascorso questo periodo bisognerà pagare un abbonamento di circa 3 euro al mese. Rispetto a soluzioni viste anche su moto meno costose, come l’Hymalaian 450, siamo decisamente un passo indietro e sarebbe stato molto meglio avere di serie la navigazione tramite Google Maps, o meglio ancora la disponibilità di Apple Car Play o Android Auto. Va però detto che quasi tutte le moto di provenienza cinese in questa fascia di prezzo prevedono soluzioni analoghe.

Alla guida

Da ferma la TRK 702X incute quasi timore per le dimensioni da maxi e il frontale molto aggressivo, ma appena si sale in sella, che è posta ad appena 835 mm da terra (addirittura 790 mm per la versione più stradale grazie al cerchio anteriore da 17”), si scopre una moto molto accogliente che mette subito a proprio agio. La posizione di guida è molto infossata, con le pedane leggermente avanzate e il manubrio che assicura un ottimo controllo da seduti.

Sicuramente una posizione votata al comfort e infatti il passaggio dalla posizione seduta a quella in piedi non è rapidissimo e per la guida in fuoristrada avremmo preferito delle pedane più arretrate. Nessun problema a percorre qualche strada sterrata, ma la scelta del 19 all’anteriore denota chiaramente la volontà di Benelli di proporre una moto votata principalmente al turismo su strada, che all’occorrenza consente di affrontare facili tratti in offroad offrendo comunque un buon controllo. Il peso di quasi 235 chilogrammi in ordne di macia c’è, ma si sente soprattutto a moto ferma perché quando si parte non crea alcun problema nella guida, anzi regala quella stabilità che molti motociclisti apprezzano anche a scapito di un pizzico di agilità in più. Va comunque detto che anche nei rapidi cambi di direzione e nei tornanti stretti la TRK 702X non se la cava affatto male e scende in piega in modo molto naturale. La corposità del motore aiuta poi tanto a uscire di curva con quella dosa di potenza necessaria per riallineare rapidamente la moto.

L’abbiamo provata a lungo in città, durante qualche trasferta autostradale e soprattutto su strade di montagna ricche di curve apprezzando proprio il suo equilibrio generale e la sua capacità di portarci in giro senza doverci concentrare troppo sulla guida per dover tenere a bada potenze esagerate o ciclistiche super reattive. Con il passaggio all’Euro 5+ il motore sembra addirittura migliorato, con una risposta ancora più lineare all’apertura del gas e un’erogazione più fluida e corposa lungo tutto l’arco di erogazione. Solo attorno ai 3.000 giri c’è una piccolissima incertezza quando se si spalanca di colpo il gas, ma è davvero minima e non pregiudica in alcun modo il piacere di guida. Tra l’altro anche l’effetto on/off è davvero contenuto malgrado l’acceleratore sia a cavo.

In città a dispetto delle dimensioni ci si muove facilmente nel traffico anche grazie al manubrio che passa sopra gli specchietti delle macchine e garantisce un ottimo controllo. Sebbene le sospensioni siano tarate sul rigido anche passando su buche e pavé il comfort resta molto buono sia per il pilota sia per il passeggero e solo sui dossi affrontati con un certo brio si vorrebbe una maggiore progressione.

In autostrada il cupolino, almeno per chi non supera il metro e settantacinque, protegge molto bene il busto e solo le spalle restano parzialmente esposte. Le gambe risultano ben protette dal serbatoio e i paramani aiutano a deviare i flussi. Le vibrazioni sono molto contenute sia sulle pedane sia sul manubrio e sul modello in prova a disturbare un po’ era una vibrazione proveniente dalle plastiche. Ma consideriamo che si tratta di una moto a parco stampa e che sulla 702X provata in precedenza non era emerso.

Nel misto affrontato ad andature turistiche la Benelli Trk 702X dà il meglio di sé grazie alla fluidità del motore e alla sua capacità di riprendere anche quando entriamo in curva con un rapporto di troppo. La pastosità del motore e l’ottima risposta ai bassi permette di guidare in scioltezza riducendo l’uso del cambio e solo quando proprio sbagliamo marcia il bicilindrico ci avvisa con qualche strattone. I 70 cavalli sono sufficienti per affrontare qualsiasi viaggio, anche in coppia e con il tris di valige montato. Basta solo non avere troppa fretta e valutare adeguatamente la ripresa in fase di sorpasso, magari aiutandosi con una scalata per tenere il motore vicino al regime di coppia massima.

Abbiamo affrontato anche qualche tratto in offroad e moderando la velocità si possono affrontare serenamente strade bianche e facili pietraie, sfruttando anche la facilità con cui si tocca terra con entrambi i piedi per procedere nei punti più difficili. Su fondi asciutti la trazione è buona e a patto di non esagerare non serve nemmeno chissà quale tecnica di guida. Se invece si vuole fare sul serio e affrontare un fuoristrada più impegnativo non è certo la moto più adatta anche se paragonata alle dirette concorrenti.

Venendo ai consumi la Benelli TRK 702X ha fatto registrare medie attorno ai 20 Km con un litro, allineate a quelle delle dirette concorrenti. Considerando il serbatoio da 20 litri questo dato si traduce in un’ottima autonomia anche nei lunghi viaggi.

Conclusioni

La nuova TRK 702 X Euro5+ si conferma un’ottima moto sia nell’utilizzo quotidiano sia e soprattutto nei viaggi, specialmente per quei motociclisti, anche alle prime armi, che cercano tanta sostanza e facilità di guida a un prezzo davvero competitivo in relazione alle caratteristiche e alle dotazioni di serie.

Ci sono moto che a 7500 euro offrono ancora di più, vero, ma Benelli resta a nostro avviso una delle proposte più equilibrate nel panorama odierno. E poi non dimentichiamo il suo design e le sue forme da maxi che tanto hanno contribuito al suo successo commerciale. La nuova Benelli TRK 702 X Euro5+ è disponibile nelle colorazioni Gres White e Anthracite Grey; mentre le livree Dune Sea e Forest Green (usata in questo long test) sono disponibili – in quantità limitata – come colori speciali. La TRK 702 Euro5+ con cerchi a raggi da 17 pollici viene invece proposta nei colori Pearl White e Anthracite Grey, con il Forest Green come colore in edizione limitata. Entrambe le versioni il prezzo di vendita al pubblico è di 7.490 € f.c. e sono protagoniste della speciale promozione che prevede il tris di valigie in alluminio compreso nel prezzo.

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