C.B.T. Blade 99: La E-gravel super tecnologica

C.B.T. Italia è un’azienda di Cuneo nota per i suoi telai e le sue biciclette in carbonio e nella gamma delle E-bike da tempo è presente la Blade 99, una “light” gravel tecnologia che per le sue geometrie e caratteristiche corsaiole e molto votata alla strada, pur non disdegnando affatto le strade bianche e anche qualche sentiero più impegnativo, come abbiamo potuto sperimentare portandola sulle sponde del Lago di Alserio, dove è presente un bel sentiero nei boschi con molti sassi smossi e anche alcune salite più simili a mulattiere che a semplici sterrate. Per il momento il limite maggiore è dato dalla gommatura, che al massimo può essere da 32 (è però già allo studio una versione più votata all’offroad); il vantaggio è che quando siamo su strada asfaltata la bici risulta essere molto veloce e reattiva, tanto che usandola spesso anche in città praticamente il motore non entra mai in funzione, se non nelle ripartenze, perché in pochi istanti si supera il limite dei 25 Km orari oltre il quale il motore deve staccare per legge. In un giro di circa 150 km con qualche salita e pezzi in offroad abbiamo utilizzato solo il 30% di batteria proprio per la facilità con cui si pedala a motore spento  stando attorno ai 27 Km orari. Merito della bici, ma anche del motore nel mozzo posteriore di cui parleremo a breve.

Estetica pulita e componentistica di qualità

Il telaio della Blade 99 è un full carbon ben rifinito e verniciato, che dona alla bici un’estetica piacevole. Interamente realizzato da C.B.T. Italia, è un “gioiello” dal peso di appena 900 grammi di derivazione racing. Disegnato e progettato appositamente per la linea E-bike è disponibile in 5 taglie, dalla 49 alla 58. Le connessioni elettriche tra motore e batteria sono integrate nel telaio e assicurate contro acqua e umidità. La sede per la batteria è integrata nel tubo obliquo, con un alloggiamento a ferro di cavallo con chiusura automatica, che elimina vibrazioni e pericoli di sganciamento.

I cavi sono integrati all’interno del telaio e solo nella parte posteriore si vede quello di collegamento al motore che passa sotto il fodero inferiore destro. Il pulsante di accensione è direttamente sul controller al manubrio che permette anche di impostare i livelli di assistenza, visualizzare le informazioni del computer di bordo e accedere ai menu di configurazione. Sul tubo superiore del telaio è invece presente una cover di plastica (non bellissima a dire il vero, sarebbe stata meglio farla in carbonio) che cela probabilmente l’elettronica.

Come tutte le bici con motore integrato nel mozzo posteriore il principale problema è lo smontaggio della ruota in caso di foratura o sostituzione delle pneumatico, ma fortunatamente C.B.T. ha realizzato un video tutorial molto ben fatto che semplifica di molto le operazioni. Certo è che se ci troviamo in giro e ci capita di forare la riparazione è più complicata (occorre anche smontare una cover posizionata sotto al movimento centrale per poter sganciare il cavo di collegamento al motore ed è necessario avere la chiave per smontare i bulloni del mozzo posteriore); sempre meglio avere una bomboletta di sigillante. Il suggerimento che ci sentiamo di dare all’azienda è di fornire in opzione già in fase di acquisto la possibilità di aver la bici con gli inserti antiforatura montati.

La componentistica è di tutto rispetto, a cominciare dal gruppo Sram Apex monocorona a 11 velocità caratterizzato da un unico comando a destra per aumentare e scalare le marce.

I freni sono sempre Sram Apex e assicurano una frenata potente e modulabile. Il manubrio gravel 100 e il piantone sono marchiati Deda, cosi come il reggisella, mentre la sella sul modello in prova è una fi’zi:k Aliante.

Le ruote a seconda dell’allestimento sono NIX 27.27 Alloy oppure DT SWISS R470 db, come nel nostro caso, sempre in alluminio. Come gommatura standard sono previsti pneumatici Vittoria terreno TLR 700×32, che si sono dimostrati ottimi per un utilizzo 80% strada e 20% offroad.

Motore interconnesso

Venendo al propulsore, si tratta come dicevamo di un motore brushless senza ingranaggi da 250 Watt di potenza posizionato nel mozzo posteriore, appositamente realizzato per C.B.T Italia; grazie al basso trascinamento permette di pedalare anche senza assistenza come se fossimo su una bici muscolare. La miniaturizzazione dei componenti ha permesso di massimizzare la potenza scaricata alla ruota con un’efficienza del 91%, molto più elevata rispetto ad altri motori in commercio. Non ci sono stati forniti i valori di coppia, ma durante il test è risultato molto fluido e sufficientemente potente.

Si percepisce nettamente il crescere del supporto all’aumentare dei livelli di assistenza: dal livello 1, che toglie di fatto il peso della bici, al livello 5 che offre invece una sensibile spinta che permette di affrontare in scioltezza anche le salite impegnative. È un motore anche molto silenzioso e personalizzabile, sia in termini di livelli di assistenza (se ne possono impostare 3 o 5 tramite l’App dedicata) sia e soprattutto sotto il profilo del supporto che viene fornito al ciclista.

Tramite l’App disponibile per Android (in fase di sviluppo per iOS) è possibile associare l’intervento del motore al livello di pendenza rilevato da un sensore integrato, o addirittura in base alla soglia di battiti cardiaci impostati. Possiamo per esempio decidere che il motore entri automaticamente in funzione superati i 120 battiti, così come definire l’intensità del supporto. Ma come fa la bicicletta a capire quando superiamo un certo numero di battiti cardiaci? Semplice: al momento dell’acquisto CBT fornisce in dotazione uno smartwatch che si collega via Bluetooh alla bicicletta e rileva il dato necessario, oltre a una serie di altri dati che possono poi essere visualizzati sull’App dedicata.

Abbiamo provato diverse configurazioni, dal semplice utilizzo dei livelli di assistenza all’uso combinato del rilevatore di battito cardiaco e del sensore di pendenza, e la bici ha sempre risposto in modo molto preciso e fluido. L’abbinamento del battito cardiaco ci è parso particolarmente interessante anche in ottica di allenamento, perché permette di usare la bici come fosse una muscolare e di far intervenire il motore solo al superamento di un determinato limite impostato da noi, potendo tra l’altro definire anche il livello di assistenza tra bassa, media e alta. Da segnalare che le varie modalità di attivazione dell’assistenza sono combinabili tra loro. Per esempio, possiamo decidere che il motore entri in funzione al minimo superati i 100 battiti al minuto e che aumenti quando viene rivelata una pendenza. Peccato solo che lo smartwach fornito in dotazione, molto bello esteticamente, sia praticamente invisibile alla luce diretta del sole. Chiaramente questo aspetto non pregiudica la rilevazione cardiaca, ma rende molto difficile sfruttare le alte numerose funzioni fornite dallo smartwatch.

Bello e leggibile invece il display con notifiche intelligenti a colori montato al manubrio, che permette di tenere sotto controllo velocità media, istantanea e massima, chilometraggio totale e parziale, livello di assistenza, ora, tempo trascorso e carica residua della batteria (visualizzata in tacche o in Volt). È personalizzabile e dotato di sensore crepuscolare che lo rendere estremamente leggibile in qualsiasi condizione di luce. Inferiormente prevede anche un’utilissima presa Usb che per permettere di caricare cellulari e navigatori.

Tramite l’App possiamo poi avere un cruscotto che mostra in tempo reale velocità, pendenza e battici cardiaci, impostare i parametri di funzionamento del motore in base a battito cardiaco e pendenza e avviare il processo di calibrazione dell’angolo della bici (basta posizionarla in piano e premere un tasto). Tramite l’app possiamo anche associare la bici allo smartwatch.

Come dicevamo, la batteria è ben integrata nel telaio e può essere rimossa in modo molto semplice utilizzando l’apposita chiave. Del resto, la rimozione è obbligatoria per ricaricarla in quando non è previsto un connettore di ricarica direttamente sul telaio.

Per smontarla e rimontarla bastano veramente 10 secondi e il vantaggio è di poterla comodamente portare in casa (in un ristorante o un bar se siamo in giro) e ricaricarla. In questo modo, per esempio, possiamo affrontare un passo di montagna sfruttando i livelli di assistenza più alti e fare un pit stop di ricarica in un qualsiasi posto dove sia  presente una presa di corrente portandoci nello zaino l’alimentatore, che tra l’altro è leggero e di dimensioni contenute.

Considerando che la bici pesa meno di 13 Kg e che la batteria ha una capacità effettiva di circa 420 Wh è comunque veramente difficile esaurirla, a meno di essere veramente poco allenati e di voler sfruttare sempre a fondo la potenza del motore.

Conclusioni

Proposta a un prezzo di 5.120 Euro, la Blade 99 è una bici indicata soprattutto a chi predilige un utilizzo stradale e saltuariamente affronta strade bianche o brevi tratti in offroad. Motore e batteria sono molto efficienti e la facilità con cui si superano i 25 Km/h permette di fare lunghi giri sfruttando la batteria solo per i tratti più impegnativi.

Potete scoprire l’intera gamma delle E-bike C.B.T. Italia a questo link.