NokoVulcano: la e-gravel leggera e performante

NOKO è sulla carta una start-up nata per realizzare prodotti 100% Made in Italy, pensati per soddisfare una clientela urbana esigente in termini di design, qualità e prestazioni. Prodotti in cui tecnologia, utilizzo di materiali pregiati, artigianalità e cura del cliente si fondono per offrire qualcosa che appaga sia la vista sia, soprattutto, l’esigenza di muoversi in bici con o senza assistenza elettrica.

Ci teniamo a dire “sulla carta” perché Noko nasce dall’esperienza di un’importante azienda italiana, la Tra.Fi.Me. S.p.a., nata nel 1967 e specializzata nella produzione di componenti realizzati con la tecnica della tranciatura fine dei materiali, con clienti che nell’ambito della telefonia, dell’elettronica e del settore automotive.

Noko è orgogliosa di affermare che le loro e-bike sono 100% Made in Italy: dalla progettazione alla produzione e all’assemblaggio finale, tutte le fasi sono svolte nelle sedi produttive in Italia, con controlli di qualità molto severi e un’attenta scelta di componenti da parte di case di assoluta eccellenza come FSA, Vision, Sram, Vittoria, Prologo e Veers.

Una gravel con due anime

Ultima nata in casa Noko, la Vulcano è una e-gravel nata per ampliare gli orizzonti dei commuter urbani; un prodotto perfettamente a suo agio negli spostamenti cittadini, ma in grado di seguirci fedelmente anche nelle avventure fuori porta durante i weekend, siano esse su strade asfaltate o sterrate. 

Con geometrie tipiche del mondo gravel, la NokoVulano offre confort e stabilità che si riflettono positivamente anche in città, garantendo un ottimo controllo anche in presenza di buche e pavè. Usandola quotidianamente per svariati giorni ci è capitato di transitare più volte all’interno dei parchi cittadini superando agevolmente buche, radici e anche l’insidiosa ghiaia, che può essere affrontata in sicurezza grazie agli pneumatici scolpiti da 34 mm. e al controllo offerto dal manubrio specifico per le gravel, con apertura maggiore rispetto a quello usato sulle bici da corsa.

Acquisto online sicuro e assistenza puntuale.

Spesso chi acquista online, specialmente se si tratta di un prodotto di fascia alta, è preoccupato di non avere poi la giusta assistenza, ma nel caso di Noko possiamo dire che l’azienda oltre che sulla qualità dei propri mezzi ha puntato proprio sulla soddisfazione dell’utente finale e sul customer care. Una volta completato l’acquisto l’iter di comunicazione con il cliente prevede una serie di mail di conferma dell’ordine ricevuto e di ordine spedito, con numero di tracciabilità. Nel frattempo, viene inviato il documento di Dichiarazione di Conformità e un’ultima mail viene inviata subito dopo la conferma di consegna della bici contenente informazioni di base e i link ai manuali di uso e manutenzione (sia della bici sia dell’FSA System) e alle video guide per la messa su strada della bici. Dal momento dell’acquisto in poi è sempre disponibile un customer care multilingue (italiano, inglese, spagnolo e francese) che essendo interno all’azienda può interfacciarsi con i vari reparti in modo da garantire tempi di risposta tempestivi (avendolo provato più volte per realizzare l’articolo confermiamo che sono molto rapidi). Il servizio di supporto al cliente è attivo 6 giorni su 7 e ci può contattare via mail, telefono, WhatsApp, Instagram e Facebook.

La NokoVulcano richiede poca manutenzione e quando si presenta la necessità di un check-up il cliente ha diverse soluzioni, a cominciare dai centri FSA presenti in tutta Europa per tutto ciò che concerne il System HM 1.0 (motore, batteria e controller) alle officine specializzate per la manutenzione ordinaria dei componenti (ma l’utente può liberamente rivolgersi a un suo meccanico di fiducia). In casi particolari Noko interviene direttamente, effettuando la manutenzione in sede. In questo caso viene pianificato il ritiro della bici entro 24 ore dalla ricezione della richiesta.

Assemblaggio in pochi minuti

La bici viene consegnata in un robusto scatolone con la ruota anteriore montata e il manubrio già nastrato; la dotazione prevede il caricatore specifico per il motore FSA e un welcome Kit che include tutti gli strumenti necessari per completare il setup. Di fatto una volta tolte le numerose protezioni che preservano la bici durante il trasporto è sufficiente regolare il manubrio, personalizzare l’altezza della sella e montare i pedali. Spesso nei nostri test ci è capitato di dover regolare il cambio o i freni, ma in questo caso non abbiamo dovuto toccare assolutamente nulla perché tutto era già perfettamente a punto.

Oltre al set di chiavi e ai pedali il welcome kit include anche luci anteriori e posteriori di buona qualità (ricaricabili tramite cavetto USB fornito in dotazione), i catarifrangenti da mettere volendo sulle ruote, il campanello e perfino un tubetto di grasso al litio. Per semplificare ulteriormente la fase di setup sul sito sono disponibili anche alcuni video tutorial per i meno esperti. Al momento manca un video specifico per lo smontaggio della ruota posteriore, che richiede anche lo scollegamento del cavo che alimenta il motore, ma ci hanno detto che ci stanno già lavorando. Anche il manuale utente verrà aggiornato per spiegare meglio questa procedura in modo da rendere chiunque in grado di smontare la ruota e poter sostituire la camera d’aria in caso di foratura quando ci si trova in giro. 

Stile italiano e linee da bici tradizionale

A uno sguardo distratto la NokoVulcano si presenta come una tradizionale gravel, perché il tubo obliquo del triangolo anteriore, che cela la batteria, ha uno spessore di poco superiore a quello delle classiche bici muscolari e il motore FSA è ben nascosto nel mozzo posteriore, coperto dal cambio da una parte e dal disco dell’impianto frenante dall’altro. Anche gli attacchi del mozzo dedicato sono poco invasivi e il cavo di collegamento tra motore e centralina passa sotto il tubo sinistro del carro posteriore. Il controller integrato nel tubo superiore è minimale e lascia il manubrio completamente libero.

La bici ci è stata consegnata in una bella livrea blu, con il loghi Noko posizionati in modo molto discreto su telaio e cerchi e un piccolo fregio tricolore a ricordare che siamo di fronte a un prodotto Made in Italy. Sembra quasi la livrea delle Frecce Tricolori e a noi personalmente piace moltissimo. Quasi tutta la componentistica è marchiata FSA mente per la trasmissione, i comandi al manubrio e l’impianto frenante idraulico si è optato per Sram. Molto belli i cerchi in carbonio neri opachi, che calzano pneumatici Vittoria Terreno Dry da 38 mm. La ruota anteriore prevede il perno passante mentre quella posteriore richiede una chiave per smontare i bulloni che reggono il mozzo.

Purtroppo, come accennato pocanzi, in caso di foratura al posteriore la sostituzione della camera d’aria è un po’ più complicata perché occorre una chiave del 19 per liberare il mozzo (non fornita in dotazione) e va prima staccato il cavo di collegamento del motore, che è fissato con una fascetta al telaio. Oltre a una camera d’aria occorre quindi portarsi dietro la chiave, una fascetta di ricambio e un taglierino. Nella maggior parte dei casi però è sufficiente una bomboletta di gonfia e ripara per tornare a casa senza problemi. A noi è capitato di forare dopo aver affrontato un tratto in fuoristrada impegnativo e il liquido ha sigillato perfettamente la foratura in pochi secondi. A seguito del test abbiamo suggerito a Noko di inserire come optional anche la fornitura della bici già con gli inserti antiforatura, che ridurrebbero del 90% i rischi di forare la camera d’aria e consentirebbero di rientrare pedalando anche con lo pneumatico completamente sgonfio.

Esteticamente la linea della NokoVulcano è molto pulita anche grazie al passaggio interno dei cavi, compresi quelli del freno posteriore e di quello anteriore, con entrata direttamente in corrispondenza della serie sterzo per lasciare ancora più pulito il telaio.  Le componenti tipiche di una bici da corsa la rendono poi perfettamente a suo agio in ogni condizione, anche in salita grazie all’accoppiata tra il cambio con un’ampia rapportatura e il motore che all’occorrenza è pronto a darci un grande aiuto.

La NokoVulcano vanta infatti una trasmissione monocorona 42T Sram Apex a 11 velocità con tecnologia X-Sync, che garantisce un’elevata versatilità grazie al range di pignoni (11-36) adatto a qualsiasi percorso e cambiate rapide e precise con il comando al manubrio integrato all’interno della leva freno, usato sia per salire che per scalare i rapporti (tocco breve per scalare e tocco lungo per salire). Peccato che sulle leve non sia prevista la regolazione del punto di attacco della frenata, ma solo quella della distanza delle leve. L’impianto frenante idraulico prevede pinze a singolo pistoncino con dischi da 160 mm sia all’anteriore sia al posteriore. Il feeling delle leve è buono e la potenza frenante notevole. Ottimo il grip offerto dal manubrio e anche la sella è risultata confortevole.

Complessivamente la componentistica è di ottimo livello e l’unico appunto va ai pedali forniti di serie (sono i classici in ferro con denti molto pronunciati dati con le mountain bike low cost). Avremmo preferito dei pedali più premium, magari ibridi per l’utilizzo con scarpe specifiche dotate di tacchette SPD e per l’uso con le normali calzature.

Il cuore della NokoVulcano

Per la parte elettrica ed elettronica Noko si è affidata a FSA e ha scelto di implementare il nuovissimo FSA System HM 1.0 sviluppato interamente in Italia, che prevede un motore da 250 Watt nel mozzo posteriore in grado di erogare una coppia massima di 43 Nm, una batteria da 250 Watt (con possibilità di aggiungere un range extender da altri da 250 Watt) e un controller integrato nel tubo superiore del telaio. Di recente è anche stata rilasciata un’app, che al momento permette però solo di aggiornare il firmware e di effettuare test diagnostici.

Qui potete vedere un video molto interessante proprio su questo sistema

La componentistica dell FSA System HM 1.0 è completamente impermeabile per garantire una maggiore durata nel tempo e ha un peso complessivo di soli 4 chilogrammi. Questo dato lo rende perfetto per le bici da corsa e gravel, ma anche per le più sofisticate city e trekking bike grazie anche alle dimensioni particolarmente compatte. La batteria da 20 celleè integrata nel tubo obliquo, mentre il range extender opzionale si posiziona all’interno di uno dei due porta borraccia con cui può essere equipaggiata la bici. Nel caso di utilizzo del range extender le due batterie non lavorano in parallelo, ma in serie: prima si scarica una e poi l’altra. La porta per ricaricare la batteria interna è posizionata sopra il movimento centrale nel triangolo inferiore del telaio.

Per indicare lo stato della batteria abbiamo a disposizione 4 colori che vengono visualizzati nell’unico pulsante presente sul telaio, che serve anche per accendere e spegnere la bici e variare i livelli di assistenza. Verde tra 100% e 75%, Blu tra 75% e 50%, Giallo tra 50% 2 25% e infine Rosso quando abbiamo meno del 25% di carica residua.

In totale abbiamo a disposizione 5 livelli di assistenza. Dall’Eco, che equivale a usare la bici accesa ma senza assistenza, al Boost che fornisce la massima potenza. Manca una modalità Walk, ma il peso è talmente contenuto che anche la conduzione a spinta non crea alcun tipo di problema. Nel caso della Noko Vulcano siamo a 13,8 Kg anche grazie all’utilizzo di ruote in carbonio.

Già il livello 2, identificato dalla luce Blu, il sistema FSA offre una bella spinta sufficiente per muoversi agevolmente consumando poca batteria. Diciamo che assieme alla rosa è la modalità ottimale quando si gira in pianura, mentre la gialla e la rossa servono soprattutto in salita perché anche grazie al peso contenuto della bici arrivare a 25 Km/h già con la Blu è un attimo se si è un minimo allenati. A questa velocità il motore stacca, come richiesto dalla legge italiana, e si procede pedalando senza assistenza. FSA ha lavorato molto per eliminare fenomeni di trascinamento a motore spento e garantire così un’esperienza di guida il più possibile simile a quella di una tradizionale bici muscolare e il risultato è ottimo. Abbiamo provato a pedalare anche attorno ai 30 Km/h e la sensazione è proprio quella di pedalare una bici tradizionale, a parte la sensazione di maggiore peso al posteriore per via del motore integrato nel mozzo, che si percepisce soprattutto nei rapidi cambi di direzione. Grazie al peso contenuto al NokoVulcano resta comunque molto maneggevole e si può portare facilmente a spalla anche su una rampa di scale, magari per metterla al sicuro in casa o in ufficio visto che lasciarla in strada è assai rischioso.

Quando il motore è attivo a rendere fluida la pedalata contribuiscono un sensore di coppia e due sensori di velocità che riescono a leggere in modo preciso gli input del pilota regolando lo spunto e la potenza erogata. Durante il test siamo rimasti favorevolmente impressionati dalla silenziosità del sistema, con un rumore che a detta dei tecnici si attesta a meno di 55 decibel. A seconda del livello di assistenza richiesto, del peso del pilota e delle condizioni del terreno l’autonomia può arrivare fino a 100 Km. Durante un nostro test abbiamo fatto un giro di 70 Km in pianura utilizzando in parte la modalità Eco (quindi motore spento) e in parte la blu e siamo rientrati con ancora più del 50% di carica. Utilizzando Sempre la modalità Viola che offre già una notevole spinta (quindi il livello di assistenza intermedia) abbiamo coperto circa 35 Km con il 50% della carica.

Il controller sul tubo orizzontale è veramente minimale e perfettamente integrato nella linea. L’unico appunto è che non è possibile vedere contemporaneamente il livello di assistenza e lo stato di carica della batteria. Le luci cambiano ogni tre secondi circa indicando la modalità di assistenza (luce fissa) e il livello di carica (luce lampeggiante) e questo porta a volte a distrarsi, togliendo lo sguardo dalla strada in attesa di vedere l’informazione corretta. Anche ai fini della sicurezza avremmo preferito un pulsante con un anello periferico a led per indicare il livello di assistenza e un indicatore al centro per lo stato di carica, rappresentato in segmenti o meglio ancora in percentuale effettiva.

Dato che il motore è alloggiato nel mozzo, FSA ha progettato quattro set di ruote differenti che incorporano l’FSA System: le Vision Metron 40 SL Disc, le Trimax 30 Disc, le Team 30 Disc e una ruota specifica per gravel denominata AGX. Più avanti usciranno altre ruote per e-road ed e-gravel che sono ora in fase di sviluppo. In particolare la NokoVulcano monta di serie le stesse ruote in carbonio usate dal team EF per disputare il giro Giro d’Italia e il Tour de France.

Adatta anche per il cicloturismo

La NokoVulcano è adatta anche per un cicloturismo leggero, soprattutto per quei ciclisti allenati che amano pedalare e che magari utilizzano l’assistenza solo per i pezzi più impegnativi. I punti di attacco ricavati sul telaio e sulla forcella permettono di installare portapacchi e accessori e il telaio prevede già i fori per il fissaggio di un cavalletto posteriore. Ulteriori borse possono essere montate sul manubrio, sotto al tubo orizzontale e sotto la sella.

Prezzi e accessori

La NokoVulcano costa 3.990 Euro con di serie i cerchi in carbonio e la batteria interna da 250 Watt. Oltre al range Extender da 250 Watt, che porta il range di percorrenza fino a 200 Km (sempre in base alle condizioni di utilizzo) possiamo equipaggiare la gravel di Noko anche con un comando remoto Garmin che permette di cambiare i livelli di assistenza senza togliere le mani dal manubrio e dotarla di portapacchi e parafanghi per renderla ancora più versatile nell’uso quotidiano.

Noko Vulcano Extreme

Per i più esigenti esiste anche una versione denominata Extreme che al prezzo di 5.990 euro offre un cambio elettronico FSA K-Force WE 2×12 velocità, forcella in carbonio e dettagli ottimizzati per migliorare le prestazioni, specialmente in salita, e ridurre il peso a 13,4 Kg.