Prova Moebius Limelight: visibili in città e fuori

Sappiamo bene quanto sia importante ai fini della sicurezza farsi vedere quando ci si muove su mezzi a 2 ruote e Kask, l’azienda bergamasca specializzata nella produzione di caschi per numerosi sport e per gli ambiti lavorativi, conosce molto bene questa problematica. Al fine di dare una risposta concreta a chi si sposta in bici ha lanciato Limelight, una luce posteriore a Led progettata per aumentare la visibilità e la sicurezza sulla strada e per essere facilmente integrata in differenti modelli di caschi. Noi l’abbiamo provata su nuovo Moebius, un casco che pur appartenendo alla linea Urban, quindi indicato prevalentemente per un utilizzo cittadino, si presta molto bene anche a giri fuori città, magari in sella a una gravel o una trekking.

Il test Kask Rotational Impact WG11

Da ormai diversi anni molti produttori utilizzano il sistema Mips per migliorare la sicurezza dei propri caschi. Kask, al contrario, ha deciso di intraprendere una strada differente per certificare i suoi prodotti in relazione alle forze rotazionali che possono avere conseguenze gravi in caso di impatto. I test effettuati da Kask sono eseguiti presso il Newton Lab, un laboratorio di prova certificato e indipendente con sede a Milano. Il Kask Rotational Impact WG11 Test si basa su studi di esperti del settore e del mondo accademico ed è frutto di oltre 10 anni di sviluppo volto a migliorare la sicurezza quando i caschi a seguito di un impatto vengono sottoposti a tali forze. Sebbene non esista uno standard formale, il Rotational Impact WG11, al pari del Mips, riflette le migliori pratiche nei test e i criteri più stringenti per valutare la protezione dagli impatti rotazionali.


Il test prevede l’utilizzo di una testa di prova serie EN960 specificata nello standard ECE 22.06, considerata la rappresentazione più accurata di un sistema biologico umano attualmente disponibile. La testa di prova con casco viene lasciata cadere dall’alto raggiungendo una velocità di 4,5 m/secondo prima dell’impatto.su un’incudine inclinata a 45 gradi rivestita di carta abrasiva in ossido di alluminio con grana 80. Questo simula una superficie ruvida e un “impatto rotazionale”. Per i propri prodotti Kask ha stabilito un criterio “pass/fail” basato su un valore BrIC inferiore a 0,68 (più basso è e minore è il rischio di trauma cranico) e tutti i caschi prodotti dal 2019 hanno un valore BrIC inferiore addirittura a 0,39. Chiaramente anche il Moebius rientra in questi parametri garantendo così un elevato livello di sicurezza anche in caso di impatti in cui subentrino forze rotazionali. sotto potete vedere come avviene il test.

Design urban e tanta visibilità anche in pieno buio

Moebius vanta una calotta esterna in Abs dal design molto pulito, robusta e antigraffio, ed è caratterizzato da un frontino rimovibile, agganciato con 3 pin in materiale plastico che si innestano direttamente nella calotta, simile a quelle presente sui caschi da equitazione. Malgrado non sia molto pronunciato aiuta a proteggere gli occhi da sole e pioggia e l’unico appunto che ci sentiamo di fare è che è realizzato in materiale molto morbido (sembra quasi di tessuto) e abbiamo qualche dubbio sulla sua durata nell’utilizzo cittadino, anche perché spesso di istinto si afferra il casco proprio in prossimità del frontalino. Tra l’altro le clip che lo tengono in sede, essendo molto piccole si sganciano facilmente e occorre fare attenzione quando si maneggia il casco.

Un aspetto che ci è piaciuto molto nell’ottica di un utilizzo quotidiano è il sistema di prese d’aria che non sono nella parte superiore della calotta, ma posizionate frontalmente e posteriormente. Il vantaggio è che in caso di pioggia l’acqua fa molta più fatica a penetrare il casco. Tra l’atro, anche da un punto stilistico le prese d’aria così ben integrate caratterizzano molto il casco anche grazie alle due nervature che vanno a delineare la parte superiore della calotta. Quest’ultima si prolunga nella parte posteriore per proteggere maggiormente la nuca ed è dotata di una banda riflettente posizionata immediatamente sotto alla luce a Led.

Il sistema di regolazione posteriore previsto è l’Ergo Fit di Kask che garantisce ottima vestibilità e un elevato comfort, anche quando si pedala su terreni irregolari. Proprio per questo lo consigliamo anche a chi utilizza una bici da città durante la settimana, magari possiede una gravel o una mountain bike che usa nei weekend e non vuole acquistare due caschi differenti.

La luce a led LimeLight si applica facilmente al casco grazie all’attacco a clip. Occorre solo fare molta attenzione a fissarla bene perché nella fretta (è accaduto durante il test) può capitare di “appoggiarla”, convinti sia agganciata bene, rischiando di perderla alla prima buca. Se però abbiamo cura di agganciarla sia sopra sia sotto alle due clip presenti sul casco la stabilità è a prova di percorsi offroad, come abbiamo sperimentato durante una sessione di test avvenuta utilizzando una Mtb su un percorso da enduro. LimeLight vanta una superficie riflettente ampia e offre 5 diversi tipi di segnale luminoso: costante a bassa intensità, costante a media intensità, costante ad alta intensità, lampeggiante a bassa intensità e lampeggiante ad alta intensità. La confezione contiene il cavo Usb-C per la ricarica (ma non il caricatore) e la durata effettiva varia a seconda della modalità che si sceglie di utilizzare. Con quella più “energivora”, ovvero la lampeggiante ad alta intensità, abbiamo circa 11 ore di autonomia, più che sufficienti per coprire un’intera giornata anche nei mesi con meno luce. Per garantire la massima sicurezza Kask ha inoltre dotato il dispositivo di un sistema grazie al quale quando la batteria scende sotto al 15%, viene emesso uno speciale segnale che avvisa l’utente.

Il Moebius comprensivo della luce LimeLight è in vendita a 129 Euro in 10 varianti di colore. La luce LimeLight può anche essere acquistata separatamente al prezzo di 39 Euro ed è al momento compatibile con i caschi Moebius, Moebius Elite e Urban R.

Migliorabile la confezione, molto pratica da aprire ma talmente “a misura” che se installiamo il frontalino non è più possibile alloggiare il casco al suo interno. Avremmo anche gradito una sacca per il trasporto.

Per maggiori informazioni consultate il sito di Kask

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