Amo RVS Black: L’evoluzione della city bike secondo MV Agusta

Probabilmente anche chi non è strettamente appassionato di moto conosce MV Agusta per la lunga storia di successi motociclistici e per la produzione di vere e proprie opere d’arte su due ruote. Forse però non tutti sanno che da qualche tempo la casa varesina ha fondato una società denominata eMV Agusta, ora M1 srl, completamente indipendente dalla divisione moto, dedicata principalmente alla produzione di bici a pedalata assistita, ma anche monopattini elettrici con l’iconico design ispirato al mondo motociclistico.

Inizialmente, seguendo le orme della divisione moto, la produzione si è focalizzata su bici di nicchia di alta gamma, con componentistica e soluzioni tecnologiche all’avanguardia, commercializzate con il marchio MV Agusta e con il brand Lucky Explorer per la parte Gravel. Prodotti caratterizzati non solo da un design ricercato, ma anche da prestazioni e dettagli decisamente premium. il tutto unito a quella sartorialità tutta italiana che ha permesso all’azienda non solo di collaborare con prestigiosi brand per realizzare collezioni dedicate, ma anche di offrire a singoli utenti finali bici altamente personalizzate sulla base di specifiche esigenze.

Negli ultimi mesi l’azienda ha lavorato moltissimo per farsi trovare preparata alle nuove sfide che il mercato bici impone in termini di competitività e di un pubblico che sta rapidamente cambiando esigenze, abitudini e stili di vita. Dopo l’ubriacatura dovuta agli incentivi statali e la vertiginosa e ingiustificata ascesa dei prezzi avvenuta dal Covid in poi, l’intero settore sta vivendo una profonda crisi dovuta a politiche errate e anche a un’esplosione di modelli, sovraproduzione e un inevitabile calo della richiesta, data proprio dai prezzi troppo alti e dal fatto che in molti hanno approfittato negli anni scorsi degli incentivi per cambiare bici. Anche i grandi colossi stanno pesantemente ristrutturando e in questo clima di grande incertezza e cambiamenti è fondamentale avere una visione a lungo termine, concentrandosi su pochi modelli e riuscendo a proporre un prodotto che coniughi qualità, prezzo e valore del marchio, anche perché la concorrenza cinese si fa sempre più agguerrita persino nel settore premium.

Per capire come eMV/ M1 si stia muovendo siamo andati a incontrare i vertici e anche un loro importante distributore, per raccogliere non solo i pareri di chi produce, ma anche di chi deve poi vendere le bici. Una chiacchierata informale di oltre due ore, avvenuta passeggiando tra le bici esposte e in larga parte direttamente nel reparto di assemblaggio, a pochi metri dai tecnici specializzati che stavano assemblando in tempo reale la nostra bici test che vi presentiamo in anteprima e che sarà disponibile a breve.

La cosa che ci ha maggiormente colpito è che non ci siamo sentiti ospiti di una grande azienda, piuttosto di una boutique artigianale, con alcuni telai pronti per essere prelevati accanto alle aree di assemblaggio, dove meccanici esperti montano ogni singolo componente delle biciclette destinate alla vendita. Qui il fattore umano è ancora fondamentale ed è proprio grazie a questo approccio che l’azienda riesce a soddisfare anche specifiche esigenze, per esempio dei bike hotel, dei Comuni e di singoli utenti o brand che vogliono un prodotto altamente personalizzato.

Come il Como Calcio, che ha accettato di collaborare con eMV Agusta/M1 ed è in procinto di definire una e-bike molto particolare dedicata proprio a tifosi e non, con componenti ricavati dal pieno, pregiate ruote in carbonio ed una grafica specifica; o ancora, come il Comune di Cortina, con cui è nata una collaborazione per omaggiare le Olimpiadi Invernali che si terranno il prossimo anno; o come una signora che ha richiesto una versione con una grafica personalizzata, sella e manopole in pelle, trasmissione a cinghia, parafanghi e un portapacchi a sgancio rapido in grado di ospitare agevolmente borse, bauletto o un seggiolino per bambini. Certo, direte voi, chissà poi a quanto verranno vendute! Ma è proprio qui che abbiamo scoperto la forza di un progetto sostenibile, non solo per l’azienda ma anche per l’utente finale.

Strategie a lungo termine per un lusso accessibile

Quando si producono bici di qualità il prezzo finale è chiaramente un fattore determinante perché, se si usano componenti di pregio, si offrono dotazioni di alto livello e si assemblano prodotti in modo artigianale è poi difficile trovare la quadra tra la necessità di fare margini e le aspettative del consumatore, che ovviamente, se si esclude la fascia alto spendente, vuole un prodotto bello, performante e di qualità, ma a un prezzo che sia alla sua portata.

Quello che ha fatto eMV Agusta, e di questo gli diamo un grande merito augurandole di avere il successo commerciale che merita, è stato in primis di ascoltare i suggerimenti arrivati proprio da noi giornalisti e i desiderata dei consumatori finali, per poi andare a sviluppare un piano industriale che tenesse in considerazione tutte le richieste pervenute e la necessità di mantenere le caratteristiche di un prodotto premium a un prezzo accessibile a molti, andando così ad allargare la fascia di potenziali clienti senza sminuire in alcun modo la qualità, ma al contrario rendendo i prodotti ancora più versatili.

I vertici dell’azienda, che ha sede sempre vicino al lago di Varese, sono partiti dal presupposto che per ridurre il prezzo finale fosse necessario abbassare i costi di produzione e andare a ottimizzare l’intera filiera, dall’assemblaggio ai rapporti con i distributori e i partner. Per raggiungere questo obiettivo si è deciso di non abbassare in alcun modo la qualità della componentistica, ma di sviluppare un progetto pluriennale che prevede la razionalizzazione dei passaggi nella catena di vendita e, soprattutto, l’approvvigionamento dei componenti su larga scala per ottenere prezzi sensibilmente inferiori e ridurre così anche il prezzo finale al pubblico. In alcuni casi si è anche scelto di sacrificare dei particolarmente “scenografici”, come il sofisticato e costoso cambio integrato Pinion con relativa trasmissione a cinghia, prediligendo componenti meno costosi ma altrettanto efficaci in termini di resa e versatilità in ottica di un utilizzo del medesimo mezzo in contesti differenti. Ma di questo parleremo a breve, presentandovi in anteprima quella che sarà una delle bici più rappresentative della gamma 2025.

Amo RVS

La linea AMO si amplia con questo nuovo modello che identifica alla perfezione la nuova strategia commerciale di eMV Agusta.

Una bici esteticamente molto bella, unisex, performante e anche ben accessoriata, un dettaglio da non sottovalutare quando si valuta il prezzo perché spesso il costo degli accessori acquistati in aftermarket fa lievitare di molto quello di partenza. Un esempio? La bici esce di serie con pneumatici Pirelli Cinturato Gravel e relative camere d’aria, che oltre a garantire eccellenti prestazioni in termini di scorrimento, durata e capacità di adattamento a terreni differenti, assicurano anche una buona protezione contro le forature.

Ma addentrandoci andremo a scoprire numerosi altri accessori forniti di serie che aumentano notevolmente il valore del mezzo e ancora di più il piacere di guida e la versatilità. Cominciamo come consuetudine da un’analisi estetica, che ci permette anche di introdurre alcune caratteristiche fondamentali di questo modello.

Telaio in alluminio e motore nel mozzo per non intaccare le linee

Il leggero telaio in alluminio, nel nostro caso colorato in uno splendido nero opaco con i loghi appena accennati per mantenere la linea pulita ed elegante, riprende i canoni estetici e funzionali della serie AMO, con geometrie votate al confort e il tubo superiore molto inclinato in zona sella per agevolare la salita e la discesa.

Sella, manubrio e accessori sono neri per esaltare ancora di più il total look e anche il cavalletto regolabile in altezza, fornito di serie, è stato scelto pe poter essere facilmente rimosso senza lasciare antiestetici fori nel telaio. Una soluzione che piacerà molto a chi desidera una bici il più pulita possibile. Alla pulizia generale contribuisce anche il passaggio completamente interno dei cavi, che entrano direttamente nel canotto di sterzo per poi dirigersi a freni, motore, cambio e impianto integrato di illuminazione.

Quest’ultimo viene alimentato dalla batteria della bici, è molto potente e assicura un’ottima visibilità anche in pieno buio, nonché la certezza di essere visti dagli altri utenti della strada a tutto vantaggio di una maggiore sicurezza. A impreziosire il modello in prova c’è poi una pregiata forcella Fox AX 32 Factory, che grazie all’ammortizzazione ad aria e alle ampie possibilità di regolazione assicura non solo un grande confort in presenza di buche e pavé, ma permette di utilizzare la AMO RVS anche su percorsi offroad come se fosse una bici da cross country. Chi invece prevede un utilizzo prevalentemente su asfalto, o al più su qualche strada bianca, e vuole un design ancora più minimalista, può optare per la versione con forcella rigida, che permette di ridurre ulteriormente il peso complessivo della bici di circa 1 kg e anche il prezzo di acquisto.

Efficiente grazie al sistema Mahle X35

Proprio la leggerezza, considerando che stiamo parlando di una e-bike, è uno degli aspetti più interessanti di questa bici, perché anche grazie alla quasi totale assenza di trascinamento del motore quando si superano i 25 km orari o quando decidiamo di utilizzare la bici senza ricorrere all’assistenza, si riesce a pedalare molto bene.

Più volte nel corso della prova ci siamo trovati a pedalare a circa 28 Km/h senza nemmeno accorgerci che il motore aveva cessato di fornire assistenza. Se si è un minimo allenati si può tranquillamente pedalare mantenendo velocità attorno ai 22 Km/h senza usare l’assistenza e senza troppo sforzo. Questa leggerezza e facilità di pedalata influiscono chiaramente anche sulla durata della batteria. I 250 Wh offerti da quella interna sono infatti sufficienti a coprire mediamente più di 100 km in modalità Eco, ma pedalando senza assistenza in pianura e ricorrendo ai tre livelli di potenza solo quando dobbiamo affrontare delle salite ecco che il chilometraggio aumenta sensibilmente, rendendo la AMO RVS adatta anche al cicloturismo a lungo raggio. Se poi voleste aggiungere più autonomia è disponibile il range extender opzionale, che raddoppia di fatto la capacità totale della batteria e che funge anche da powerbank per la ricarica di computer, cellulari, luci da campeggio e altro ancora. Il range extender trova posto in uno dei due alloggi per il porta borraccia, pesa circa 1 kg e può essere facilmente rimosso per portarlo con sé solo quando serve realmente e per caricarlo in casa, in ufficio o in albergo. Così anche se per caso siete in giro e non c’è modo di collegare direttamente la bici all’alimentazione (la batteria interna rimane estraibile solo per manutenzioni) potete sempre contare su almeno 250 Wh di carica. Entrambe le batterie dialogano costantemente non solo con il motore, ma anche con l’elettronica di bordo, il ciclocomputer e l’App, per permettere al ciclista di avere sempre sott’occhio entrambi i livelli di carica, i chilometri percorsi e la stima di quelli ancora percorribili in base al livello di assistenza attivo e alla potenza richiesta dal ciclista. 

Ma il sistema X35, che ricordiamo prevede il motore direttamente inserito nel mozzo posteriore, vanta anche altre peculiarità, come il collegamento Bluetooth e Ant+ per connettere wireless altri componenti (display, ciclocomputer di terze parti, cardiofrequenzimetri e App), la grande silenziosità anche alle alte cadenze e ai massimi picchi di coppia (ricordiamo che la coppia massima è di 40 Nm), la totale integrazione nella tradizionale linea di una bici e la possibilità di personalizzare i livelli di assistenza.

Questo avviene tramite l’App dedicata, che prevede tre diversi setup predefiniti (ognuno con i tre livelli di assistenza preconfigurati) a cui si aggiunge una modalità custom completamente personalizzabile. L’App offre inoltre funzioni di ciclocomputer, navigazione e registrazione dei percorsi, che una volta salvati vengono automaticamente importati su un portale Web che offre approfondite analisi sui nostri giri in bici.  Uno degli aspetti che meno ci erano piaciuti del sistema X35 di Mahle durate alcuni test fatti con altre bici era il controllo iWoc con un solo tasto, molto bello esteticamente ma scomodo nella selezione dei livelli di assistenza, perché non è possibile scalare di livello se non completando prima l’intero ciclo delle assistenze. Se, per esempio, siamo sul livello uno e vogliamo passare allo zero dobbiamo prima salire al due e poi al tre, per poi finalmente tornare allo zero. Non solo, siccome la luce del pulsante principale indica lo stato di carica, per capire in che livello siamo occorre premere una volta il tasto e guardare rapidamente il colore che appare per alcuni secondi, operazione che distrae dalla guida e quindi potenzialmente pericolosa.

Sulla Amo RVS eMV Agusta ha risolto brillantemente il problema mettendo non solo il selettore delle assistenze al manubrio (un componente opzionale previsto da Mahle, con i classici pulsanti per salire e scendere di livello, ma anche fornendo sempre di serie il ciclocomputer wireless ufficiale di Mahle (solitamente venduto a parte) che indica il livello di assistenza impostato, lo stato di carica, la stima dei chilometri ancora percorribili e moltissimi altri dati, tra cui chilometraggio totale e parziale, velocità massima e velocità media. Il controller al manubrio permette anche di accendere le luci e di impostare la modalità Walk, grazie alla quale possiamo condurre a spinta la bicicletta senza alcuna fatica. Unico appunto è che il controller non prevede la possibilità di inversione dei tasti + e -, ed essendo posizionato sulla sinistra (è stato progettato per metterlo a destra, dove però sulla Amo RVS abbiamo già le levette del cambio Shimano), il tasto sotto aumenta il livello di assistenza mentre quello sopra lo diminuisce.

Una volta fatta l’abitudine diventa però molto naturale impostare il livello desiderato. Il cambio di assistenza può avvenire anche direttamente dal ciclocomputer, utilizzando i due tasti che troviamo alla base. Il terzo tasto, quello centrale, serve invece per cambiare le schermate e accedere alle varie informazioni.

Una bici per fare praticamente tutto

La posizione di guida, le caratteristiche tecniche e la qualità della componentistica permettono di utilizzare la AMO RVS in una grande varietà di contesti. Dagli spostamenti urbani, al commuting casa-lavoro, dalle gite fuori porta al cicloturismo più impegnativo, fino ai percorsi gravel e offroad, specialmente se si opta per la forcella ammortizzata Fox. 

Grazie all’impianto frenante idraulico Magura MT montato di serie (su quella in prova, che è una preserie, abbiamo gli Sram Level) la frenata è sicura e precisa e gli pneumatici Pirelli Cinturato offrono un buon grip su strade sterrate, ma anche maggiore sicurezza su asfalto bagnato e in presenza di pavé o delle insidiosissime rotaie del tram. Il cambio Shimano Deore a 11 rapporti, molto affidabile, permette di trovare sempre la cadenza di pedalata più appropriata in base al percorso, alla velocità che si vuole tenere e al tipo di assistenza che si desidera utilizzare. Comodissima anche la funzione Walk, specie sulle rampe dei box o quando abbiamo la necessità di condurre la bici a mano.

Durante il nostro test abbiamo usato la AMO RVS regolarmente per gli spostamenti urbani, ci siamo spinti su alcuni percorsi nell’hinterland milanese, sia su asfalto sia su strade bianche, e non ci siamo fatti mancare nemmeno alcuni tracciati di montagna dove tipicamente andiamo con le mountain bike dotate di forcella ammortizzata.

Con la Amo RVS si po’ fare realmente un po’ di tutto e la guida, grazie al manubrio ampio e diritto, è sempre molto facile e confortevole. Per ottimizzare l’uso della batteria abbiamo creato una mappatura ad hoc del motore per l’uso in città sfruttando le funzioni offerte dall’App. Durante il test abbiamo percorso 70 km lungo i navigli tenendo sempre la mappatura 1 all’andata e usando alternativamente la 1 e la 2 al ritorno superando a volte i 25 Km orari e procedendo così senza assistenza. Al rientro a casa la batteria aveva ancora il 54% di autonomia. riprova che, se si usa bene il cambio e non ci sono continui stop&go, la bici ha un utilizzo della batteria molto efficiente. In un altro giro da Milano fino al lago di Pusiano abbiamo percorso oltre 90 km a motore spento tenendo agevolmente medie attorno ai 20 km orari.

La versatilità della AMO RVS si vede anche osservando il telaio, pensato per ospitare una grande varietà di accessori, come parafanghi, portapacchi, borracce e kit attrezzi, inoltre sia direttamente dal produttore sia in aftermarket esistono numerosi kit in grado di trasformare questa e-bike in una vera e propria bici da viaggio in base alle specifiche esigenze.

Noi, per esempio, abbiamo provato a montare borse e accessori di Ulac, un brand da poco distribuito da Ciclopromo, pensate per un bikepacking leggero che si adatta rapidamente tanto agli spostamenti urbani quando alle gite a lungo raggio. Tra l’altro tutti gli accessori Ulac sono stati montati senza utilizzare attacchi specifici per il telaio, che restano così liberi per ulteriori accessori.

Analogamente, abbiamo provato a installare anche il rack mount di Thule con le borse impermeabili dedicate per aver ancora più capienza e poter trasportare agevolmente (anche in caso di pioggia), attrezzatura, notebook, abbigliamento protettivo e altro ancora. Praticamente in breve tempo si può trasformare la AMO RVS in un “bike-SUV” ecologico e versatile per una mobilità più sostenibile, così come in una perfetta compagna con cu affrontare lunghi viaggi in giro per il mondo. Volendo si può anche collegare un trailer per trasportare agevolmente oggetti voluminosi, bambini o animali domestici e sfruttare il motore Mahle X35 per muoversi rapidamente senza fatica.

Analisi del prezzo

I prezzi definitivi non sono ancora stati comunicati ma dovrebbero attestarsi intorno ai 3.000/3.200 euro. Siccome in questo periodo sappiamo bene quanto il prezzo sia una componente fondamentale abbiamo voluto analizzare nel dettaglio i vari componenti utilizzati per capire quanto costerebbe a un comune ciclista assemblare da solo una bici come la AMO RVS comprando online i medesimi componenti. Da una rapida analisi possiamo dire tranquillamente che solo il prezzo di alcuni componenti supererebbero il prezzo ipotizzato di vendita di questa e-bike.

Questo fa capire lo sforzo che eMV Agusta ha fatto per razionalizzare gli approvvigionamenti e l’intera catena produttiva per ridurre i costi alla fonte e cercare di abbassare il prezzo per l’utente finale senza ricorrere a trucchetti vari, come scegliere componenti più economici o eliminare accessori proponendoli solo come optional venduti a parte.

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