L’azienda Bresciana IRID inizia la sua fase finale di progetto per la visiera che rivoluzionerà il mondo dei caschi. Un sistema innovativo che permetterà di adattarsi alla luce solare in modo immediato, a differenza delle normali fotocromatiche in commercio.
“Quando abbiamo sviluppato la tecnologia sulle maschere da sci abbiamo capito che l’applicazione sui caschi da moto sarebbe stata veramente rivoluzionaria.
Finalmente siamo pronti a cambiare per sempre la vostra esperienza di guida.”
Federico Righi, CEO
IRID dopo aver vinto i principali premi al mondo nel campo dello sport e dell’ottica, ha deciso di sviluppare la sua tecnologia delle lenti elettroniche sulle visiere per i caschi da moto presentando il suo progetto a Eicma 2023.
Un sistema In grado di compensare i cambi di luce istantaneamente, già considerata come un’innovazione che traccerà un nuovo passo e sarà “la visiera che rivoluzionerà il motociclismo”
La tecnologia: proprietaria, brevettata e made in Italy
IRID nasce da un bisogno molto semplice: quello di vederci bene sempre, anche in condizioni in cui la luminosità cambia drasticamente e velocemente. Proprio queste condizioni infatti sono le più critiche e quelle in cui è più importante avere un aiuto.
La sua tecnologia rende le visiere “dinamiche”, in grado di scurirsi e schiarirsi a seconda della luce ambientale, in meno di 1 secondo, automaticamente e senza l’utilizzo di batterie.
IRID funziona grazie ad un sottile film a cristalli liquidi, inserito all’interno della visiera, che viene alimentato da un piccolo pannello fotovoltaico.
Quando c’è energia il pannello fotovoltaico alimenta il film a LC che si scurisce, se invece non c’è energia la visiera semplicemente rimane chiara.
Inoltre non ha un comportamento “on-off”, ma copre infinite gradazioni intermedie di scurezza, fornendo sempre la tinta migliore, all’istante, in ogni condizione e, ripetiamolo, senza batterie.
Cosa vuol dire tutto questo in pratica?
Sto andando in moto, è una bella giornata di sole quindi la mia visiera IRID rimane completamente attivata (20% di trasmittanza). In queste condizioni anche una visiera fumè funziona bene.
All’improvviso però entro in una galleria e una visiera fumè o fotocromatica non è in grado di reagire a questo cambio, mentre IRID sì.
In meno di 1 secondo e senza dover fare niente la visiera si schiarisce (arrivando al 60% di trasmittanza) e io posso continuare a guidare vedendoci bene sin dai primi metri.
Viceversa esco dalla galleria e torno al sole? In meno di 1 secondo la visiera torna scura, evitandomi di essere abbagliato dal sole.
Insomma, stiamo davvero parlando di una rivoluzione sia in termini di comfort che di sicurezza.
L’applicazione sulle visiere
Creata da motociclisti per motociclisti, l’applicazione della tecnologia IRID sulle visiere conta ben 4 brevetti approvati.
La visiera che ne risulta è quindi perfettamente calibrata sulle esigenze dei rider.
La resistenza in caso di urto ed il campo visivo, invariati rispetto a visiere standard, la curva di attivazione studiata appositamente per le velocità della moto e l’anti-fog integrato, che permette di non montare il pinlock, rendono la visiera IRID un prodotto completo.
Inoltre, nella configurazione presentata qua a Eicma, rispetta la normativa ECE 22-06 coprendo tutto il range di trasmittanza previsto dalla legge (dal 60% al 20% di VLT) ed è quindi omologabile “daytime use”.
Le soluzioni ad oggi disponibili
Sicuramente l’esigenza di vederci bene per i motociclisti non è nuova, ma ad oggi le soluzioni presenti sul mercato sono macchinose o lacunose.
Pensiamo al visierino parasole interno, che per essere abbassato o alzato ti costringe a togliere una mano dal manubrio (in condizioni di estrema pericolosità) per andare a tentoni e con i guanti a raggiungere la levetta per azionarlo.
Un’altra soluzione ad oggi comune sono le visiere fotocromatiche, queste però si scuriscono e schiariscono a seconda della quantità di raggi UV, grazie ad una reazione chimica che per sua natura è molto lenta.
Se da chiare a scure ci mettono circa 15 secondi, per tornare da scure a chiare ci impiegano interi minuti (consideriamo che ad una velocità media di 60 km/h, in 3 minuti una moto percorre ben 3 km), tra l’altro il freddo rallenta ulteriormente la reazione.
Quindi queste soluzioni sono utili per compensare cambiamenti di luce lenti, ma non possono fare niente per quelli improvvisi, come ad esempio le gallerie.
Inoltre le nuvole bloccano molta più luce visibile che raggi UV, quindi spesso le visiere fotocromatiche rimangono completamente attivate, anche se i nostri occhi vorrebbero una visiera chiara. Questo problema è molto evidente in montagna, dove la quantità di raggi UV è elevata.
IRID invece è la soluzione integrata che, senza alcun intervento da parte del rider, permette di avere sempre la visibilità migliore, anche durante i cambi di luce repentini.
Il futuro
“Non vedo l’ora di permettere a tutti i motociclisti di avere accesso a questa straordinaria tecnologia” spiega Laura Righi, CMO di IRID e motociclista “ad oggi stiamo chiudendo partnership con i più importanti produttori di caschi al mondo e presto annunceremo su quali brand si potrà trovare la nostra visiera”.
Intanto IRID ha già cominciato a farsi sentire facendo provare i primi prototipi a tester selezionati come il pilota di MotoE Luca Salvadori e content creator come Sinnaggagghiri, Fil ed Edoardo Jannone. I feedback sono stati straordinari, così come la reazione del pubblico che ha colto subito le grandissime potenzialità del prodotto e che chiede a gran voce di poterlo acquistare.
Sicuramente questo è solo l’inizio di quella rivoluzione che chiunque provi la visiera vede chiaramente davanti a sé.
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