
Al suo debutto in EICMA 2016 ha subito attirato le attenzioni di tutti, una moto molto elegante e da un design ben riuscito, pensata come una sportiva ma, destinata all’uso di tutti i giorni.
E’ la stessa ducati, nella sua presentazione ufficiale, a far capire che questo progetto è stato creato per accontentare chi, oltre a usare la moto nei fine settimana, la vorrebbe usare anche per andare al lavoro, senza rinunciare a un look aggressivo tipico di una sportiva.
Un aspetto che si ritrova in molte caratteristiche, a partire dal suo motore, il bicilindrico Testastretta 11° da 937cc che sfoggia “soli” 113Cv a 7000 giri. Si soli perché se pensate a una sportiva di quasi 1000cc dei tempi moderni sono pochini, un esempio è proprio la panigale 959 dove sono ben 150 i CV a disposizione. La Supersport possiede una ciclistica raffinata, con una versione S che è davvero al capace di soddisfare i palati più raffinati e esigenti.
Tornando al motore la SuperSport è pensata per dare tutto (o quasi) subito, consentendo sia accelerazioni corpose sia una dinamica di utilizzo molto turistica, al pari della Multistrada 950 che monta lo stesso propulsore.
Motore
Il Bicilindrico, Motore Testastretta 11° da 937 cm³ da 113 CV e 96,7 Nm a 6.500 giri/minuto, risulta parco nei consumi medi, garantendovi anche nel ciclo misto circa 6L/100km, ovvero più di 16km litro. Sempre pronto, ma meglio farlo girare sopra i 2500, in un attimo arriva ai 6500, dove si ottiene il massimo di coppia, per poi calare al 90% fino ai 9000, inutile andare oltre a questo valore.
E’ un motore molto “rotondo”, aiutato dalle tre mappature : La RACE molto sensibile alla manetta del gas, La SPORT sempre piena potenza ma più dolce nell’erogazione e una URBAN (una sorta di Rain), di fatto 75CV e gli aiuti al massimo per fondi scivolosi o una guida molto prudente. Insieme alle mappatura ci sono anche abbinati i setup di TC e ABS (Ducati Safety Pack), che variano in automatico con le mappe e che possono anche essere cambiati in base alle esigenze del pilota. il Sistema di scarico 2-1-2 con pre-silenziatore inferiore e silenziatore laterale con due uscite sovrapposte, si fa sentire sia per il rumore tipico del due cilindri, sia per il calore sul lato destro quando si è fermi, sensazione che sparisce appena si parte grazie all’ottima aereodinamica, Risponde appieno alla normativa Euro 4.
Ciclistica
Partendo da un telaio a traliccio con motore a funzione portante, La versione S è davvero al top, solo delle “elettroniche” potrebbero migliorare le sospensioni pienamente regolabili a soddisfare ogni esigenza. La forcella Öhlins completamente regolabile con steli da 48 mm di diametro con trattamento TiN, Ammortizzatore Öhlins completamente regolabile insieme al reparto freni affidato all’anteriore a due pinze radiali 4.32 Brembo a 4 pistoncini e dischi 320mm e Pompa freno anteriore radiale Brembo PR18/19.
Come detto l’ABS Bosch 9plus aiuta in base al desiderio di chi guida per come è stato richiesto l’intervento. Il mono braccio posteriore permette di avere un cerchione con il freno a disco all’interno della sagoma, una finezza che distribuisce meglio i pesi.
Cerchi a 3 razze con disegno a Y dove troviamo gomme da media sportiva, una 180/55 ZR R17 al posteriore e una classica 120/70 marcate Pirelli Diablo Rosso III.
Elettronica
Tanta, ma non da imbarazzare, perché in fine c’è quello che serve senza far diventare matti a leggere tutti i parametri. Il cruscotto full LCD monocromatico si abbina alle spie per i soliti avvisi sulla cornice superiore, in evidenza contagiri e indicatore di velocità, marcia inserita, livello di ABS e TC. Altre informazioni sono: totalizzatore, trip1 e trip2, temperatura liquido raffreddamento motore, temperatura ambientale, orologio e indicazione attivazione DQS (se presente), livello carburante, l’autonomia residua, consumo istantaneo, consumo medio, velocità media e durata viaggio. Il cruscotto LCD è anche predisposto per visualizzare le informazioni del Ducati Multimedia System (DMS) che consente di connettere alla moto, attraverso il modulo Bluetooth disponibile come accessorio, il proprio smartphone e di gestirne alcune funzioni attraverso pulsanti al manubrio. Sul display sono visualizzati i comandi del “music player”, le icone di stato connessione auricolari e di avviso chiamata entrante e messaggio ricevuto.
Il resto è tutto nella centralina, la versione S porta è dotata del cambio elettronico anche in scalata, che è meglio usare quando si viaggia un po’ allegri e con decisione, al fine di evitare strappi inutili al cambio.
Aereodinamica e Stile
Ducati qui ha davvero toccato il top, è bella poche storie, a partire dal suo faro anteriore LED di posizione che sembra un enorme sopracciglia sopra i due fari tradizionali, uno abbagliante l’altro abbagliante. Il cupolino minimale e con il Plexiglas regolabile in altezza su due posizioni con una escursione di 50 mm a mano senza uso di attrezzi e le frecce incorporate negli specchietti. La linea stretta e pulita con un codone molto minimal, sebbene la sella ospita ottimamente pilota e passeggero (nella Versione S è presente il copri sella passeggero, opzionale nella base). Tutto è ben curato, le plastiche e ogni incastro è rifinito con cura.
Già disponibile nei concessionari nelle seguenti Versioni
Supersport – Rosso 12.990,00 euro f.c.
Supersport S – Star White silk, Rosso (in prova) 14.690,00 f.c.
La nostra prova
LA ducati Supersport S è una moto molto bella, studiata per soddisfare quel segmento di motociclisti che, senza spendere cifre folli, cercano una moto italiana di design e contenuto.
L’ergonomia di guida è comoda, ottima per i meno alti, grazie a una sella molto stretta e un facile appoggio a terra, e la posizione non sacrificata. Chi è più alto troverà poca protezione dal cupolino, anche in posizione rialzata, ma di sicuro polsi e schiena non sono estremi come su una sportivissima.
Il motore ci è piaciuto parecchio, con grande coppia fina dai medio-bassi regimi, che in un attimo vi porteranno a piena coppia a 6500, per poi dare ancora un tiro fino a 9000, dove cambiare sarà più utile che cercare il limitatore.
La ciclistica è sublime, si noi avevamo la S in prova, Ohlins Brembo e cambio elettronico invitano a guidarla al suo limite, che è dettato dalla gomma posteriore da 180. Il cambio elettronico funziona bene se fate girare allegra la Supersport, e date il comando con decisione, un accessorio che si può avere anche sulla standard.
Consumi molto interessanti, possibilità di personalizzarla con delle borse e altri accessori la rendono davvero adattabile all’uso quotidiano, e perché no anche per qualche viaggetto. In due non è così male e garantisce una seduta alquanto comoda, gambe incluse.
Difetti? Si qualcuno c’è. Il codone è davvero bello, ma la linea tra carena e porta targa è troppo minimale lasciando una luce di passaggio per l’acqua , in caso di pioggia sarà facile che vi bagnate anche la schiena. La sella invece presente un piccolo problema di progettazione, i due dentini di plastica in aggancio al serbatoio sono troppo morbidi e corti, così da perdere l’appiglio, certo la sella resta salda perché ha altri fermi, ma qui Ducati dovrà intervenire.
Se cercato una sportiva, facile, e non impegnativa come un 1000 di potenza o un 600 di Erogazione, pensateci e provatela!
Un ringraziamento a Ducati Italia
Nella prova il casco LS2 FF323 Arrow Carbon Helmets https://www.wheelsmag.it/?p=5658
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