Exept Ponente 4 City: Urban Power!

È strettamente derivata dalla Ponente e-gravel, con cui condivide il potente motore Polini, ma è pensata per un utilizzo più urbano, dove grazie al manubrio diritto si guida in posizione leggermente più rilassata. Nulla vieta però di utilizzarla fuori città e sulle strade sterrate, anche perché la possibilità di montare pneumatici di grandi dimensioni la rende perfetta anche per un utilizzo offroad più spinto. Noi l’abbiamo portata anche su alcuni sentieri sassosi e moderando la velocità, a causa dell’assenza di sospensioni, grazie alla spinta del motore siamo riusciti a percorrere giri con tratti in pendenza anche piuttosto scassati.

Design muscoloso

Il motore centrale ben visibile e il pacco batteria integrato nel tubo obliquo, ma facilmente estraibile per poter effettuare la ricarica anche in casa o in un luogo pubblico (chiaramente portandosi dietro il caricatore), rendono la linea della Ponente 4 City molto muscolosa, specialmente nella parte anteriore che sembra quasi sproporzionata rispetto alle linee filanti della parte posteriore. A prima vista sembra quasi sgraziata e a differenza di altre e-bike stradali non fa nulla per nascondere la sua natura elettrica. Ci si fa però presto l’abitudine e si apprezza maggiormente la vista d’insieme, impreziosita da particolari interessanti come gli ottimi freni idraulici Magura, i cerchi che ospitano grandi pneumatici Vittoria da 42 e il cambio Shimano Deore Link Glide a 10 velocità 11-43 con monocorona FSA 44T anteriore. Per l’utilizzo a cui è destinata è un pacchetto tecnico di tutto rispetto e l’unica cosa che proprio non abbiamo trovato adeguata è la sella, veramente troppo scomoda per un utilizzo cittadino/turistico. Altri due dettagli migliorabili sono la gomma di protezione dell’attacco batteria, che però non dipende da Exept ma da Polini, e l’assenza di una protezione in gomma sul carro lato catena.

Telaio e Motore

Come tradizione Exept anche per questo modello più cittadino ha optato per un pregiato telaio monoscocca in fibra di carbonio nel quale viene innestato il motore Polini EP3+ MX; il più potente dell’azienda Bergamasca e il medesimo usato sulla bici da Enduro provata qualche mese fa, solo che in questo caso la batteria è quella da 500 W/h, sempre di Polini. Considerando le capacità attuali sembra poco, ma in realtà in relazione al peso e alla tipologia di bici è più che adeguata (spesso le e-gravel hanno batterie da 250/360 Wh per contenere il peso), come del resto evidenziato durante il test. Per esempio, siamo riusciti a completare un giro da 60 KM e 1.200 metri di dislivello usando solo il 40% di batteria, alternando i vari livelli di assistenza e pedalando a motore spento nei tratti pianeggianti. Considerate che in piano la bici si pedala facilmente anche senza assistenza fino ai 20 Km/h. Oltre si può andare tranquillamente, ma servono gambe allenate perché il peso attorno ai 16,5 Kg si fa sentire. Usando però la mappa Touring e il livello 1 di assistenza, che di fatto toglie il peso della bici, si tengono facilmente i 25 Km/h consumando pochissima carica.


Le geometrie del telaio sono pensate per adattarsi a diversi stili di guida, sempre con un occhio di riguardo al confort. Di fatto il telaio è lo stesso della versione gravel, solo che il manubrio diritto cambia lo stile di guida rendendola più simile a una bici da trekking.
Come dicevamo, la Ponente 4 City non vuole nascondere in alcun modo la sua natura ed ecco che il motore diventa protagonista in tutti i sensi, sia come presenza scenica sia e soprattutto come prestazioni perché il Polini è uno dei propulsori più potenti attualmente in commercio. Non solo vanta 90 Nm di coppia con una spinta vigorosa, ma offre ben 5 mappature di cui 2 completamente personalizzabili. Per chi ha intenzione di fare viaggi particolarmente lunghi è inoltre disponibile un range extender da 250 Wh.

Potenza e autonomia rendono la Ponente, sia nella versione gravel che nella 4 City, una bici particolarmente adatta per gli amanti dei viaggi anche grazie alla predisposizione per il bike packing. In quest’ottica abbiamo apprezzato l’ottima gommatura che prevede pneumatici Vittoria e-randonneur 700x42C. Per un utilizzo offroad possiamo tranquillamente montare pneumatici tassellati da mountain bike perché sia il carro che la forcella offrono spazio a sufficienza.


Essendo derivata dalla versione gravel la 4 City eredita il sistema di regolazione sella tipico delle bici da corsa, con brugola di sblocco del reggisella integrata nel tubo superiore del telaio. Vista la maggiore vocazione ai viaggi e all’offroad di questo modello avremmo preferito una leva di regolazione rapida dell’altezza, e meglio ancora un reggisella telescopico.

In sella

La posizione in sella è a metà strada tra quella tipica di una gravel e quella di una mountain bike. Rispetto a quest’ultima il manubrio è leggermente più stretto e più diritto, ma il controllo è risultato ottimo anche in fuoristrada, sempre considerando un offroad moderato. A livello elettronico la Ponente 4 City è semplice e intuitiva grazie al grande display a colori con sensore crepusolare e il controller a 4 pulsanti che permette agevolmente di selezionare i livelli di assistenza, scorrere le numerose schermate del computer di bordo e accedere ai menu di configurazione.

L’accessione e lo spegnimento possono avvenire dal controller oppure premendo direttamente il pulsante sulla batteria, che prevede anche un display a 5 tacche che mostra il livello di carica. Meglio però tenerla monitorata dal display che mostra sia l’autonomia in tacche sia quella effettiva in percentuale. Tra le numerose informazioni fornite troviamo anche indicatore della mappatura e del livello di assistenza attivo, velocità, chilometraggio totale e parziale, potenza espressa dal ciclista e dal motore, durata del viaggio e cadenza della pedalata.


Come dicevamo il Polini MX3+ MX offre 3 livelli di assistenza predefiniti (Touring, Dynamic e Race) e 2 livelli completamente personalizzabili tramite l’app disponibile per iOs e Android. La configurazione è molto semplice e “scenografica”, con diagrammi di coppia e potenza che possono essere variati direttamente con il touch. Si può veramente personalizzare la bici al meglio trovando il compromesso tra consumo, risposta del motore e potenza in base al nostro stile di guida, al livello di allenamento e alla tipologia di percorso che intendiamo affrontare. Abbiamo poco tempo e vogliamo spararci una bella salita in montagna? Basta mettere la modalità race per salire quasi come un motorino… Vogliamo fare 200 km? Impostiamo Touring e sfruttiamo i livelli 1 e 2 per darci quel minimo di assistenza che ci permette di procedere velocemente senza fare fatica. Durante il nostro test abbiamo per esempio impostato una mappa tarando i primi 3 livelli in modo progressivo in termini di potenza e assistenza e gli ultimi due quasi full power per affrontare agevolmente improvvisi tratti impegnativi in fuoristrada senza dover cambiare mappatura. Il Polini è veramente molto potente e anche progressivo. Peccato solo che sia decisamente rumoroso anche quando si chiede il minimo dell’assistenza. In città o su strade aperte non si percepisce, ma quando siamo in mezzo alla natura avvolti nel silenzio un po’ infastidisce. Paradossalmente diventa più “silenzioso” allineandosi alla concorrenza quando sfruttiamo i livelli di assistenza maggiori.

Conclusioni

A chi è indicata la Potente 4 City? A nostro avviso l’utente tipo è una persona che vuole un motore molto potente e preferisce un assetto leggermente più votato al confort rispetto a una e-gravel. A chi magari usa la bici tutti i giorni per recarsi al lavoro velocemente e senza fare fatica e poi durante i weekend ama fare tanti chilometri o percorsi con dislivelli importanti, che possono essere affrontati facilmente anche da chi non è allenato. La Ponente Tour 4 City costa 4.990 euro nei colori standard e 300 euro in più nella versione bicolore con verniciatura personalizzata.