
In una stagione complicata dalla pandemia, con un calendario rivisto e molto anomalo, la Suzuki resta una delle case più solide e costanti nell’arco della stagione. I suoi due giovani alfieri Mir e Rins, portano la casa di Hamamatsu al titolo piloti in primis, e sicuramente battaglieranno anche nell’ultima gara per il titolo costruttori ancora da decidersi tra Suzuki e Ducati.
Merito al giovane Mir, al secondo anno di MotoGP e già campione del mondo, segno di una classe cristallina. Il titolo MotoGP si aggiunge a quello già conquistato in Moto3 nella stagione 2017.
Grazie al settimo posto ottenuto nel Gran Premio della Comunità Valenciana il pilota maiorchino ha conquistato il titolo mondiale della classe regina del Motomondiale con una gara di anticipo.
Al termine di una stagione trionfale, che lo ha visto salire ben sette volte sul podio e cogliere la sua prima vittoria nella classe regina del motociclismo, Joan Mir si è laureato oggi Campione del Mondo MotoGP 2020. Il pilota maiorchino ha ottenuto la certezza matematica del successo iridato con una gara di anticipo sulla chiusura del calendario, grazie al settimo posto nel Gran Premio della Comunità Valenciana. Il piazzamento gli ha dato i punti necessari a tenere a 29 punti di distanza il primo inseguitore, Franco Morbidelli, un gap ormai incolmabile.
Il pilota italiano sarà ora rivale dell’altro pilota Suzuki, Alex Rins, nella volata per il titolo di Vicecampione del Mondo nell’ultima gara della stagione, il Gran Premio del Portogallo, in programma domenica prossima 22 novembre sul circuito di Portimao.
Suzuki si giocherà in terra lusitana anche il Campionato del Mondo Costruttori, la cui classifica la vede prima a pari punti con Ducati.
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