Ktm Exc 250/300 TPI

 

Siamo a Pontenossa (BG) con il nostro tester Luca Gherardi per provare le nuove Ktm enduro Exc 250/300 TPI 2018, caratterizzate dall’assoluta novità dell’iniezione elettronica su motori 2T a miscela Euro 4.

Rimani basito quando pensi che la prima 2T in casa Ktm nasce nel 1972. Nel 1981 arriva il primo motore raffreddato a liquido, nel 1987 la valvola allo scarico e nel 2008 l’avviamento elettrico. Ora siamo arrivati all’iniezione e i vantaggi sono parecchi. Primo su tutti una maggiore linearità di funzionamento che semplifica la guida e rende la moto meno sensibile ai cambi di temperatura e di altitudine.  A livello progettuale l’iniezione ha richiesto un serbatoio separato per l’olio, il che significa non dover più armeggiare con misurini alla ricerca della miscela perfetta. Basta fare benzina, riempire il serbatoio dell’olio e lasciare che la moto faccia tutto da sola ottimizzando anche i consumi. Altro vantaggio è la fumosità, che risulta ridotta fino al 50% rispetto ai modelli precedenti.

La capienza del serbatoio dell’olio è di 0,7 litri, sufficiente per 5/6 rifornimenti di carburante. Il nuovo cilindro presenta due fori laterali dove troviamo gli iniettori direttamente nei travasi. C’è poi un tubicino sul retro collegato a un sensore di pressione di aspirazione che trasmette i dati alla centralina, posta sotto la sella; il suo lavoro è quello di determinare i tempi di accensione, quantità di carburante, pressione d’aspirazione e pressione atmosferica.

Come vanno

Le nuove KTM TPI 2018 ci hanno spiazzato. Malgrado siano Euro 4, rispetto ai modelli dell’anno scorso vanno ancora più forte, in particolare la 300 che è un vero e proprio missile. Se prima veniva preferita anche da chi andava piano per la possibilità di usarla sotto coppia, ora la migliore per il neofita è la 250, più dolce e facile da usare. Il 300 ha una coppia mostruosa e una spinta impressionante anche al salire di giri. Farà la felicità di chi va veramente forte.

 

Entrambe sono da premiare per la pulizia dell’erogazione e per la precisione di funzionamento. Anche dopo una caduta la moto è ripartita subito senza alcuna perdita di benzina, tipica delle versioni a carburatore. Per il resto nel corso della prova non abbiamo riscontrato alcun inconveniente su nessun modello a disposizione dei giornalisti. Riguardo all’affidabilità del sistema crediamo che solo il tempo potrà dare responsi significativi, ma Ktm è da moltissimo tempo che prova questa soluzione e se ha deciso di commercializzarla siamo fiduciosi che le moto siano assolutamente affidabili in ogni condizione di utilizzo.

Come consuetudine, alle versioni standard si affiancano le Six Days con kit grafiche a tema e vari componenti speciali, come piastre ricavate dal pieno, protezione marmitta in carbonio, disco freno posteriore pieno, corona posteriore in Ergal, leva perno ruota anteriore per agevolare lo smontaggio ruota, telaio arancio e para motore.

 

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