

Aragon potrebbe essere il crocevia del mondiale. Marc e Dovi arrivavano in Spagna appaiati a 199 punti e si dirigono ora verso la tappa del Giappone con due risultati e due umori diametralmente opposti. Marquez, con una gara folle costellata di errorini, ma condita da un passo titanico si è involato verso una vittoria gia scritta dal venerdì e messa in discussione solo nei primi 10 giri di gara, Dovizioso ha corso una gara dove ha faticato a difendersi ed è stato costretto ad incassare un duro colpo. Il forlivese non va oltre ad un 7° posto che lo relega a -16 nel mondiale e contro un Marquez che ha vinto 4 delle ultime sei gare (a cui aggiungiamo un secondo posto e lo sfortunato ritiro per la rottura del motore) l’impresa mondiale del Dovi comincia a sembrare veramente titanica.

La classifica mondiale però non è il solo punto di discussione e di riflessione che emerge dal round di Aragon: possiamo infatti constatare e ammirare le due bellissime storie di Jorge Lorenzo e di Valentino Rossi.
Jorge da quando la Ducati gli ha portato il nuovo pacchetto aerodinamico sembra essere tornato molto più incisivo, quasi il Lorenzo della Yamaha ed è in costante crescita e sempre più vicino al vertice della classifica. Questo 3° posto ad Aragon ne è la dimostrazione.

Rossi invece ha gia compiuto una mezza impresa a presentarsi giovedì in circuito con una gamba rotta poco più di tre settimane prima. Di certo l’infortunio è stato trattato bene e la fisioterapia ha permesso a Valentino di presentarsi ad Aragon in condizioni accettabili, ma era difficile pronosticare un 3° posto in qualifica e una gara corsa per la sua prima parte in 2° posizione. Nella seconda parte di gara sono riemersi gli oramai consueti problemi di spin e degrado gomme della Yamaha che hanno permesso a Valentino di agguantare “solo” un 5° posto. La sensazione è che la gara di Rossi sia stata più condizionata dai difetti della sua M1 che non dalla gamba infortunata, Vinales infatti (4° al traguardo) ha preceduto il Dottore di soli +0.6. Anche per Vinales questa gara è stato un duro colpo per il mondiale, con l’ispanico che si trova ora a -28 dalla vetta.
Due menzioni di onore vanno a Dani Pedrosa e ad Aleix Espargarò (Aprilia).
Pedrosa risponde alla critiche ricevute dopo il GP di Misano che lo bollavano come un pilota finito (quando invece c’era una ragione tecnica ben precisa a giustificare la prestazione negativa di Dani) ed effettua una gran rimonta. Dopo i primi giri di gara il quartetto composto da Lorenzo, Rossi, Dovizioso e Marquez aveva preso un gap di quasi tre secondi, Dani ha recuperato il gap e ha cominciato a risalire la classifica, regolando Lorenzo al terzultimo giro ed effettuando il giro veloce della gara.

Aleix Espargarò invece riesce finalmente a concretizzare l’enorme potenziale dimostrato da Aprilia e si concede il lusso di tenersi dietro la Ducati di Dovizioso e di insidiare le Yamaha di Rossi e Vinales. 6° posto per il catalano.
Ora ci saranno due settimane di pausa e poi avremo tre gare in tre settimane, dove si deciderà l’esito di questo avvincente mondiale 2017. 15 ottobre, appuntamento a Motegi!
Lascia un commento