DUCATI PANIGALE V4S Test completo

Panigale V4 Versione S  Prova Stradale

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La Panigale V4S è la moto sportiva dell’anno in fatto di cronaca, il primo 4 cilindri sportivo di Borgo Panigale che, seppur con una cilindrata superiore a tutte le concorrenti 4 cilindri sul mercato, porta sulla bilancia delle prestazioni ben 214Cv 121Nm di coppia e soli 175kg a secco (198kg in ordine di marcia).

Portarla in strada, quando sarebbe normale la pista, è uno esercizio dovuto in quanto è una moto stradale, e per questo noi abbiamo voluto usarla così.
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Estrema si, ma abitabilissima, per una persona… lo fa capire anche il fatto che esce monoposto e il kit passeggero composto da sellino aggiuntivo e pedane è da montare. Non abbiamo potuto testare l’abitabilità del secondo non essendo presente sulla moto in prova.

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Saliti in sella la posizione come detto risulta comoda, lo spazio c’è, caricati sull’avantreno come ogni sportiva vera, senza però esagerare, semi manubri con apertura ampia e larghi, serbatoio molto rastremato e cupolino minimale, dove il plexy è molto “stretto”, ma ugualmente efficace. Il risultato è frutto di una concezione già vista in motogp all’epoca di Preziosi, dove il motore era parte strutturale del telaio, al quale venivano connessi forcellone e struttura anteriore, in modo da “minimizzare” gli ingombri e le parti, quindi il peso. Avendo una potenza e un grip meno elevato della sorella da competizione il risultato è ottimo. Questa soluzione ha un piccolo rovescio della medaglia, ovvero il trasferimento di calore, dovuto anche a una struttura di motore e carena molto chiusi, si evidenzia molto nella zona di appoggio delle ginocchia sotto il serbatoio. E anche a distanza di tempo restano calde.

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Il cruscotto è pura tecnologia, tutto digitale e programmabile evoluzione del precedente, Ducati ha riproposto una ricostruzione di contagiri analogico ben leggibile, una serie di funzioni facilmente comandabili dai pulsanti posti sul semi manubrio sinistro, così da poter intervenire in tempo reale su molti parametri. Sarà opportuno fermarsi onde evitare di distrarvi dalla guida per regolare il tutto, quindi meglio sempre eseguire le manovre con calma da fermo. Manca il livello carburante che, visti i consumi quando si va forte, non guasterebbe soprattutto in circolazione stradale, dove un benzinaio non è sempre dietro l’angolo. Tutto risulta sempre ben visibile grazie alla funzione crepuscolare di luci e strumentazione il cambio giorno e notte.

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La Panigale V4S risulta molto stretta e filante, la seduta è affidata a un sellino minimale e molto duro, pensato più per la pista, più che per un viaggio. Le pedane non sono arretrate, ma la luce a terra è alta, arriverete a inclinazioni elevate senza timore di rovinarle.

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Le sospensioni sono un lusso estremo, parte della piattaforma elettronica SMART EC 2.0 di Ohlins, e sfruttano tutto il know-how per gestire un sistema semi-attivo di analisi perpetua della risposta delle sospensioni stesse. Scendendo nel dettaglio parliamo di 3 setup principali, Street (depotenziata e addolcita), Sport (piena potenza e con i livelli di intervento diminuiti, e Race pensata per la pista, dove l’abs sul posteriore viene disabilitato. Anche le sospensioni reagiranno di conseguenza diventando da morbide a rigide,  la differenza non è così evidente, il prodotto è di per se racing non turistico. Anche in questo caso oltre ai setup predefiniti, si potrà intervenire su ogni singolo parametro per cucirsi addosso il proprio scenario.

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La piattaforma tecnologica è completissima, si scorre un sacco di funzioni, dalle impostazioni sulle frecce con spegnimento automatico, le luci diurne/notte, ABS, Traction control, sliding ruota posteriore, anti impennata, fino ad arrivare al “tyre Calibration”, ovvero la possibilità di ricalibrare la centralina sulla gomma qualora si cambi “modello”. Pirelli ha sviluppato un posteriore Supercorsa SC 200/60 ZR17 appositamente per la V4. Andando su altre soluzioni bisognerà resettare il cervello della Panigale per adeguarla al possibile cambio di profilo e carcassa.

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Parlando realmente di quanto abbiamo potuto testare, inizierei proprio dall’accensione, un boato che intercetta più un V2 che un V4, con un rumore pieno e corposo (scarico tutto originale), sull’etichetta ben visibile c’è indicato 103dB a 6500giri/min, ora capiamo molte cose. La seduta è precisa, spaziosa anche per chi è alto, e i semi manubri belli ampi, a dare agilità, abbastanza caricati gli avambracci come vuole la normalità di una Hyper Sport.

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Il cambio preciso, e ben gestito dall’elettronica che aiuta anche in scalata senza uso della frizione, se non dovrete essere almeno intorno ai 5000, e ben diretti, altrimenti subirete scossoni non da poco.  Il pregio è che quando girate forte è fulmineo e precisissimo.

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Cruscotto ben leggibile e protetto dalla luce e non da problemi di riflessi, i comandi sulla sinistra sono un po’ troppi, e poco sfruttabili in movimento, ma funzionano bene. Le pedane comode non sono arretrate, come vorrebbe una sportiva da pista estrema, tutta la posizione risulta ben centrate ed è facile scivolare nella direzione desiderata in curva, il serbatoio ben disegnato offre un ottimo punto di appoggio per le gambe.

Usciti di città, si avverte una potenza esagerata fin da subito, la ruota anteriore nelle prime tre marce facilmente galleggia se spingete, domata da un elettronica sopraffina, la spinta è davvero impressionante. Le curve disegnate con un pennello, complice il gommone che da tanta sicurezza e appoggio. L’uscita di curva e una produzione di forza cinetica impressionante, corposissimo ma mai super esplosivo.

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La frenata è da riferimento assoluto, le brembo Stylema con gomme e forcella elettronica creano una sorta di picchiata da sollevare il posteriore e impegnare tantissimo se esagerate, si frena con due dita come se fosse un gioco, pura libidine.

Tutto questa prestazione si traduce in consumi non da poco, in strada andando allegri abbiamo tenuto i 12/12,5 ovvero con 11 litri 135km, andando sempre ad andatura costante si possono alzare, ma onestamente noi l’abbiamo usata in modo appropriato nel misto! Non dico che non raggiunga i valori dichiarati, in pista difficilmente penso di poter fare più dei 10… Ad ogni buon conto chi compera questa moto non guarda i consumi.

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Onestamente una giornata intera in sella, non mi ha distrutto, sono abituato a guidare un GSX1000R, e sono uscito indenne, non posso immaginarla troppo in due a fare i giri domenicali, anche se ho trovato proprio un V4 in coppia sullo Stelvio, quindi tutto è possibile basta volerlo.

Difetti? Pochi se guardiamo il contesto, il calore sviluppato è tanto ma fa parte del gioco, e non penso che  uno scarico più libero aiuti, il “problema” sta nel telaio infulcrato direttamente sul motore, quindi quello si scalderà sempre. Il livello carburante che non c’è, così come il range ma voci dicono che in Ducati stanno già facendo qualcosa per rimediare con un aggiornamento SW. Il nostro specchietto di Sx ballava parecchio, ma sembrerebbe solo un problema di montaggio, il destro era stabilissimo.

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In conclusione penso che si un capolavoro di stile e concretezza, dove pochi la sfrutteranno appieno, resta una moto che da tanto di tutto, e chiede tanto… non parlo di soldi ma di testa, ragazzi è un’arma vera e propria quindi mi auguro chi la prenderà tra le mani la sappia realmente gestire questo missile, come tutte le sportivissime di oggi giorno!

Durante le riprese abbiamo usato un casco HJC RPHA70 Marvel IRONMAN Homecoming, trovate la recensione nei nostri archivi.

Alla prossima.

 

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Informazioni su Gianluca Villa 816 articoli
Responsabile Informatico, da anni segue con passione gli sport motoristici Motociclista appassionato fin da giovane, ha accumulato oltre 30 anni di esperienza nella guida delle due ruote, con e senza motore. Dopo una collaborazione iniziale con Motocorse.com è parte integrante del progetto wheelsmag.it. Inizialmente dedito alla guida enduro, si è specializzato nel gestire moto più stradali, colpa della residenza al vicinissimo circuito di Monza. Risiede nell'alta Brianza dove è facile trovarlo in giro sia in bici che in moto tra le colline e il lago di Como. Ha un occhio di riguardo verso la sicurezza stradale soprattutto espressa dagli accessori e dall'abbigliamento.

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