MotoGP Brno|Capolavoro Dovi e doppietta Ducati. 3° Marquez, 4° Rossi

Era nell’aria sin dal venerdì: Andrea Dovizioso vince il GP della Repubblica Ceca a Brno compiendo un capolavoro di calcolo, gestione, strategia e razionalità. Una gara da Dovizioso insomma, che al suo 100° GP in Ducati, si è fatto il migliore dei regali e battendo due piloti come Lorenzo, oggi particolarmente pimpante ed ispirato, e il campione in carica Marc Marquez che oggi con il suo 3° posto colleziona (paradossalmente) il suo peggior risultato stagionale.
Era dai tempi di Stoner che la Ducati non espugnava il circuito in Moravia.

Dovi Brno2Dovizioso ha corso una gara di testa e in testa, conducendo per la quasi totalità il GP e impostando il ritmo a suo piacimento, gestendo alla perfezione le gomme. A proposito di gomme, è stata una gara veramente difficile. Le coperture Michelin sono faticose e impegnative da gestire: Gomme hard che finiscono dopo 10 giri o che richiedono di essere condotte ad un ritmo abbastanza blando per poter completare i 21 giri di gara. Dal ritorno in MotoGP nel 2016 Michelin sta riscrivendo i canoni degli pneumatici da corsa e così come in NBA si assiste ad una progressiva scomparsa dei ruoli canonici in campo, in MotoGP si stanno perdendo i confini che hanno sempre contraddistinto gli pneumatici. Anche la gomma morbida arriva a fine gara se ben gestita, ma non garantisce necessariamente un grip migliore della gomma a mescola dura. I GP stanno diventando sempre più strategia e meno istinto e Dovizioso sguazza quando c’è da usare l’intelletto in pista. Prestazione maiuscola delle Ducati aiutata anche dalla novità tecnica del weekend: Il reparto corse di Borgo Panigale ha portato una nuova versione della carena alata che è stata promossa a pieni voti sia dal team ufficiale che da Danilo Petrucci
Anche Jorge Lorenzo ha rotto i canoni in questa gara: Il maiorchino è rinomato per partire a fionda e o scappare via dal gruppo oppure retrocedere a “gambero”. Jorge non è partito a fionda ed è rimasto tranquillo nel gruppo, centellinando l’usura delle gomme, salvo poi lanciarsi all’attacco negli ultimi 8 giri, rimontando ed effettuando sorpassi garibaldini ed aggressivi. Non riesce a vincere di un soffio, Maq Lor Ros Brnoma finalmente urla “presente” all’appello dei grandi in questa stagione 2018 e manda segnali forti ai suoi avversari, nella fattispecie a Dovizioso, con il quale ha avuto una scaramuccia a livello mediatico nel pre-gara, e soprattutto a Ducati. 3° Marc Marquez, che conquista un altro podio su una pista in cui non era a proprio agio e soprattutto conquista l’obiettivo minimo: guadagnare punti su Valentino Rossi, il suo inseguitore più “vicino” in campionato. Il campione del mondo in carica ha esteso a +49 la sua leadership sul Dottore. 4° Rossi, che lotta, sgomita e riesce spremere il massimo (forse anche qualcosa in più) da una Yamaha che stenta a portare aggiornamenti e in palese difficoltà tecnica rispetto a Ducati e Honda, soprattutto per quanto riguarda la gestione elettronica, la trazione al posteriore e il degrado degli pneumatici. Dopo una prima parte di gara in cui sembrava potersi giocare addirittura la vittoria, la seconda metà di gara, con la moto che pattina e fatica è stata una doccia fredda che gli ha spento ogni velleità di vittoria. Quinto all’inizio dell’ultimo giro, Rossi si inventa un sorpasso ai danni di Cal Crutchlow all’ultima curva per conquistare un 4° posto e cogliere il massimo risultato possibile. Il quinto posto di Crutchlow, a pochi secondi dal podio e dalla vittoria conferma ulteriormente la superiorità di Honda e Ducati in questa stagione 2018 e sottolineano quanto Rossi stia facendo gli straordinari per portare una Yamaha non all’altezza nelle zone nobili della classifica. La fatica della Yamaha è palese osservando il weekend di Maverick Vinales, mai veramente in palla. 12° in qualifica, azzarda la gomma morbida per essere efficace sin dalle prime tornate. Partendo così indietro però si corre il rischio di essere intrappolati e sballottati nel gruppone, cosa che è successa. In curva 3 Vinales è stato coinvolto in una carambola insieme a Bradley Smith e la wild card Honda Stefan Bradl.
Settimana prossima si volerà al Red Bull Ring in Austria, finora terreno di caccia Ducati, dove Lorenzo potrà riscattarsi e soddisfare la sua fame di vittoria e Dovizioso avrà l’opportunità di rilanciarsi nel mondiale, Marquez permettendo. Sarà invece una gara ancora più difficile per la casa del diapason. La pista austriaca è caratterizzata da forti staccate e ripartenze da basse velocità. Rossi e Vinales confidano molto nei test che si terranno domani a Brno, dove Yamaha dovrebbe portare i tanto attesi aggiornamenti sull’elettronica.

Tanta Italia anche nelle classi minori, con Luca Marini e Francesco Bagnaia, entrambi dello Sky Racing Team VR46 che salgono sul podio in Moto2, anche se c’è amarezza per la leadership del campionatdiggia-gara-argentina-2018-1024x683o persa da Pecco Bagnaia a favore di Miguel Oliveira, vincitore della gara.
In Moto3 invece vince la tanto bramata prima gara il nostro Fabio Di Giannantonio, che si rilancia nel mondiale, complice anche lo “0” forzato dall’infortunio di Jorge Martin. Marco Bezzecchi è solo 6° al traguardo, ma riguadagna la testa della classifica.

Settimana prossima appuntamento in Austria!

Informazioni su Luca Golfrè Andreasi 73 articoli
Studente universitario di 22 anni, appassionato di corse, musica e videogiochi da praticamente sempre. Seguo le gare di MotoGP, SuperBike e Formula1 dal 2002 e collaboro con WHEELSMag.it da maggio 2016, concentrandomi principalmente sulle corse del motomondiale e di SBK.

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