SVM RS 850 GS: un vero SUV!

Il nome di questa interessantissima E-Mtb nasconde tante caratteristiche tecniche e filosofiche e dice molto anche riguardo le sue qualità dinamiche e la sua grandissima versatilità, forse il suo aspetto più interessante in assoluto.

Iniziamo da SVM: un brand che agli amanti del fuoristrada non può che rievocare le mitiche moto SWM. E infatti il brand nasce nel 1984 proprio dai fondatori di SWM, che ancora oggi gestiscono il registro storico di questo prestigioso marchio che ha incantato intere generazioni con moto all’avanguardia e vincenti, sia nel trial sia nella regolarità. Recentemente i fratelli Mauro e Stefano Sironi hanno deciso di applicare tutta la loro esperienza nell’elettronica e nel fuoristrada creando con il nome SVM una nuova famiglia di biciclette a pedalata assistita. Un progetto che nasce da gente che di fuoristrada ne capisce e anche tanto, non solo perché ha studiato sui libri ma perché l’ha vissuto con competenza e con un amore viscerale.

Ma passiamo all’ultima parte del nome: quel “GS” che tanto ricorda l’acronimo Gelände Straße, traducibile con strada sterrata, tanto caro a BMW e diventato ormai un’icona di stile e prestazioni per le maxi enduro della casa bavarese. In effetti questa  E-Mtb ha tantissime similitudini con le enduro di BMW: moto non estreme come le enduro racing (o come le E-mtb da enduro), piuttosto prodotti confortevoli, affidabili e performanti pensati per un utilizzo totale, in grado di macinare chilometri e chilometri anche dove l’asfalto finisce e il terreno si fa più insidioso.

Per finire RS 850: in questo caso il numero non è la cilindrata, come si potrebbe ipotizzare per una moto, bensì i Wh dell’enorme batteria di serie in grado di garantire un’autonomia veramente fuori dal comune, che si traduce nella possibilità di girare un’intera giornata senza doversi preoccupare di centellinare l’assistenza per paura di esaurire la carica e di dover tornare a casa pedalando, cosa che con una E-mtb da quasi 29 Kg è assolutamente fattibile ma non certo facile.

Riassumendo ecco perché il nome identifica così bene questo modello, in grado di passare con disinvoltura dai tragitti casa-lavoro alle mulattiere più impervie garantendo sempre un ottimo confort, tanta potenza e una grandissima autonomia. Ma vediamone meglio le caratteristiche.

Tre versioni, due telai

Disponibile in tre versioni (Tela, City e City Plus), con o senza accessori specifici per un utilizzo urbano come cavalletto, parafanghi, portapacchi e luci, la SVM RS 850 GS è di fatto una delle pochissime bici biammortizzate pensate per un duplice utilizzo, sia come mezzo adatto agli spostamenti urbani sia come vera e propria E-Mtb con cui affrontare sentieri e mulattiere.

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Il telaio nel caso della Tela ha il tubo superiore standard, mentre nella City sfrutta un tubo supplementare verticale che corre lungo quello principale e questo la rende perfetta non solo per l’utilizzo da parte di un pubblico femminile, ma anche per i neofiti che spesso (soprattutto in discesa) hanno paura di colpire il tubo superiore del telaio quando devono mettere improvvisamente i piedi a terra per rimediare a un errore.

Il reparto sospensioni è di tutto rispetto e può contare su una forcella Rockshox Gold da 35 mm ad aria e 150 mm di corsa, con blocco parziale azionabile direttamente dal manubrio, e un ammortizzatore sempre Rockshox Deluxe ad aria con 150 mm di corsa e possibilità di blocco. I freni a disco sono degli efficienti G2 a 4 pistoncini con dischi da 180 e 200 mm e i cerchi specifici per E-Mtb, da 27,5 al posteriore e 29 all’anteriore, montano pneumatici Maxxis da 2,8 mm. Il cambio è uno Sram NX a 12 velocità. Completano la dotazione un bellissimo manubrio da 780 mm, un pratico reggisella telescopico controllabile direttamente dal manubrio e degli ottimi pedali flat in alluminio che assicurano un eccellente grip, al pari delle manopole. La qualità costruttiva è molto buona, tutti i cavi passano internamente al telaio e l’unico elemento migliorabile è il sensore di velocità, ancora ancorato a un raggio della ruota posteriore.  Bellissima la colorazione nero opaco, che ben si abbina alle grafiche bianco-gialle e al rosso presente in alcuni componenti.

Passando al cuore di questa Ebike, esso è costituito da un potente motore Rotox assiale perfettamente integrato nel telaio, in grado di fornire ben 90 Nm di coppia e caratterizzato da 5 livelli di assistenza a cui si aggiunge la modalità walk per farsi accompagnare dalla bici senza doverla spingere. Il motore ha un’ottima pedalabilità anche da spento e il display può essere mantenuto accesso anche disabilitando completamente l’assistenza. In ogni caso anche quando si spegne il display i dati, per esempio del trip parziale, restano memorizzati, una caratteristica molto utile per permette, per esempio, di fermarsi per il pranzo in una baita e riaccendere poi il sistema mantenendo l’indicazione dei chilometri percorsi. Parlando del display, si tratta di un unità posizionata sulla sinistra del manubrio che integra anche i tasti di controllo ed è risultata sempre ben leggibile. A soddisfare le esigenze energetiche del motore ci pensa la batteria da 850 Wh perfettamente integrata nel telaio, che può essere caricata direttamente sulla bici o rimossa per caricarla comodamente a casa.  Una capacità tale da potersi permette di sfruttare come meglio si crede tutta la potenza del motore senza temere di restare a piedi a metà giro. Se ciò non bastasse esiste addirittura la possibilità di aggiungere un range extender esterno per ulteriori 300-400 Wh.

A sottolineare la cura dei dettagli, il caricatore ha una ventola di raffreddamento integrata che si spegne automaticamente quando la batteria è completamente carica e il caricatore va in standby.

Tanta potenza sfruttabile sempre

Come accennato pocanzi, il motore assiale da 48V offre 90 Nm di coppia e 5 differenti livelli di assistenza. Il primo, quello che consuma meno la batteria, è già decisamente potente e risulta più che sufficiente per l’utilizzo in pianura o su salite leggere. Se proprio non si vuole fare fatica, o la pendenza aumenta, si può passare al livello 2, mentre il 3 consente di salire senza sforzo praticamente su qualsiasi strada di montagna o sentiero. Il livello 4 si utilizza solo per salite veramente impegnative o quando si affrontano ripide mulatterie in salita, mentre il  5 è proprio per le salite impossibili o per passaggi particolarmente complessi in fuoristrada dove serve tutta la potenza del motore. Noi, pur avendo testato la bici anche su  mulattiere in salita con grandini e radici, non abbiamo mai sentito la necessità di utilizzarlo, trovando i livelli 3 e 4 più che adeguati ad affrontare qualsiasi percorso. Utile anche la modalità walk; basta tenere premuto il tasto inferiore del controller per far avanzare la bici senza doverla spingere. Noi l’abbiamo usata soprattutto in punti in cui era indispensabile spingere e dobbiamo ammettere che ci è stato di grande aiuto per non sentire il peso della bici gravare sulle braccia.

Molto spesso sulle E-Mtb il problema maggiore è che la potenza del motore viene mortificata dalle dimensioni della batteria, che di fatto non consente di percorrere un elevato numero di chilometri quando si utilizzano i livelli di assistenza più performanti. Noi stessi con batterie da 500 Wh ci siamo spesso ritrovati a faticare in salita perché pur di risparmiare batteria utilizzavamo solo il livello Eco. Con la SVM RS 850 GS scordatevi questo problema, a meno che non vogliate fare giri da 200 km. Noi abbiamo percorso circa 60 km con un dislivello di 1.500 metri con tante mulattiere in salita, utilizzando prevalentemente le modalità 2 3 e 4 e a fine giornata siamo tornati a casa che avevamo ancora 2 tacche di batteria su 5. Considerando che il pensiero di rimanere senza batteria è quello che affligge maggiormente gli utenti delle E-Mtb a cui piace fare lunghi giri, è innegabile che l’autonomia rappresenti un enorme vantaggio per questo modello che, opportunamente attrezzato, può diventare un eccezionale mezzo per il bike touring.

Il display fornisce molte informazioni, anche sa il passaggio tra quelle secondarie non è facilissimo perché richiede la pressione di due tasti in contemporanea.  In compenso è molto leggibile e i tasti sono correttamente posizionati per un facile utilizzo.

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Una caratteristica estremamente interessante è che direttamente dal display è possibile modificare anche il carattere del motore intervenendo su numerosi parametri, anche se sul manuale è chiaramente scritto che questa operazione deve essere fatta da un tecnico per non invalidare la garanzia. Dopo averla provata a noi sarebbe per esempio piaciuto diminuire l’inerzia che il motore ha quando smettiamo di pedalare. Nella configurazione fornitaci per la prova smettendo di pedalare la bici avanzava ancora di 5/6 metri con l’assistenza attiva; questo comportamento se da un lato facilita il superamento di ostacoli dall’altro rende più difficoltoso il controllo, specialmente sui sentieri stretti, in quanto obbliga a controllare sempre la bici con i freni onde evitare che scappi via quel tanto che basta per creare situazioni di pericolo. Tra le caratteristiche che si possono modificare c’è per esempio anche la rapidità con cui il motore “parte” quando diamo pressione sui pedali, un altro aspetto che a volte mette in difficoltà i neofiti.

Dopo due intensi giorni di prova possiamo dire che il motore ci è piaciuto per la potenza e la possibilità di selezionare l’assistenza scegliendola tra 5 differenti livelli. Il Rotox non è evoluto come alcuni motori di ultima generazione, che vantano per esempio una modalità di selezione intelligente dell’assistenza o la possibilità di cambiare il comportamento tramite un’app per smarthone, ma nell’insieme si comporta molto bene. Se ben tarato da un tecnico in base alle nostre capacità ed esigenze può dare veramente tante soddisfazioni.  Purtroppo è abbastanza rumoroso, anche se va detto che aumentando il livello di assistenza il rumore non aumenta così tanto e diventa quasi paragonabile a quello di altri motori più blasonati. A differenza di questi ultimi però non presenza alcun rumore quando, per esempio, scendiamo da una mulattiera o un sentiero accidentato tenendo i pedali allineati (il cosiddetto fenomeno di rattling). In questo caso è uno dei più silenziosi.

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Stabile e facile, malgrado il peso

La batteria da 850 Wh chiaramente incide sul peso e la bici sfiora i 29 kg. Per questo anche se si pedala molto bene a motore spento alla fine si utilizza quasi sempre almeno la modalità 1 di assistenza, che  in pianura annulla completamente il peso permettendoci di affrontare senza alcuna fatica anche salite con una moderata pendenza. Proprio il peso rappresenta però un vantaggio non indifferente quando decidiamo di affrontare discese complicate, magari con radici e sassi smossi, perché conferisce alla bici una grande stabilità, che si traduce in un elevato senso di sicurezza. Anche perché le sospensioni ad andature normali copiano molto bene le asperità e mantengono sempre la traiettoria; persino salti e gradoni non sono un problema e si ha sempre la sensazione di avere tutto sotto controllo. Solo in salita, magari quando dobbiamo superare un gradino di roccia, il peso si sente parecchio sull’anteriore e diventa un po’ più difficile impennare la ruota per superare l’ostacolo. Potendo però sfruttare molto di più i livelli di assistenza maggiori ci si può far aiutare dal motore per raggiungere la cima di sentieri che a prima vista sembrerebbero impossibili.

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Una vera all rounder

Autonomia a parte, che da sola potrebbe valere l’acquisto, un aspetto particolarmente interessante della SVM RS 850 GS è la sua versatilità. Può veramente passare con grande disinvoltura da una configurazione Urban, dove la doppia sospensione annulla di fatto qualsiasi asperità e le ruote a larga sezione (per non parlare dei freni) aumentano enormemente la sicurezza, a una vera bici da enduro che, se non si pretende di scendere a cannone come se fossimo in gara, è veramente in grado di affrontare qualsiasi ostacolo. Il tutto con la possibilità di fare giri lunghissimi anche in montagna sfruttando finalmente tutta la potenza del motore. I freni, sebbene rumorosi per via della mescola delle pastiglie probabilmente non adatta (ma potrebbe essere un problema solo del modello in prova), si sono rivelati molto potenti e modulabili e gli pneumatici Maxxis di serie ci hanno permesso di salire anche su sentieri resi viscidi dal fango e dalle foglie bagnate potendo sempre contare su una buona trazione.

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In ottica di un utilizzo prettamente offroad avremmo gradito un fondocorsa sullo sterzo per evitare che in caso di caduta il manubrio colpisca il telaio, una slitta paramotore e soprattutto un guida catena. Ci è capitato infatti sui sentieri più impegnativi che la catena cadesse nell’affrontare in discesa salti o tratti con gradini di roccia in sequenza. Niente che non si risolvesse in pochi secondi rimettendo la catena sulla corona, ma un guida catena eliminerebbe alla radice il problema.

Un “SUV” a due ruote

la SVM RS 850 GS incarna perfettamente lo spirito di un moderno SUV, con la differenza che in questo caso se vogliamo fare del fuoristrada tosto lo possiamo fare davvero; non come con le moderne automobili a 4 ruote motrici che si troverebbero in grande difficoltà dopo pochi metri. Diciamo che se dovessimo trovare un paragone automobilistico probabilmente sarebbe una Mercedes Classe G.

Versatilità, autonomia, facilità di utilizzo, potenza del motore, sicurezza garantita da freni, telaio e sospensioni… tutti aspetti che rendo questa E-Mtb un prodotto veramente interessante. Certo il prezzo (4.282 euro per la versione City) non è alla portata di tutti, ma considerando la capacità della batteria, la componentistica, la qualità complessiva e soprattutto quanto chiesto per altri prodotti di altre marche è assolutamente allineato, se non addirittura favorevole. Del resto c’è poco da fare, le E-Mtb stanno alle moto come le moto stanno alle auto. Se accettiamo che una moto costi come una discreta autovettura, dobbiamo anche accettare che una E-mtb di qualità costi come una moto, anche se sembrerebbe del tutto ingiustificato.

Qui un video realizzato durante il test, realizzato in HD con una camera Midland H9

Per maggiori informazioni: svmbike.com

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