Thule Epos 2: il portabici con una marcia in più

Che Thule produca prodotti di alta qualità e con una grande attenzione all’ergonomia è noto da tempo, ma con l’Epos 2, sviluppato espressamente per trasportare in sicurezza anche le e-Bike, riteniamo che l’azienda svedese abbia raggiunto veramente un livello altissimo sotto molteplici aspetti, dalla qualità dei materiali alla praticità, dalla versatilità alla cura per ogni minimo particolare, che alla fine si traduce in una grande facilità di utilizzo e maggiore sicurezza.

Lo abbiamo potuto sperimentare utilizzando un Epos 2 in svariati contesti; per l’occasione Thule ci ha fornito anche alcuni utili accessori che non solo migliorano la facilità di carico e la sicurezza contro il furto, ma che trasformano anche questo portabici in una piccola officina portatile che semplifica le operazioni di manutenzione.

Design e praticità

Aperto l’imballo l’Epos 2 è di fatto pronto all’uso, ripiegato nella sua posizione di “riposo” studiata per occupare il minor spazio possibile in un garage e per semplificarne gli spostamenti grazie al peso contenuto e alle estremità che diventano delle pratiche maniglie per il sollevamento e il trasporto.

Tra l’altro il fatto di poterlo ripiegare in pochi secondi permette anche di riporlo nel bagagliaio quando non viene utilizzato. Per renderlo operativo è sufficiente installarlo sul gancio traino con connettore a 13 poli (se ne avete uno diverso occorrerà un adattatore), abbassare la leva di sicurezza (dotata di regolazione della forza di serraggio e serratura di sicurezza), connettere il cavo all’impianto dell’autovettura e dispiegare i due bracci. Il tutto richiede meno di un minuto e una volta completata questa prima fase avremo a disposizione due alloggiamenti in grado di ospitare tranquillamente anche due E-Mtb per un peso complessivo totale di massimo 60 Kg.

Chiaramente per essere in regola col codice della strada dovrete dotarvi di una targa ripetitrice omologata, il cui alloggiamento sull’Epos avviene mediante delle guide e delle clip che non richiedono fori o attrezzi.

Tutte le luci sono a led e il cablaggio è realizzato con grande cura, con tanto di vano per l’alloggiamento della presa quando non è collegata alla vettura.

Ciò che ci ha maggiormente stupito è però la facilità con cui è possibile assicurare fermamente la bici utilizzando il braccio telescopico centrale e le due cinghie di fissaggio per tenere ancorati i cerchi alle slitte. Il braccio ruota sul proprio asse e può essere regolato in altezza per adattarsi a qualsiasi tipo di telaio. Lo abbiamo utilizzato con svariate tipologie di bici, anche con ammortizzatore a molla proprio sotto al tubo superiore del telaio e non abbiamo mai riscontrato alcuna difficoltà a fissare saldamente la bici grazie alla cinghia con sistema di tirante integrato a cricchetto (con gomma di protezione) che permette di avvolgere con sicurezza qualsiasi tipo di telaio.

Davvero un bell’esempio di ingegneria ed ergonomia. Tra l’altro le estremità libere delle cinghie quando non sono utilizzate possono essere riposte in apposite sedi per tenere tutto in ordine. Anche le cinghie preposte ad ancorare i cerchi sono dotate di cricchetto per la regolazione micrometrica e assieme al braccio centrale assicurano una grande stabilità. Quando non è in uso il braccio centrale scompare all’interno della base in modo da poter aprire tranquillamente il bagagliaio anche con il portabici montato.

L’apertura del vano bagagli è chiaramente garantita anche quando abbiamo già caricato le bici in quanto l’Epos 2 prevede un pratico pedale, proprio sotto la targa ripetitrice, che permette di ribaltare il portabici per consentire l’apertura del portellone.

Sia la leva di chiusura sul gancio traino sia i bracci che permettono di ancorare il telaio sono protetti da serrature, ma per una maggiore sicurezza quando lasciamo l’auto incustodita con le bici caricate è disponibile un kit opzionale (71,95 euro) che permette di ancorare all’Epos 2 una vera e propria catena flessibile prodotta da Abus.

Anche in questo caso l’ingegnerizzazione è notevole; è infatti sufficiente rimuovere una placca e installare il sistema di sicurezza direttamente sul carrello per poter poi assicurare le bici con la catena flessibile e “chiuderla” direttamente sulla piastra installata sul portabici. A parole sembra complicato ma la foto rende chiaramente l’idea.

Gli accessori per rendere l’Epos ancora più versatile

La catena flessibile non è il solo accessorio disponibile per questo portabici. Un altro optional molto utile, specialmente se utilizzate bici a pedalata assistita molto pesanti, è la Foldable Loading Ramp (71,95 euro), una slitta pieghevole che può essere agganciata alle guide per consentire la salita e la discesa delle biciclette senza alcuno sforzo.

Abbiamo già visto accessori di questo tipo su prodotti di altre marche, ma è la prima volta che vediamo un portabici già predisposto per ospitare questo accessorio. Quando acquistiamo questo optional viene infatti fornita una “vaschetta” da posizionare nella parte centrale dell’Epos 2, sotto al meccanismo di ribaltamento del portabici. In questo modo una volta che abbiamo finito di utilizzare la slitta potremo riporla direttamente nel portabici senza doverla tenere in macchina o nel baule e anche dopo averlo smontato avremo la sicurezza di avere sempre la slitta a portata di mano.
Altro accessorio davvero intelligente e utile è il Bike Repair Holder (61,95 euro), un kit che permette di trasformare l’Epos 2 in una piccola officina da campo.

Praticamente aggiungendo un kit al braccio centrale e ribaltandolo il portabici verso l’esterno (come se dovessimo aprire il baule) avremo a disposizione un bike stand con tanto di piccolo porta attrezzi per fare manutenzione, potendo tenere la bici sollevata da terra e facilitando così la rimozione dei cerchi, l’ingrassaggio della catena, la regolazione del cambio, eccetera.
Thule ci ha fornito anche la sacca (59,95 euro) per poter alloggiare l’Epos2 quando è ripiegato. Sinceramente tra tutti gli optional disponibili è quello che riteniamo meno utile, a meno che non teniate l’Epos 2 in un posto molto polveroso o soggetto a sporcizia e vogliate assicurarvi che sia sempre pulito oppure pensate di tenerlo spesso nel bagagliaio.

L’Epos 2 dopo mesi di test

Abbiamo utilizzato l’Epos 2 per svariate uscite (e continueremo a usarlo nei prossimi mesi) con differenti tipi di bici: dalle Mtb tradizionali alle gravel, focalizzandoci però maggiormente sulle e-Mtb da enduro e le All Mountain che sono le più “difficili” in termini di geometrie e pesi. Grazie ai bracci telescopici, allo spazio generoso tra le due bici (25 cm) e alla possibilità di fermare saldamente anche bici con interassi molto lunghi e pneumatici di grandi dimensioni non abbiamo mai avuto alcun problema, nemmeno con telaio oversize e ammortizzatori posizionati in punti che con altri portabici ci hanno sempre dato grattacapi.

L’Epos 2 resta molto stabile sul gancio traino e non tende a ruotare sul proprio asse, anche su terreni sconnessi, dove a fronte degli inevitabili “sballottamenti” il fissaggio delle bici resta sempre molto stabile e le cinghie non si sono mai allentate. La possibilità di regolare sia l’angolazione sia l’altezza dei bracci di fissaggio permette davvero di trovare il punto di fissaggio ottimale indipendentemente dal telaio della bici. Unico suggerimento che ci sentiamo di darvi, per preservare ancora di più l’Epos 2, è munirvi di due elastici o di cordini per bloccare i pedali, che in caso contrario ruotando possono andare a sbattere contro i bracci telescopici graffiandoli.


La leggerezza e l’ergonomia sono gli aspetti che ci hanno maggiormente colpito dell’Epos 2; persino le cinghie di fissaggio dei cerchi, che spesso su altri portabici danno fastidio durante la fase di caricamento, qui non generano alcun problema in quanto possono essere posizionate dietro la slitta per poi trovare il migliore posizionamento facendole passare nel punto ottimale tra i raggi e fissandole saldamente con il sistema a cricchetto integrato. Quelle standard sono adatte per pneumatici fino a 3,2″ ma si possono assicurare anche quelli fino a 5″ acquistando le apposite prolunghe. Altro elemento che ci è piaciuto particolarmente è che una volta caricate le due bici i sistemi di fissaggio le tengono perfettamente a distanza tra loro e non c’è il rischio che elementi come carro, cambio o forcella entrino in contatto.

Prezzo e qualità premium

L’Epos 2 di Thule è indubbiamente un portabici che potremmo definire “Premium”. Chiaramente la qualità costruttiva e la cura per ogni minimo dettaglio comportano anche un prezzo che colloca questo portabici nella fascia alta di mercato. Il prezzo di listino è infatti di 1127,95 Euro Iva inclusa (ma si riesce a trovare in offerta con sensibili sconti); tanti in assoluto, ma  giustificati come detto dalla grande qualità costruttiva, dall’eccellente ergonomia e dalla facilità con cui si possono caricare 2 e-Bike in modo semplice, rapido e sicuro. Un investimento comunque destinato a durare nel tempo, visto che l’Epos 2 può essere montato su qualsiasi gancio traino e passato facilmente da una vettura a un’altra, certi che anche grazie alla qualità dei materiali ci potrà seguire fedelmente per molti anni.