Direttamente derivata dai modelli da fuoristrada dell’azienda lombarda, la X-Rude 125 è una moderna moto che va a occupare un segmento poco presidiato. Se infatti il fenomeno scrambler è molto diffuso nelle cilindrate maggiori, in quella di 125 cc (che fa gola sia ai sedicenni sia a chi ha la patente B e può guidare liberamente solo moto con questa cilindrata) l’offerta è decisamente scarsa e spesso non all’altezza. Ecco perché questa moto prodotta da Vent risulta essere molto interessante, sia sotto un profilo stilistico sia e soprattutto dal punto di vista prestazionale perché, come vedremo, il motore Minarelli 4T è sempre una garanzia e la ciclistica derivata dalle moto da fuoristrada e opportunamente modificata regala tanto divertimento. Ma andiamo per ordine e cominciamo come sempre dall’aspetto estetico.
Linee “rudi” ma animo gentile
Da qualsiasi lato la si guardi la Vent X-Rude 125 non fa nulla per nascondere la sua derivazione offroad e questo da un punto di vista estetico non può che essere un vantaggio dato che questo genere di moto devono essere sì stilose, ma anche ricordare a tutti che sono “dure e pure”, fatte non solo per percorrere strade asfaltate ma anche affrontare percorssi offroad, chiaramente non troppo impegnativi.
Il grande fanale tondo con griglia di protezione fa subito scrambler, al pari del piccolo cupolino realizzato con una parte in plastica e una fascia in metallo. Dietro troviamo la strumentazione strettamente derivata dai modelli enduro e motard, veramente minimale, che fornisce le informazioni essenziali. Bello il colpo d’occhio fornito da paracolpi al manubrio, manopole e sella trapuntata color cuoio (purtroppo ci mette moltissimo ad asciugarsi in caso di pioggia), al pari del parafango basso in carbon look e della robusta piastra paramotore in alluminio.
L’avantreno con la forcella a steli rovesciati colo oro regala importanza alla moto, mentre la vista laterale convince grazie al bell’andamento delle plastiche che seguono molto bene le linee del telaio e si raccordano armoniosamente con il serbatoio in plastica da 9,5 litri e la sella, piatta per potersi spostare agevolmente in fuoristrada e sufficientemente ampia per ospitare anche il passeggero. Spostandosi verso il posteriore si apprezza il doppio scarico Leovince, che fa sembrare la moto di una cilindrata maggiore, mentre avremmo preferito una soluzione stilistica diversa per la coda, troncata di netto, e il supporto targa a sbalzo sulla ruota posteriore, un po’ troppo massiccio.
In compenso questa soluzione ha permesso di avere il doppio faro posteriore e anche una doppia luce di stop, a tutto vantaggio della sicurezza. Pratiche le maniglie per il passeggero ricavate direttamente nel codino, che fungono anche da piccolo portapacchi a cui legare degli elastici o una borsa da viaggio..
Un grande vantaggio a livello di praticità di utilizzo, soprattutto negli spostamenti quotidiani, sono le sovrastrutture in plastica morbida di derivazione offroad. Resistono molto bene a urti e graffi e quando diventano “vissute” conferiscono un aspetto ancora più scrambler alla X-Rude.
Belli anche gli specchietti ripiegabili per l’uso in fuoristrada e il tappo del serbatoio con tubo di sfiato, proprio come sulle moto da cross e enduro. Anche il cavalletto è di derivazione offroad con rientro automatico non appena si raddrizza la moto, un dettaglio utilissimo in fuoristrada ma forse un po’ scomodo in città perché occorre prestare attenzione quando lo si apre per posizionarlo bene. Belle anche le pedane da fuoristrada, ma anche in questo caso per un uso cittadino avremmo preferito avere gli inserti in gomma rimovibili perché con gli spuntoni in metallo è facile rovinare le suola delle scarpe. Nell’insieme la moto è assemblata bene e con componentistica di qualità, anche se alcuni dettagli si potevano curare maggiormente. Mi riferisco in particolar modo alla zona a sinistra del radiatore, che ospita il clacson e parte dell’impianto elettrico. Alcuni elementi secondari inoltre tendono ad arrugginire e avremmo preferito fossero realizzati in alluminio o acciaio inox.
Motore e ciclistica
Come accennato in apertura un ruolo di primo piano sulla Vent X-Rude 125 spetta al motore Minarelli 4T a fasatura variabile Euro 5 raffreddato a liquido, che garantisce ottime prestazioni lungo tutto l’arco di erogazione e bassissimi consumi.
La rapportatura molto corta agevola lo spunto e l’accelerazione, tanto che si può tranquillamente partire in seconda. La prima, infatti, è cortissima per poterla usare in fuoristrada anche su tratti impegnativi da percorrere a bassissima velocità. In un attimo si innestano tutte le 6 marce raggiungendo gli 80 Km orari, poi la progressione si fa più lineare fino al raggiungimento della velocità massima. L’avviamento elettrico, sempre pronto, e l’iniezione elettronica garantiscono una grande regolarità di funzionamento e consumi veramente irrisori. Il dato dichiarato di 50 Km con un litro magari non sarà facilissimo da raggiungere, ma i 40 stando alla nostra prova sono alla portata di molti. Anche “scannando” il piccolo propulsore restiamo comunque su valori estremamente contenuti, il che rende questa Vent X-Rude 125 interessante anche per gli spostamenti casa-scuola e casa-lavoro. Tra l’altro sia il cambio sia la frizione, dotata di sistema antisaltellamento, sono morbidissimi e su una moto dove il cambio deve necessariamente essere usato in continuazione, data la piccola cubatura del motore, è veramente un plus non da poco.
Il telaio perimetrale Vent 6.0 in acciaio di colore nero, al pari del forcellone, è quello in versione lowride per garantire maggiore stabilità e comfort anche per un utilizzo con passeggero. Rispetto alle versioni da fuoristrada le sospensioni sono state ribassate, caratteristica che abbinata all’adozione di cerchi da 17” al posteriore e 19” all’anteriore ha permesso di abbassare tutta la moto per permettere di toccare terra facilmente, mantenendo comunque ottime doti in fuoristrada, dove tra l’altro la moto si guida benissimo anche in piedi grazie alla snellezza delle sovrastrutture e al manubrio ampio che garantisce un eccellente controllo. La forcella da 41 mm a steli rovesciati non è regolabile ma funziona bene, al pari dell’ammortizzatore che invece può essere regolato nel precarico. I grandi freni a disco con profilo wave, da ben 300 mm all’anteriore con pinza flottante a 2 pistoncini in alluminio e 220 mm al posteriore, garantiscono una buona frenata e la mancanza dell’Abs è compensata dal sistema di frenata combinata CBS. I cerchi chiaramente sono a raggi e montano pneumatici Michelin Anakee 130/80 e 110/80 con tasselli molto pronunciati, decisamente a vocazione offroad. Se da un punto di vista estetico sono perfetti, per chi utilizzerà la moto prevalentemente su asfalto sono forse fin troppo eccessivi perché l’altezza dei tasselli e la spaziatura rallentano i cambi di direzione, specie all’avantreno, e rendono meno progressiva la discesa in piega. Nel momento in cui si butta la moto in curva c’è una repentina caduta fino a quando si passa sui tasselli presenti sulla spalla e questo inizialmente crea qualche apprensione e qualche imprecisione nel seguire le traiettorie. Capito il funzionamento e il fatto che la moto per curvare forte deve essere buttata giù di forza come si fa con le motard tutto diventa più facile e divertente. Chiaramente in fuoristrada questi limiti si trasformano in grandi vantaggi, con le ruote che tengono una grande motricità anche sul viscido e che si aggrappano alle rocce quando dobbiamo magari affrontare un sentiero in salita. Al momento dell’acquisto si può comunque personalizzare il set di gomme in base all’utilizzo principale che si vorrà farne. Con pneumatici stradali la X-Rude si trasforma in una divertente motard, mentre con gli pneumatici tassellati diventa una piccola all rounder capace di portarvi anche dove l’asfalto finisce.
Alla guida
Il peso di soli 115 kg, l’assetto ribassato e la fluidità del motore malgrado la piccola cilindrata rendono questa moto estremamente divertente da guidare. Come detto, fatta l’abitudine alle gomme molto tassellate ci si trova letteralmente a giocare con le traiettorie superando in sicurezza anche i piccoli ostacoli, comprese buche e pavé, grazie all’efficacia delle sospensioni e alla posizione di guida a gomiti larghi e busto eretto che facilita moltissimo il controllo del mezzo in ogni situazione. La prima cortissima assicura partenze fulmine e la bontà di cambio e frizione permettono di inserire in rapida sequenza tutte le marce per raggiungere immediatamente la velocità di crociera. La sesta si può mettere già a 50 Km/h e tenerla poi fino al raggiungimento della velocità massima.
Anche in fase di sorpasso è sufficiente scalare una o due marce per avere subito la prontezza necessaria ad affrontare la manovra in sicurezza. Persino con il passeggero a bordo (abbiamo provato con una persona alta 184 cm e 78 kg di peso) la moto mantiene un’ottima verve, tanto che le gite fuori porta, magari per una scappata al mare o al lago a seconda di dove abitiate, si possono fare tranquillamente anche in coppia. Chiaramente essendo una 125 non può andare in autostrada o sulle tangenziali, ma del resto non avrebbe molto senso perché per godersi al meglio la X-Rude fuori dalle città è bene mantenere una velocità attorno ai 70/90 Km/h, che sono poi i limiti massimi generalmente imposti dal codice della strada. Oltre la moto spinge ancora, ma il motore sale molto di giri e anche il sound diventa più fastidioso. Interessante il fatto che anche con temperature vicine ai 40 gradi non abbiamo notato cali di potenza o fenomeni dii surriscaldamento.
Conclusione
La X-Rude è una stilosa scrambler che strizza l’occhio anche alle cafè racer e che si presta molto bene a customizzazioni di vario tipo.
Per le sue caratteristiche è adatta sia a un pubblico maschile sia femminile ed è perfetta per chi vuole avvicinarsi al mondo della moto, magari avendo la patente B e nessuna esperienza pregressa con mezzi a marce, grazie alla qualità della ciclistica, alla bontà del motore e alla grande facilità di guida. La frizione molto morbida e il cambio preciso e privo di impuntamenti aiutano moltissimo, al pari della posizione di guida che facilita il controllo del mezzo e della facilità con cui è possibile toccare terra con entrambi i piedi.
Scheda tecnica
Motore | Tipo Monocilindrico Minarelli, 4 tempi, raffreddato a liquido |
Distribuzione | SOHC, 4 valvole a fasatura variabile VVA |
Cilindrata | 124,7 cm³ |
Alesaggio | 52,0 mm |
Corsa | 58,7 mm |
Alimentazione | Iniezione elettronica |
Accensione | TCI |
Avviamento | Elettrico |
Frizione | Multidisco in bagno d’olio |
Cambio | 6 rapporti |
Trasmissione finale | A catena |
Impianto di scarico | A doppio silenziatore Leovince |
Telaio | Perimetrale in acciaio VENT 6.0, doppia culla con parte posteriore scomponibile |
Forcellone | Acciaio |
Sospensione anteriore | Forcella idraulica USD con stelo Ø 41 mm – R16V |
Escursione anteriore | 192 mm |
Sospensione posteriore | Mono idraulico con precarico moll a regolabile |
Escursione posteriore | 190 mm |
Freno anteriore | Disco Wave Ø 300 mm con pinza flottante alu a 2 pistoncini |
Freno posteriore | Disco Wave Ø 220 mm con pinza flottante |
Sistemi di sicurezza | Frenata ad azione combinata CBS |
Ruota anteriore | 110/80-19” – Michelin Anakee |
Ruota posteriore | 130/80-17” – Michelin Anakee |
Manubrio | Ø 28” senza traversino |
Lunghezza | 2.175 mm |
Larghezza | 810 mm |
Altezza | 1.135 mm |
Interasse | 1.450 mm |
Inclinazione cannotto di sterzo | 25,5° |
Altezza sella | 890 mm |
Altezza pedane | 320 mm |
Altezza da terra | 265 mm |
Capacità serbatoio | 9,5 litri |
Peso a secco | 115 kg |
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