GP F1 Abu Dhabi: la scheda di Brembo

L’impegno dei freni delle Formula 1 sullo Yas Marina Circuit, che dal 25 al 27 novembre ospiterà il 21° ed ultimo appuntamento del Mondiale 2016 di Formula 1

La pista si trova sulla Yas Island, l’isola artificiale di 25 km2 nell’area nordoccidentale di Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti. Disegnato da Hermann Tilke, il circuito è stato inaugurato il 30 ottobre 2009 e ha finora ospitato 7 Gran Premi di Formula 1. La gara prende il via con il sole e si conclude con la luce artificiale.

Le 13 staccate sono abbastanza impegnative, inoltre il ritmo serrato (in qualifica si sfiorano i 200 km/h di media sul giro) e il clima torrido, con il loro corollario di maggior grip e maggiori sollecitazioni, possono creare problemi di smaltimento termico ed usura del materiale d’attrito. Secondo i tecnici Brembo, che hanno classificato le 21 piste del Mondiale usando una scala da 1 a 10, lo Yas Marina Circuit è in assoluto il circuito più impegnativo per i freni. La pista araba si è meritata un indice di difficoltà di 10, identico al valore di Montreal.

Incredibile perché, oltre a trovarsi a due latitudini diverse (24° Abu Dhabi, 45° Montreal), le due piste sono molto differenti anche per lunghezza, conformazione e velocità media. Eppure entrambe stressano in maniera esagerata gli impianti frenanti.

L’impegno dei freni durante il GP 

La presenza di 13 frenate sui 5.554 metri del tracciato, comporta l’impiego dei freni per il 22% della durata complessiva della gara. Non poco se consideriamo che nell’altra pista mediorientale, Shakir, il tempo speso in frenata è il 20% del totale.
La decelerazione media è invece di soli 2,9 g, uno dei valori più bassi del campionato insieme a quelli registrati sui circuiti di Monaco, Città del Messico e Suzuka. L’energia dissipata in frenata è di 121 kWh, equivalenti al consumo giornaliero di 28 freezer.
Dalla partenza alla bandiera a scacchi ciascun pilota esercita un carico totale sul pedale di oltre 69 tonnellate, equivalenti al peso di circa 115 cammelli.

Le frenate più impegnative

Delle 13 frenate dello Yas Marina Circuit solo 2 sono classificate dai tecnici Brembo come impegnative per i freni, 4 sono di media difficoltà e 7 sono light.
La più impegnativa in assoluto è quella alla curva 8: agevolate da un rettilineo di quasi 1,2 km le auto vi arrivano a 340 km/h e frenano per 1,64 secondi per scendere a 64 km/h. In questo arco di tempo i piloti subiscono una decelerazione di 5,2 g; mentre le monoposto percorrono 154 metri, cioè meno della metà dei 74 piani di altezza della Sky Tower.
In quel punto i piloti esercitano un carico di 169 kg sul pedale del freno e tre curve dopo, alla numero 11, sono chiamati a ripetere uno sforzo analogo (160 kg): le monoposto frenano da 329 km/h a 81 km/h in 1,60 secondi in cui percorrono 147 metri.
Altre 3 frenate superano di poco i 100 metri di lunghezza, ma la decelerazione non raggiunge nemmeno i 4,4 g. La frenata meno dura è quella alla curva 13: solo 16 km/h di decelerazione in 72 centesimi di secondo, con un carico sul pedale del freno che comunque arriva a 46 kg.

Informazioni su Gianluca Zanelotto 1005 articoli
Da sempre nel mondo informatico, prima tecnico e poi marketing e infine commerciale. Ora lavoro come libero professionista e giornalista. Quest'ultima professione è partita quasi per gioco nel 2007, collaborando con Motocorse.com, poi, in seguito, anche con il canale Motori di Tiscali. Nel 2014, con Giorgio Papetti, fondiamo il nuovo Wheelsmag Italia. Passati ormai i 50 anni, sono motociclista, con alterne vicende, da più di 30. Da sempre dedito al turismo veloce, prima su Ducati Paso 750 e Ducati ST2, ho avuto un intermezzo “cattivo” su Cagiva Xtra Raptor per poi approdare di nuovo al turismo a lungo raggio ma con un occhio di riguardo anche alle piste polverose. Proprio in quest’ottica sono passato da una polivalente Aprilia Caponord Rally Raid, serie speciale della Caponord dedicata maggiormente all’Off per approdare al lato arancione della Forza con una KTM 990 Adventure prima e alla 1290 SuperAdventure S poi. Con i miei viaggi ho coperto gran parte dell'Europa e praticamente tutta l’Italia. Attualmente risiedo in Brianza da cui mi muovo spesso verso i laghi Lombardi e le Orobie per divertimento e prove.

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