
Chi ha qualche anno di motociclismo alle spalle si ricorderà sicuramente le enduro monocilindriche anni ’80. Yamaha Ténéré, Honda XL, Suzuki DR, Kawasaki KLR… Moto semplici e affidabili con cui potevi partire da casa e andare in Africa con un modo di viaggiare che oggi potremmo definire “Slow Travel”. In molti le rimpiangono, perché se è vero che le moderne maxi enduro sono diventate delle astronavi ipertecnologiche e velocissime è anche vero che hanno raggiunti prezzi e complessità tecniche che mal si addicono a un’idea di viaggio esplorativo. Basta un problema elettronico che devi chiamare il carro attrezzi perché è impossibile metterci le mani, per non parlare di pesi e dimensioni che in pochi sono davvero in grado di gestire quando si mettono le ruote fuori dall’asfalto.

Questo il motivo per cui moto come la nuova Himalayan 450 rappresentano una vera alternativa per chi non è ossessionato dalle prestazioni e vuole una moto che non ti svena al momento dell’acquisto (e anche come manutenzione), facile da portare anche in fuoristrada grazie alla sella bassa da terra e un peso ancora gestibile (198 kg per un monocilindrico sono tanti, ma siamo sempre 40/50 Kg in meno di una grossa bicilindrica), con consumi bassissimi e relativamente facile da riparare. Certo l’elettronica c’è perché stiamo pur sempre parlando di una moto moderna (e quella che c’è funziona davvero bene), ma è ridotta all’essenziale e tutto è pensato per poter viaggiare in ogni angolo del mondo con calma, godendosi ogni scorcio, cullati dal borbottio del monocilindrico che predilige una guida rilassata. Il tutto condito con una buona dose di divertimento perché il “piccolo” monocilindrico dell’Himalayan va davvero bene e i 40 cv sono sfruttabili al 100% anche grazie a una ciclistica a punto, soprattutto in ottica strada e sterrate. Proprio per la sua facilità l’ho portata anche nei boschi con le gomme di serie, prettamente stradali, e ho osato andare in posti dove con una grossa bicilindrica non mi sarei sinceramente azzardato visto che arrivo a malapena a 175 cm e peso meno di 70 kg.
Estetica rinnovata
Della vecchia Himalayan 410 la nuova 450 mantiene le caratteristiche di base e lo stile un po’ vintage e spartano, ma si presenta molto più moderna e raffinata sotto tutti i punti di vista, a cominciare da motore, ciclistica e strumentazione.





Esteticamente si apprezza moltissimo la nuova strumentazione con il grande TFT a colori circolare, stile BMW Mini, che per qualità e informazioni fa invidia a quella di molte maxi enduro più costose. Oltre a integrare tachimetro e contagiri digitali, sempre leggibili anche grazie al sensore crepuscolare, offre due modalità di visualizzazione e un ricchissimo computer di bordo che permette di tenere contemporaneamente traccia di 2 percorsi fornendo distanze, tempi e consumi. Con la pratica levetta sul blocchetto sinistro possiamo poi ottenere informazioni sull’autonomia residua, il livello di tensione della batteria, la temperatura motore e altro.


Ma il vero plus è l’integrazione di Google Maps direttamente nel display grazie all’App Royal Enfield. È sufficiente accoppiare la moto e impostare una destinazione sul telefono per vedere la mappa completa di Google Maps materializzarsi direttamente sul display TFT, davvero una grande comodità, difficile da trovare su moto che costano 4 volte tanto.

Per tenere il telefono in carica è disponibile una comodissima presa USB di tipo C, molto ben integrata nel manubrio, e nella modalità digitale (una delle due disponibili) il cruscotto offre anche funzionalità di comunicazione integrata per telefono e musica.
Passando a un’analisi estetica, nella vista laterale la moto sembra sempre “lunga”, ma ora appare più snella rispetto al precedente modello. Merito delle nuove forme del serbatoio, molto ben sagomato per poter inserire le gambe, e del codino, che mantengono le pratiche barre di protezione con agganci per le borse o gli elastici, le ampie maniglie per il passeggero e il portapacchi.





Le luci e gli indicatori di direzione full led sono ben integrati e il frontale mantiene il grande faro tondo con il piccolo cupolino completamente trasparente, che “osserva” dall’alto il doppio parafango e la nuova forcella Showa a steli rovesciati. Belli anche i nuovi fianchetti, lo scarico e il paramotore di serie che va a proteggere anche il collettore. La sella può essere regolata su due differenti altezze (825 e 845 mm, ma ne esiste anche una ribassata che fa guadagnare altri 2 cm) e nella posizione inferiore garantisce un saldo appoggio a terra con entrambe le gambe anche a chi arriva a fatica a 170 cm. Volendo è disponibile anche una sella Rally che va a modificare anche i fianchetti integrando due piccole tabelle porta numero che rendono la Royal Enfield Himalayan 450 ancora più aggressiva. Di serie è presente anche il doppio cavalletto, con quello laterale che tiene la moto molto inclinata e rende un po’ difficoltoso il riallineamento quando dobbiamo salire a causa del peso da dover rimettere in posizione. Sinceramente avremmo optato per un’inclinazione inferiore, anche perché occorre prestare molta attenzione su terreni molli visto che il peso va a gravare tutto sul cavalletto. Meglio in questi casi usare il centrale, che tutto sommato è facile da azionare grazie alla grande leva su cui fare forza. Mancano di serie i paramani (così come le manopole riscaldate), ma considerando il prezzo di listino ci sta che siano considerati optional.





Complessivamente la moto è semplice per contenere il prezzo, ma costruita molto bene con tanta sostanza e qualità dove serve maggiormente, ovvero motore, ciclistica ed elettronica (compresi i blocchetti elettrici ingegnerizzati e realizzati molto bene). L’assemblaggio è curato, al pari della verniciatura, e proprio in virtù del prezzo non ci si può lamentare di qualche componente meno raffinato. Le leve, per esempio, non sono regolabili e il pedale del freno è decisamente grezzo, anche se indubbiamente robusto vista la quantità di ferro impiegata per costruirlo. Se siete nel nulla e lo piegate in un modo o nell’altro tornate a casa. Con un pregiato componente in alluminio rischiate invece di perdere l’uso del freno posteriore perché vi si spezza la leva.
Un bel mono moderno
Parlando della nuova Himalayan non si può non soffermarsi sul nuovo, modernissimo, monocilindrico, denominato Sherpa 450 per sottolinearne la sua indole da infaticabile avventuriero. Si tratta di un 4 valvole a iniezione raffreddato a liquido sviluppato espressamente per il turismo, sia in termini di affidabilità sia di caratteristiche tecniche. Alla ragguardevole potenza di 40 cv a 8.000 giri, con una coppia massima di 40 Nm a 5.500 giri, abbina infatti una grande fluidità, un ottimo tiro ai bassi e vibrazioni mai fastidiose, il tutto con consumi davvero irrisori visto che è molto facile fare oltre 30 Km con un litro con punte addirittura di 35/36.

Considerando che il serbatoio tiene 17 litri l’autonomia è davvero notevole e durante i primi periodi di utilizzo ci si stupisce di quanto le barrette che indicano il pieno di carburante ci impieghino a diminuire. Lo Sherpa 450 vanta il sistema Ride By Wire (per altro molto ben tarato) e offre 2+2 mappature, una standard con e senza Abs sulla ruota posteriore e una Eco, sempre con la possibilità di disabilitare l’Abs sulla ruota posteriore. Se avete memoria dei vecchi monocilindrici azzerate il cervello perché questo motore è veramente un altro livello. Pur mantenendo la connotazione tipica dei mono, con delle belle pistonate ai bassi se si usano marce troppo lunghe in relazione al numero di giri, offre un allungo e una fluidità di marcia davvero esemplari.

In montagna si possono affrontare tranquillamente i tornanti in terza e nel misto si riescono a sfruttare sempre le marce alte riducendo drasticamente i consumi senza penalizzare le prestazioni. La spaziatura del cambio, per altro molto preciso e morbidissimo, ci è parsa davvero azzeccata e anche in autostrada si possono tenere medie attorno alla velocità codice sfruttando la sesta marcia per tenere bassi numero di giri e consumi. Ottima anche la frizione, morbidissima da azionare e molto precisa anche dopo averla maltrattata un po’ su qualche salita tecnica in offroad.
Ciclistica semplice ed efficace
Anche sotto il profilo di telaio e sospensioni la nuova Himalayan 450 si conferma una moto semplice, ma raffinata.



Apparentemente lunga e distesa sui cerchi da 17 e 21 pollici, grazie all’ottimo telaio in tubi e piastre di acciaio, abbinano a telaietto reggisella e forcellone asimmetrico sempre in acciaio, garantisce una grande maneggevolezza e anche tanto divertimento nel misto, facilitando altresì la guida in fuoristrada. Gli ingegneri hanno chiaramente pensato al contenimento dei costi, alla robustezza e alla facilità di manutenzione (i componenti in acciaio sono molto facili da riparare rispetto all’alluminio), così come alla capacità di carico visto che il telaietto posteriore può reggere fino a 198 Kg, sacrificando chiaramente la leggerezza complessiva del mezzo. Va però detto che i quasi 200 Kg si sentono soprattutto nelle manovre da fermo, perché in marcia sembra di guidare una moto molto più leggera. Volendo poi per un fuoristrada più “cattivo” si può alleggerire ulteriormente la moto eliminando alcuni componenti come le barre laterali e il cavalletto centrale (purtroppo non si possono rimuovere le pedane del passeggero). Anche nelle manovre in fuoristrada il peso resta comunque gestibile, anche quando dobbiamo magari fare un’inversione di marcia su un sentiero stretto in salita o in discesa, complice la sella bassa che semplifica il controllo e la facilità con cui ci si può appoggiare con un fianco al serbatoio per le manovre più rischiose.


Anche il reparto sospensioni si conferma semplice, ma di qualità, con una forcella Showa a steli rovesciati da 43 mm non regolabile e un mono con leveraggio progressivo regolabile nel precarico (manca però il pomello per la regolazione rapida). L’escursione su entrambe le ruote è di 200 mm e la luce a terra è di ben 230 mm. La taratura è abbastanza rigida per dare il meglio su strada e soprattutto la forcella fatica un po’ ad assorbire le asperità nel fuoristrada più impegnativo quando si viaggia a bassa velocità. Su strade sterrate dove si può aumentare il ritmo è invece molto efficiente.

L’impianto frenante, marchiato Bybre, prevede pinze flottanti a 2 pistoncini con disco da 320 mm all’anteriore e 270 al posteriore. Complessivamente la frenata è buona in relazione alle prestazioni, specialmente usando sempre entrambi i freni; sicuramente un grande passo avanti rispetto al precedente modello. I cerchi di serie da 21 all’anteriore e 17 al posteriore non sono tubeless (sono disponibili come optional o di serie sulla variante Kamet White da 6.500 euro) e calzano pneumatici Ceat Grip da 90/90 e 140/80.
Come va
Da buona “tuttofare” la nuova Himalayan 450 si comporta bene in ogni condizione senza eccellere in modo particolare in nessun ambito, ma è proprio questo il suo punto di forza.

La si apprezza soprattutto nel misto e nel fuoristrada leggero, dove è risultata davvero facile e divertente. Nelle curve il monocilindrico ci ha stupito e il telaio consente di guidare come se fossimo in sella a una grossa motard, con il piede interno alla curva che va a sfiorare l’asfalto. Malgrado gli pneumatici di serie non ci abbiano convinto del tutto la discesa in piega è molto facile e anche i cambi di direzione, a dispetto del peso, avvengo in modo molto rapido e fluido. La moto difficilmente si scompone e asseconda molto bene i desideri del pilota, che può adottare una guida estremamente rilessata oppure puntare a uno stile più aggressivo, tirando le marce quasi al limitatore e sfruttando fino all’ultimo i 40 Cv erogati dal motore

In fuoristrada la sua dote principale è la facilità di guida, che permette di affrontare senza troppi patemi anche percorsi che vanno ben oltre le normali strade bianche. Nei tratti più tecnici è facile zampettare con entrambi i piedi e questo semplifica enormemente la conduzione della moto. Il peso è notevole per una monocilindrica, ma basso in assoluto rispetto ai bicilindrici e questo gioca chiaramente a suo favore in fuoristrada. Anche nel malaugurato caso di appoggiarla in terra è facile da rialzare e la sella bassa evita le classiche cadute da fermo che possono capitare guidando moto più alte e pesanti.

Tra l’altro la Himalayan 450 ha moltissimo raggio di sterzo e questo la rende perfetta anche per l’utilizzo in città o nell’extraurbano, dove i consumi bassissimi la rendono la moto ideale per i tragitti casa-lavoro.
Contro ogni aspettativa, trattandosi pur sempre di un monocilindrico, la Royal Enfield Himalayan 450 se la cava discretamente anche in autostrada. Eravamo abituati a monocilindrici che soffrivano parecchio nelle lunghe trasferte e invece lo Sherpa 450 si fa apprezzare anche in questo contesto e si possono tenere medie attorno ai 120/130 orari senza eccessive vibrazioni grazie all’ottima spaziatura del cambio.



Chiaramente con passeggero e tanti bagagli il piccolo mono fatica di più, ma per le sue caratteristiche e considerando la piccola cubatura è davvero sorprendente. Abbiamo fatto un viaggio di circa 140 Km con un passeggero di 70 Kg e 186 cm di altezza, con anche tratti in montagna e in autostrada e l’unica cosa che abbiamo notato è la maggiore fatica a prendere i giri che a volte comporta l’utilizzo di una marcia inferiore. Per il resto la piccola grande Hima se l’è cavata davvero molto bene. Tra l’altro il passeggero non se la passa affatto male e può contare su un discreto confort. Quest’ultimo è assicurato ancora di più al pilota grazie alla comoda sella e alla buona triangolazione con manubrio e pedane specialmente quando la sella è nella posizione più alta. Posizione che facilita anche il passaggio dalla guida seduta a quella in piedi; forse avremmo preferito un manubrio leggermente più alto nella guida eretta per stancare meno la schiena, ma considerando che la maggior parte degli acquirenti la guiderà molto più spesso da seduti va bene come è stato progettato. Le pedane sono sufficientemente larghe e la gomma può essere rimossa per l’utilizzo in fuoristrada. Ottime le protezioni laterali che permettono anche di agganciare borse per gli attrezzi ed altri accessori utili durante i viaggi.



Vivere l’avventura con poco
Con un prezzo di 5.900 euro la Royal Enfield Himalayan 450 è una delle adventouring più interessanti sul mercato, perfetta per chi si avvina per la prima volta a questo genere di moto e vuole farlo in modo progressivo, sia a livello di costi che di potenze in gioco. A tutti piacciono i mostri da 160 cavalli, ma poi bisogna saperli guidare e molto spesso in fuoristrada si trasformano in un boomerang per il pilota, rendendo tutto estremamente difficile a meno di non essere molto alti ed estremamente prestanti. Certo la Hima 450 non vi darà le stesse scosse di adrenalina all’apertura del gas, ma in fondo l’esplorazione è anche fatta di ritmi lenti che ci consentono di ammirare cosa ci sta intorno senza dover sempre restare concentrati sull’apertura dell’acceleratore o sull’evitare anche il benché minimo avvallamento perché rischiamo di non toccare più con la punta del piede e finire per terra. E poi volete mettere la soddisfazione di percorrere oltre 30 Km con un litro? Portafoglio e ambiente vi ringrazieranno.
Scheda tecnica
Motore
Monocilindrico DOHC, 4 valvole, raffreddamento a liquido
Alesaggio Corsa (in mm) 84 mm x 81.5 mm
Cilindrata 451.65cc
Rapporto di Compressione 11.5:1
Potenza Massima 40.02 Ps (29.44 kW) @8000 rpm
Coppia Massima 40 Nm @5500 rpm
Lubrificazione Carter umido
Frizione Multidisco a bagno d’olio
Cambio 6 velocità
Sistema Iniezione elettronica, corpo farfallato da 42 mm,
sistema ride by wire
Ciclistica
Telaio Tubolare in acciaio a doppia trave
Forcella anteriore a steli rovesciati da 43mm, 200 mm di escursione
Sospensione posteriore mono ammotizzatore con leveraggi, 200 mm di escursione
Pneumatico Anteriore 90/90-21″
Pneumatico Posteriore 140/80 17″
Freno anteriore a disco da 320 mm, pinza a doppio pistoncino
Freno posteriore a disco da 270 mm, pinza a singolo pistoncino
ABS a doppio canale, disinseribile sulla ruota posteriore
Dimensioni e pesi
Interasse 1510mm
Luce a Terra 230 mm
Lunghezza 2285mm
Larghezza 852mm
Altezza 1316mm
Altezza sella 825 mm (Sella originale regolabile fino a 845 mm)
805 mm (Sella ribassata regolabile fino a 825 mm)
peso con equipaggiamento standard 198 kg
Capacità Serbatoio Carburante 17.0 Litri
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