
La SRT 800 SX è il top di gamma con declinazione adventure di QJMOTOR, un prodotto completissimo che strizza l’occhio ai motociclisti in cerca di un mezzo per affrontare le situazioni che si prospetteranno in un lungo viaggio.
La dotazione tecnica offre anche soluzioni italiane, mentre gli accessori si completano con un trittico di valige in alluminio comprese nel prezzo. Una moto che ad oggi di listino si attesta sui 9.590 Euro, essendo una Euro5 approfitta di altre campagne promozionali presenti sulla rete commerciale in questo momento. Un prezzo che, guardando il pacchetto offerto, è assolutamente concorrenziale sul mercato.
Estetica già vista, ma sempre di effetto
Sappiamo che il brand QJMOTOR è il segmento premium delle due ruote per quanto riguarda il gruppo QJIAN JIANG, che è proprietario anche di BENELLI. Questo spiega alcune similitudini con il marchio italiano, ma per il resto la sua identità resta parallela e distinta.

Il frontale segue uno stile che si dimostra vincente e di moda da qualche anno, becco aerodinamico, doppio faro simmetrico orizzontale, parafango basso e sovrastrutture serbatoio pronunciate.
L’impatto è della grande adventure, imponente e muscolosa, con piacevoli combinazioni di colori. Offerte di serie le protezioni motore, molto evidenti ma assolutamente efficaci in caso di caduta; Così come i paramani che mostrano una struttura solida in metallo, non semplicemente una plastica aggiunta.

La linea laterale mostra un avantreno muscoloso, che avvolge il motore nella parte anteriore con delle carenature, dove si affogano le luci degli indicatori di direzione. La carenatura anteriore abbraccia il serbatoio, che risulta abbastanza pronunciato in virtù della sua capacità di 24litri.
Il pilota trova la sella a 835mm da terra, leggermente ristretta in prossimità del serbatoio, a favorire l’appoggio a terra. Il passeggero si trova un po’ più in alto con un piccolo sbalzo a favorire la visibilità, e trova solidi maniglioni verniciati che seguono il profilo, fermandosi poco prima della piastra bauletto che ripara il faro posteriore sporgente.

Imponente lo scarico, nel rispetto della normativa Euro5, lascia intravedere un forcellone a due bracci abbastanza sottile e poco elaborato. Il portatarga è anche parafango, non è presente il paraspruzzi come nella X.

Posteriormente si apprezza la leggerezza del codone, sebbene sono presenti i telai rigidi (asportabili) per le valige, notevole il look dello scarico singolo laterale con doppia uscita.
Il manubrio è largo basso, favorisce più la guida seduti che una in piedi, soprattutto ai più alti. Anche gli specchietti trovano una posizione molto esterna, semplificando gli angoli di visione posteriore. Il cupolino fisso ripara bene il corpo e le braccia, dovrebbe essere in arrivo uno opzionale per aumentare la protezione sul casco dei piloti più alti.

L’estetica dei comandi è molto pratica, colori rossi e grigi e sono contornati da una retroilluminazione blu, molto piacevole ma non si percepisca la funzione al buio. L’eccezione la fanno quelli di riscaldamento sella e manopole che, posizionati sul collarino degli specchietti, si accendono solo quando premuti. In generale tutti i comandi sono ben organizzati e semplici, l’elettronica è abbastanza ridotta. I comandi di riscaldamento risultano studiati nel progetto iniziale, sebbene sembrerebbero più un aftermarket, non avendo integrazione nel TFT.

Proprio il display, con una grandezza di 7”, offre anche la possibilità di collegare il proprio smartphone (IOS o Android), tramite una APP dedicata CARBIT RIDE.

La linea costruttiva è buona, ben fatta, gli assemblaggi confermano un prodotto di qualità, dove anche le grafiche sono ben realizzate. Come detto anche i maniglioni sono in tinta, forse un azzardo ma di sicuro effetto estetico.
Tecnologia efficace senza esagerazione
QJMOTOR pensa alla sostanza, nessuna mappa motore e la gestione di trazione sul posteriore, ma giusto gli elementi di sicurezza necessari, come ABS sempre attivo. Di fatto sulle mappe motore possiamo soprassedere in quanto risultano superflue su potenze di questo livello, un po’ meno sul TC che in caso di scarsa aderenza aiuta sempre a gestire, visto che questa moto è più pensata per la strada che l’offroad.
Il display non è touch, si comanda semplicemente con i due tasti a sinistra del manubrio, SELECT E ENTER, dove si può accedere alla selezione della grafica (giorno/notte/auto), alle connessioni BT, trip di viaggio e poco altro. La soluzione di connettività allo smartphone è tramite una App dedicata, che si può scaricare sia per Android che IOS tramite il Display, richiamando un QRCODE che servirà anche per l’accoppiamento.
A seguito della connessione sarò possibile avere il mirroring sul TFT per la navigazione, purtroppo la connessione non è molto stabile.
Grazie a queste dimensioni, il TFT offre una chiara visione delle principali informazioni, oltre alla possibilità di avere i sensori TPMS con temperatura nella parte inferiore. In caso di sole molto pronunciato la visione è leggermente compromessa, anche compensando con la luminosità al massimo.

Dotazione molto completa
La SRT800SX offre moltissimo nel suo prezzo tutto di serie. Sella e manopole riscaldate, fornito anche il cavalletto centrale, luci e indicatori di direzione full led, portapacchi con ampie maniglie per il passeggero in tinta, barra paramotore completa, nonché il trittico di valige in alluminio su telaietti. Le leve sono regolabili sia per la frizione che freno, paramani con struttura in metallo molto resistente, una porta USB-A sul cruscotto. Non mancano i sensori di TPMS (pressione degli pneumatici e temperatura) mostrata in tempo reale sul display.
Motore e ciclistica

La SRT800SX è spinta da un bicilindrico parallelo frontemarcia di 799 cc.
La casa dichiara una potenza massima 92 CV (68kW) a 9.000 giri/min e 77 Nm di coppia a 8.000 giri/min offrendo un’ottima prestazione anche per chi viaggia in coppia con i bagagli.
Il motore spinge bene appena raggiunti i 2.000 giri, procedendo in modo fluido e progressivo fino a limitatore. La frizione antisaltellamento è comoda e gli innesti del cambio sono precisi e senza impuntamenti.
L’acceleratore ha un momento iniziale di vuoti sul comando, risolvibile da un buon tuning meccanico, il motore soffre un po’ di ritardo nell’apertura del gas, anche dovuto alla normativa Euro5, contenuti i rumori di funzionamento in marcia che iniziano a farsi sentire solo quando i regimi motore diventano alti.
I rapporti ci sono sembrati un po’ troppo corti, specialmente sulla sesta che non è da riposo, nella guida autostradale si ha una percezione troppo tirata del motore, incidendo sui consumi.
Di contro i valori di coppia permettono di avere sempre una risposta, anche con marce alte, evitando di cambiare spesso soprattutto nel traffico lento cittadino o sui passi di montagna.
Le ruote sono le MAXXIS MAXXADVENTURE tubeless su cerchi a raggi, dove al posteriore troviamo un tradizionale 150/70 R17. Scelta particolare all’anteriore, un 19 con 110/80 di misura che, aumenta l’agilità ma trasferisce maggiormente le asperità del terreno.

La forcella è una Marzocchi a steli rovesciati, senza regolazioni, con un comportamento molto progressivo. Tendenzialmente la moto è un po’ sostenuta, quindi rigida, la forcella sulle frenate cede un attimo per poi diventare molto consistente, l’ammortizzatore invece ha un’idraulica abbastanza chiusa, pensata più per gestire il pieno carico.
Di fatto non avendo regolazioni la coperta è molto corta, e in questo caso nel settaggio si è pensato a gestire una moto più carica, evitando di avere troppo affondamento in questa condizione, sacrificando il comfort quando si guida soli senza bagagli.

L’impianto frenante dotato di ABS è BREMBO, una coppia di dischi flottanti da 320 mm con pinze radiali a 4 pistoncini all’anteriore e un disco da 260 mm con pinza a doppio pistoncino al posteriore.
Inganna il look, perché sul peso arriviamo a ben 263kg in ordine di marcia, frutto di una struttura pensata per essere molto resistente, rinunciando a lavorazioni costose per avere strutture sicuramente più elaborate.

Un chiaro esempio ne è il forcellone con una linea molto semplice e senza geometrie studiate, non si va per il sottile , lavorando solo sulla robustezza.
Il serbatoio è da ben 24 litri, concede grande autonomia, QJ dichiara fino a 4,7l/100km, per noi è concretamente fattibile arrivare ben oltre i 400km di autonomia senza problemi
Strada e “fuoristrada”
Seduti sulla SRT 800 SX si percepisce un grande manubrio che risulta un po’ basso e con grande angolo di sterzo, molto utile per le manovre da fermo, in accoppiata con l’altezza sella da terra e una forma rastremata vicino al serbatoio.
La ruota anteriore da 19” e 110/80 insieme alle quote porta molta agilità, nonostante il peso che risulta importante.
Ottimo il gruppo ottico che in notturna illumina in maniera ottimale la strada, senza ricorrere a fari abbaglianti, visto la prestazione di quelli “normali”, un punto a favore per chi affronta tragitti con poca luce.

Le gomme di serie non aiutano nel fuoristrada, lasciando giusto spazio a strade sterrate non troppo impegnative, buona la luce a terra, non avendo un paramotore di serie è sconsigliato addentrarsi in passaggi impegnativi.

Il parabrezza non è regolabile, ma concede buona protezione al busto, meno al casco, mentre le sospensioni abbastanza sostenute lasciano passare solo le asperità più importanti, avendo un primo abbrivio morbido.
In questo periodo abbiamo apprezzato le manopole riscaldate, senza livelli giusto on off, così come anche la sella per il pilota che offre questa opzione, soprattutto appena messi in moto.
Non abbiamo un cruise control, una piccola pecca nei lunghi trasferimenti autostradali, almeno per dare un po’ di riposo al polso destro. Il motivo è la mancanza di un Ride by Wire ovviamente, così come per il Traction control.
La visione del TFT concede di avere tutto sotto controlli, e nel caso di un mirroring si ha un’ottima visione della mappa, lasciando il telefono in un luogo sicuro e non soggetto alle vibrazioni sul manubrio, che in questa SRT800SX non mancano.

Nel misto la SRT800SX come detto è molto agile, frutto di un motore corposo, e delle sospensioni abbastanza rigide, oltre al manubrio largo, che porta ad avere i cambi di direzione molto rapidi.
La forcella sulle sconnessioni più accentuate, come dossi o dislivelli evidenti, non è efficace, saranno così contenti i motociclisti che amano avere una moto rigida e precisa, piuttosto che troppo morbida.
Il sistema frenante Brembo, all’avantreno modulabile e di grande efficacia da un ottimo contributo alla sicurezza, e anche le frenate più intense non metteranno in crisi la ciclistica, il freno posteriore durante la prova è risultato un po’ meno efficace, forzando una corsa completa. Questo impianto così tarato non richiede all’ABS di entrare in azione spesso, risultando poco invasivo.

In autostrada il motore gira abbastanza alto anche in sesta, questo inciderà sui consumi, ma sarà scattante in caso di sorpassi. Essendo una moto da viaggi, sarebbe stato più interessante avere una sesta lunga per diminuire i regimi motore (circa 5.500 a 130 effettivi) e un po’ di vibrazioni.
Nel fuoristrada possiamo ammettere che non è proprio il suo terreno, rispetto ad altre concorrenti. Certo se parliamo di strade bianche la SRT 800 SX se la cava egregiamente, senza troppo pretendere.
Non avendo sospensioni regolabili, per ammorbidirle e un peso molto importante, la gestione richiede molta tecnica per non trovarsi in difficolta. La ruota da 19 e 110/80 ha sicuramente una precisione migliore di una 120/70, ma è un dettaglio che viene poi messo in crisi dalla forcella che scarica gran parte del lavoro sulla gomma.

Buoni in generale i consumi, nel nostro test abbiamo rivelato una media attorno ai 18/20 chilometri con un litro, considerando il serbatoio da 24 litri permette autonomie di grande valore.
In conclusione
La QJMOTOR SRT 800 SX è proposta a 12.950 euro franco rivenditore, oltre al fatto che al momento per via della sua omologazione Euro5 nei concessionari c’è un’offerta ulteriore sui km0 di 1.200 Euro!
Davvero pochi in relazione alla dotazione, un prodotto che si allinea alla nicchia delle offerte delle case d’oriente che sono diventate un riferimento anche nel nostro mercato.
Ottima soluzione per chi cerca in una moto di sostanza, sicuramente un prodotto molto ben fatto e che promette durabilità nel tempo.
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