Dopo aver stupito con la Carbon, Moto Parilla ha deciso di puntare sulla mobilità urbana mantenendo però il forte legame con il mondo motociclistico da cui deriva e con il DNA di “Luxury Brand” che caratterizza l’azienda emiliana. Ecco allora la Trilix, un prodotto che coniuga funzionalità e design offrendo all’utente finale una bicicletta pieghevole a pedalata assistita versatile, sofisticata ed elegante che attira facilmente gli sguardi degli altri utenti della strada.
Piccola e maneggevole, deve la sua linea così particolare al telaio a traliccio che ricorda proprio quello di una moto e la qualità dei componenti, specialmente nella versione VIP con cambio a variazione continua Enviolo, è decisamente sopra la media per questa tipologia di prodotto. Va da sé che anche il prezzo è “Premium”; si parte infatti da circa 2.000 euro per arrivare agli oltre 2.700 euro della versione VIP. Del resto, la Trilix si rivolge a un pubblico maturo e desideroso di muoversi agevolmente in ambito urbano potendo contare su un prodotto di design, prestazionale, affidabile e sicuro. Non a caso nelle versioni alto di gamma abbiamo motore centrale dalla grande coppia, freni a disco completamente idraulici (vera rarità su bici pieghevoli), e tutto è ingegnerizzato per rendere la guida più semplice e rilassante.
Anche la fase di ripiego del mezzo è abbastanza agevole (attenzione però alla posizione dei pedali prima di chiudere la bici perché si incastrano facilmente nel telaio) e il peso di 19.5 Kg, con batteria da ben 540 Wh, permette di trasportarla abbastanza agevolmente anche sui mezzi o su una rampa di scale. Inoltre, una volta ripiegata la Trilix trova facilmente posto anche nel baule di un’auto e i più fortunati potranno utilizzarla per spostarsi nelle lussuose località di mare una volta scesi dalla barca, oppure lasciando una costosa auto elettrica in carica mentre vanno a fare shopping o si recano a una riunione in pieno centro storico.
Qualche particolare potrebbe essere migliorato, a cominciare dal sistema di fermo del manubrio quando la bici viene richiusa, ma nel complesso siamo al cospetto di un ottima bici pieghevole.
Design e funzionalità
Indubbiamente la Trilix cattura l’attenzione come nessun’altra bici pieghevole e il design è molto interessante. Il bellissimo telaio a traliccio in alluminio nasconde molto bene, senza però renderlo difficile da utilizzare, il sistema di chiusura; il pacco batteria è alloggiato in una borsa di Cordura impermeabile inserita nel telaio e facilmente raggiungibile (purtroppo anche dai ladri) per poterla aprire e accedere al connettore di ricarica.
Il motore centrale, un Bofeili T210 con sensore di coppia da 250 Watt e ben 75 NM di coppia, è in parte nascosto dalla grande corona anteriore a 50 denti, che abbinata al cambio posteriore a tre velocità integrato nel mozzo e al selettore anteriore a rotazione garantisce una notevole potenza, tanto che si raggiungono molto rapidamente i 25 Km.
Il motore ne avrebbe per andare ben oltre, ma chiaramente la Trilix è limitata come vuole la legge italiana e dopo i 25 Km/h occorre pedalare senza assistenza, ma non è proprio il caso perché la pedalabilità non è ottimale. Va detto che sul modello in prova non era presente il cambio Enviolo, che sicuramente aumenta ulteriormente il piacere di guida grazie al sistema di variazione continua. Il cambio Sturmey-Archer Rs-Rk3 non è sicuramente allo stesso livello e sebbene il funzionamento sia semplice non offre quella variazione di rapporti che avrebbe permesso di affrontare ancora meglio le salite. Con questo cambio avremmo preferito una corona più piccola, magari da 48 o 46 denti, in modo da avere maggiore facilità di spunto nelle ripartenze. Avremmo visto bene anche una trasmissione a cinghia al posto della classica catena, una soluzione più pulita che richiede meno manutenzione.
Se design e prestazioni caratterizzano la Trilix, anche la funzionalità è stata presa in grande considerazione e sono tanti i particolari che denotano una cura costruttiva e un’attenzione ai dettagli veramente notevole. Lo confermano i numerosissimi accessori con cui può essere equipaggiata, dai parafanghi ai portapacchi, passando per borsoni cargo, porta cellulari e attacchi per la borraccia. Già di serie la Trilix vanta comunque una dotazione di tutto rispetto con particolare riguardo al confort e alla sicurezza. Pensiamo per esempio alla sella con supporto ammortizzato e alla forcella anteriore Zoom con ammortizzazione centrale nascosto dal soffietto in gomma; regalano un confort veramente elevato anche quando si passa sul pavé o si affrontano terreni sconnessi. Buoni anche i pedali richiudibili, il cui funzionamento è risultato semplice e senza fastidiosi impuntamenti.
Degli ottimi freni idraulici Tektro con dischi da 160 mm all’anteriore e 140 mm al posteriore abbiamo già parlato, ma nei plus vanno inseriti anche gli pneumatici CST da 20” usati sulle BMX Racing (volendo esiste anche la possibilità di averla con ruote da 16” Plus (più piccole, ma più larghe in stile Fat Bike) e il display monocromatico con controller a 3 pulsanti molto facile da usare.
Di serie vengono forniti luci anteriore e posteriore ricaricabili tramite USB, ma visto la caratura del mezzo avremmo gradito un sistema di illuminazione anteriore e posteriore integrato con l’elettronica di bordo (vanno accesi premendo gli interruttori posti direttamente sui faretti). Il Display è ben leggibile e oltre a fornire informazioni sulla carica della batteria (tramite tacche) e livello di assistenza impostato, integra anche un computer di bordo che ci mostra velocità istantanea, media, chilometri percorsi totali e parziali.
Da aperta a chiusa in pochi istanti
Come consuetudine per questo genere di mezzi l’operazione di apertura e chiusura prevede alcune operazioni specifiche. Per prima cosa si richiudono i pedali facendo attenzione a tenerli nella giusta posizione, dopodiché si apre la leva di blocco centrale e premendola si ripiega la bici. A questo punto non resta che ruotare la protezione al manubrio e aprire la leva per ripiegarlo. Volendo compattare ancora di più la bici si può abbassare completamente il tubo sella, che in alternativa può essere utilizzato per spostare più agevolmente la bici. Una volta richiusa per tenere fermo il manubrio è previsto un blocco di plastica da incastrare da una lato al manubrio e dall’altro al telaio. La sua funzionalità non è però ottimale e dopo qualche utilizzo la plastica si dilata e fa fatica a tenere assieme il tutto. Sicuramente come accennato in apertura è uno degli aspetti migliorabili.
Nata per la città, ma non solo
La Trilix si trova perfettamente a suo agio in città, dove la coppia del motore permette di spostarsi velocemente senza faticare, mentre la batteria con celle LG da 540 Wh assicura un’autonomia che può superare facilmente i 100 Km. I livelli di assistenza sono 5; dall’1, che offre già una buona dose di potenza al 5, adatto anche ad affrontare pendenze di un certo livello. Purtroppo, come accennavamo in apertura, la grande corona anteriore penalizza un po’ la guida in salita, ma l’uscita dai box o i saliscendi cittadini non sono certo un problema sfruttando il cambio Archer a 3 velocità. Sicuramente se abitate in collina o in montagna vi suggeriamo la versione con il più sofisticato cambio Enviolo.
Salire e scendere dalla Trilx è semplice grazie al telaio a traliccio abbastanza basso; la posizione in sella è la classica per questo genere di bici, con busto molto eretto e braccia ben distese che afferrano il manubrio largo 620 mm. A parte l’agilità e il buon controllo, ciò che ci ha maggiormente stupito della Trilix è il livello di confort offerto. Anche sul maledettissimo pavé di Milano sella e forcella ammortizzate fanno veramente la differenza e opportunamente accessoriata la Trilix può diventare una mini cargo bike con cui andare a fare la spesa, trasportare materiale e portare con sé tutto ciò che ci occorre durante la giornata. I freni sono potenti e modulabili e non stancano le mani.
Il motore spinge da subito con un delay veramente minimo e una volta superato l’attrito iniziale (specialmente con il cambio sul pignone più piccolo) si prende immediatamente velocità andando poi a mantenerla senza alcuna fatica. La coppia di 75 Nm si sente tanto, mentre a sentirsi poco è il rumore. Il motore centrale si fa sentire in modo discreto anche quando lo sfruttiamo al massimo della sua potenza. Un bel vantaggio quando ci si muove in città, magari nel silenzio di un parco o in un centro storico. Oltre alle buone caratteristiche del motore abbiamo apprezzato la grande autonomia assicurata dalla batteria, che permette di ricaricarla veramente di rado, a patto non esagerare con i livelli di assistenza maggiore. Del resto in piano non se ne sente proprio il bisogno perché già al primo e secondo livello si mantengono i 25 Km/h senza fatica.
Trilix è in taglia unica ed è disponibile in diverse versioni, con motore centrale o integrato nel mozzo posteriore e con cambio a 3 velocità oppure Enviolo a variazione continua; sono previste diverse colorazioni e similmente alla Carbon può essere personalizzata per ottenere il proprio veicolo, diverso da tutti gli altri.
Recentemente è stata aggiunta anche una interessante versione cross, che oltre ad avere un look più grintoso accentua le possibilità fuoristradistiche della Trilix grazie a pneumatici tassellati e a un nuovo cambio tradizionale Shimano con deragliatore e pacco pignoni a 5 velocità. Disponibile nei colori Blue Aqua, Matte Black, Metallic Orange o White viene proposta a 2.399 euro.