Ai raggi X l’impegno dei sistemi frenanti della classe regina al Misano World Circuit Marco Simoncelli
Dal 9 all’11 settembre il Misano World Circuit Marco Simoncelli ospiterà il 13° appuntamento del Mondiale 2016 della MotoGP. In funzione dal 1972, è intitolato dal 2012 a Marco Simoncelli, I 4,2 km di lunghezza della pista, da affrontare in senso orario, sono infarciti di 16 curve: 10 a destra e 6 a sinistra con frenate mediamente impegnative per i freni e con decelerazioni comprese tra -0,8 e – 1,4 g. Sia per quanto concerne l’intensità delle staccate sia per quanto concerne il controllo delle
temperature è una pista di media difficoltà.
Secondo i tecnici Brembo che hanno a che fare con tutti i piloti della MotoGP (Brembo fornisce il 100 per cento dei piloti della classe regina), il Misano World Circuit Marco Simoncelli rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3, ottenuto anche dalla pista di Silverstone e da altri 7 tracciati.
L’impegno dei freni durante il GP Dieci delle 16 curve della pista richiedono una decelerazione e di conseguenza nel corso della gara l’impianto frenante viene utilizzato in media per 12 minuti. Non essendoci, a differenza dell’altra pista italiana del Mondiale, il Mugello, punti in cui le moto superano i 300 km/h la decelerazione media è contenuta a soli 1,17 g. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi, il valore supera i 13 quintali e mezzo ed equivale al peso di 7 mila panini con la salamella.
Le frenate più impegnative
Delle 10 frenate del Misano World Circuit Marco Simoncelli nessuna è considerata altamente impegnativa per i freni; mentre 6 sono di media difficoltà e 4 sono light. La curva della Quercia (numero 8), leggermente in discesa, è teatro della frenata più lunga e impegnativa: 246 metri, equivalenti ad oltre 123 go-kart messi in fila, in soli 5 secondi con un carico sulla leva di 6,9 kg per passare da 291 a 75 km/h. Poco dopo c’è la curva del Tramonto (numero 10), anch’essa ostica per piloti e freni per il disegno
e la pendenza: le moto passano da 239 a 75 km/h in 4,6 secondi in cui percorrono 194 metri. Da non sottovalutare anche la curva che precede l’arrivo, la Misano (numero 16), perché l’asfalto è sconnesso ed è in discesa: i migliori riescono a limitare la frenata a soli 109 metri con un carico sulla leva di 6,4 kg.
In termini invece di spazio richiesto, la frenata più lunga è quella alla curva 13: i piloti frenano addirittura per 300 metri per riuscire a restare in pista, anche se lo fanno con un carico sulla leva di “soli” 3,8 kg.
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