Abbiamo provato per voi le Magura HC3
Magura, marchio tedesco entra nell’aftermarket stradale con prodotti specifici divisi in due linee HC1 e HC3, entrambe basate su tecnologia HCT, Ovvero Hard Core Technology. Abbiamo avuto modo di toccare con mano, installare e provare per più di 1 giornata la Serie HC3 e vi possiamo dire…
…Come sono fatte ?
L’effetto dorato per farsi notare è assolutamente azzeccato, a guardarle in ogni loro parte non c’è un difetto. Assemblaggio di precisione con finiture precise, tutti i dettagli rispondono a elevati standard di qualità, dalla leva snodata nera fino alle viti in titanio dell’attacco manubrio.
Due tipologia di leve, stessa tecnologia
Partendo dal freno e analizzando insieme lo schema, notiamo che anche il “buco” a fine leva, detto asola, ha uno scopo preciso, rinforzare e alleggerire, questo perché Magura ha una grande esperienza nel settore ciclistico, come marchio di riferimento, e dove ogni grammo risparmiato, senza compromettere le funzionalità è considerato ORO.
Se pensate che una moto mediamente pesa, con pilota oltre 200KG, a cosa servirebbe risparmiare 2 grammi? Onestamente nulla, ma se a questi due grammi risparmiati fossero abbinate caratteristiche meccaniche più elevate? Allora il discorso prende giustamente un aspetto ben diverso.
Stesso discorso possiamo pensarlo per le viti in titanio, più leggere dell’acciaio, paragonabili all’alluminio, ma nettamente più resistenti. Sorrido nel non vedere un tappo serbatoio in pregiatissimo alluminio CNC, sarebbe davvero utile? Un semplice tappo in plastica fa egregiamente il suo lavoro. Presente anche il sistema di commutazione dello sforzo della leva su tre vie, in pratica intervenendo su questo elemento si può aumentare o diminuire di 1mm, oltre il normale, il diametro del pistone così da avere una pressione soft, media o aggressiva sulle pinze, assecondando il proprio stile di guida.
L’angolo della leva è perfettamente a 90° sul cilindro, le forze sono più “pulite” e si ha quel feeling più diretto sopra citato. Non mancano sia la vite di regolazione corsa, gestibile con la mano sx anche durante una sessione di pista, e un punto di snodo studiato appositamente per quando si cade, ripiegandosi la leva non spinge eccessivamente sul sistema idraulico, oltre a ridurre la possibilità di rottura e consentendo al pilota di continuare a girare (sempre che il resto della moto funzioni ancora ndr).
Ultima chicca è il sistema di chiusura secondario posteriore del pistone, è un dettaglio derivato direttamente dalle competizioni s studiato per evitare l’afflusso di aria dovuto agli alti regimi di rotazione.
La frizione
Per chi monta una frizione idraulica, il sistema HC3 offre quel vantaggio che nel frenare è meno evidente, ovvero la miglior scorrevolezza nell’intera escursione della leva. Il sistema Magura per la frizione è esattamente lo stesso del freno, non c’è bisogno di spiegare nulla di nuovo, le differenze si riducono in un serbatoio più piccolo, oltre al fatto che la leva deve scorrere dall’inizio alla fine in modo lineare e preciso. Già a motore spento, dopo il montaggio abbiamo potuto notare benissimo la differenza nel funzionamento, questo per il pilota significa un miglior comfort di marcia sia in pista che in situazioni di turismo.
Come vanno?
Bene, troppo… direi. Il sistema HCT è davvero come dicono, la fluidità della leva è netta, che sia freno o frizione. Anche se l’impianto frenante oppone sempre più resistenza man mano che si “strizza” la leva, la sensibilità sulla pinzata è migliorata, tanto da far capire benissimo quando si ha un ritardo di mordente all’anteriore, che sia per una mancanza di forza della pinza (comune al GSXR 1000 K8 con pinze tokico), di pastiglie consumate o più semplicemente di un affaticamento da pista. Su piste molto impegnative per i freni, la dotazione standard perde capacità con il surriscaldarsi del sistema. Non basta cambiare i tubi, mettendoli in treccia, spesso sia i dischi che le pastiglie devono seguire l’upgrade se si vuole mantenere un impianto sempre pronto. Sia chiaro non stiamo parlando di una caduta prestazionale immensa, ma la sensibilità di esercizio di queste leve è così precisa che “lo fa notare”.
la frizione morbida è un valore aggiunto. Come detto in precedenza, appena montata tutti ci siamo accorti della miglioria, non che sia diventata di burro sia chiaro, ma la fluidità e lo scorrimento sono migliorate. Questo si traduce in un comfort di utilizzo, soprattutto per chi fa turismo. Pensate in un viaggio di qualche centinaio di chilometri tra tornanti curve e vari rallentamenti. Ora contate quante volte dovrete cambiare marcia e tirare la frizione. Finito di contare? Bene, avrete sicuramente capito il vantaggio.
Conclusioni.
Sapete bene che wheelsmag.it non fa le prove “di corsa”, ovvero un lancio stampa di una giornata, tra briefing e test. Ci ho percorso più di 1000 km prima di sedermi a scrivere questa recensione. E ho trovato un difettuccio, che non è detto sia per tutti. La leva frizione è scanalata nella parte finale, e io che tengo le mani proprio all’estremità dei semi manubri, avverto sulle dita questa scanalatura che mi dà un po’ fastidio, correrò ai ripari mettendo la leva piena nulla di che.
Pienamente soddisfatto da tutto il resto, come ho scritto così ho trovato il prodotto Magura durante il test. È un aggiornamento “intelligente”, più di un porta-targa o di un paio di frecce led. Funzionale è estetico allo stesso tempo, che vi darà un ritorno pratico nell’uso della moto, sia in pista che fuori.
Prezzo e versioni
HC3 (freno o frizione) € 820,– cad.
HC1 (freno o frizione) € 318,– cad.
Magura distribuisce i suoi prodotti tramite Motocross Marketing o tramite il portale Louis.de
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