Tannus Armour: molto più di un’antiforatura

Uno dei problemi che affligge maggiormente i ciclisti, soprattutto quando si praticano discipline offroad, è indubbiamente quello delle forature, dovute ad elementi che penetrano nello pneumatico o anche a pizzicature (spesso causate dall’utilizzo di pressioni basse per avere maggiore aderenza). E non cambia molto se prediligiamo l’uso delle camere d’aria o dei tubeless perché in entrambi i casi una foratura è sempre dietro l’angolo, così come il rischio di tagliare un copertone. Possiamo usare pneumatici con carcasse molto robuste, latticizzare eventualmente anche le camere d’aria riducendo le probabilità di forare, ma non si può eliminarle del tutto il rischio di ritrovarsi in un bosco, magari lontano da un centro abitato, e dover far fronte a un’emergenza. Certo ci si può sempre portare nello zaino una camera d’aria (che diventano due per le mullet) o un kit per la riparazione di pneumatici e camere d’aria; ma smontare un cerchio, rimuovere il copertone, riparare il danno e rimontare un copertone di una E-Bike non sono operazioni proprio alla portata di tutti, specialmente quando si è in condizioni non certo favorevoli.

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Per fortuna in commercio esistono soluzioni molto più efficienti, che non solo ci permettono di tornare a casa anche a seguito di un taglio o di una foratura, ma migliorano anche notevolmente fattori essenziali come la trazione, la protezione del cerchio e la capacità di assorbire le asperità. Una di queste è l’Armour dell’italiana Tannus, un “salsicciotto” (per dirla in modo banale) disponibile sia in versione per l’utilizzo con le camere d’aria sia in quella specifica per chi predilige i tubeless.

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In entrambi i casi si tratta di un inserto realizzato con un materiale brevettato chiamato Aither 1.1., una miscela a base polimerica di micro-celle chiuse che racchiude più di 15 anni di ricerca e sviluppo, che deve essere inserito tra camera d’aria e copertone o tra cerchio e copertone (nel caso del Tannus Armour Tubeless). Armour non si degrada con il passare del tempo, non è soggetto a dilatazioni termiche e ha un range di utilizzo trai i -20º ai 60º. Abbiamo avuto modo di provare entrambe le versioni su due E-bike differenti: una Trek Rail 9.8 con cerchi sa 29” gommata Bontrager (e anche con dei Maxxis) in versione tubeless e con una Husqvarna MC7 con cerchi 27.5”/29” gommata con Pirelli Scorpion e camere d’aria interne.

 

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Montaggio abbastanza agevole

Per quanto riguarda il montaggio abbiamo trovato più semplice montare la versione tubeless, che a noi è sembrato si inserisca più facilmente tra cerchio e pneumatico lasciando più libertà per ritallonare quest’ultimo.

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La versione specifica per le camere d’aria ha richiesto un po’ più di fatica per far “salire” lo pneumatico sul cerchio, probabilmente a causa del fatto che la camera d’aria ruba spazio e occorre fare attenzione a non rovinarla con le leve. Tra l’altro Tannus in questo caso consiglia di usare camere d’aria più piccole proprio per compensare la presenza dell’Armour.

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In ogni caso nel giro di una quarantina di minuti da solo, con l’ausilio di due classiche leve smonta gomme, sono riuscito a completare l’intera operazione. Avendo dimensioni di canali e pneumatici corretti non è stato necessario rifilare l’inserto, mentre in alcune situazioni questa operazione deve essere fatta con una forbice prima di inserirlo (seguendo l’apposita linea di riferimento). Sul sito è presente una tabella che spiega esattamente questo passaggio e anche dei video esplicativi.

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Per la versione tubeless una volta rimontati i cerchi (assicurandosi che gli pneumatici siano correttamente tallonati sui canali) non resta altro che inserire il liquido sigillante come si fa abitualmente (tra i 60 e i 120 ml). A tale proposito l’inserto prevede una serie di asole per agevolare il passaggio del sigillante e in fase di montaggio è bene allineare una di queste asole con la valvola. Quando tutto è pronto possiamo gonfiare alla pressione desiderata. Tannus suggerisce una pressione compresa tra 1 e 1,8 atmosfere per un funzionamento ottimale dell’Armour Tubeless (ma si può ulteriormente scendere), mentre per quello con camera d’aria possiamo stare tra 0,8 e 1,5 Atmosfere. Gonfiare a queste pressioni decisamente basse significa chiaramente poter contare su maggiore trazione e controllo, specie nelle situazioni più critiche dove il grip dello pneumatico è fondamentale. Chiaramente la consistenza dell’inserto fa si che lo pneumatico non subisca fenomeni di schiacciamento eccessivo, preservando nel contempo il cerchio da eventuali botte e riducendo drasticamente anche i rischi di pizzicatura dello pneumatico e della camera d’aria.

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Tannus dichiara che utilizzando Armour il rischio di foratura si riduce di circa il 90% e in ogni caso il grande vantaggio è che anche in caso di foratura lo pneumatico diventa un Run Flat che ci consente di tornare a casa anche quando è completamente sgonfio, avendo l’accortezza di non superare i 10/15 Km orari.

Armour ha anche il vantaggio di essere estremamente durevole. Test di laboratorio hanno dimostrato che dopo 4.000 Km la riduzione di spessore è di soli 2 mm. Il materiale può raggiungere fino a 10 anni di vita utile. Tra l’altro se si sgonfia lo pneumatico dopo ogni giro si preserva ancora meglio l’inserto.

 

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Il peso che andiamoad  aggiungere nel caso di Armour Tubeless è di 150 gr per la versione da 27,5 ” e 160 per quella da 29″. Per l’Armour Tube siamo invece attorno ai 330/350 grammi. Chiaramente nel caso di utilizzo delle camere d’aria questo peso si va ad aggiungere, mentre se pensiamo di convertire i cerchi in tubeless allora di fatto il peso dell’Armour è compensato dalla rimozione delle camere d’aria. Tenete inoltre in considerazione che se si utilizza l’Armour si anche optare per camere pneumatici più leggeri in virtù della maggiore protezione offerta anche sulle spalle.

Tannus Armour nella guida

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Abbiamo provato entrambe le versioni per circa 500 km ciascuna su percorsi anche molto tecnici pieni di radici, rocce e sassi smossi. Come pressione siamo stati attorno a una atmosfera e la prima buona notizia è che con la Husqvarna MC7 dotata di camere d’aria non abbiamo mai bucato o percepito botte sui cerchi. Con la Trek Rail in versione tubeless ci è invece capitato verso la fine del test di tagliare letteralmente lo pneumatico a causa di un vetro di bottiglia abbandonato sul sentiero e abbiamo apprezzato enormemente la possibilità di ritornare a casa (compiendo circa 5 km) facendo affidamento unicamente sull’Armour e senza rovinare il cerchio.

Al di là della maggiore protezione, quello che colpisce nell’utilizzo dell’Armour è la grande trazione assicurata dalla possibilità di tenere pressioni più basse, e anche la sensazione di avere delle sospensioni più sofisticate (e già noi avevamo le top di gamma). Specie sulle rocce è come se si avesse un cuscinetto d’aria che riduce gli impatti e rende tutto più “morbido”. Persino utilizzando le modalità Turbo del Bosch, spesso quasi inutilizzabile per la sua irruenza, con l’Armour la ruota perde con minore facilità aderenza. Con lo Shimano Ep8 montato sull’Husqvarna, che offre un controllo della potenza molto più preciso, più volte ci siamo stupiti di come anche in Boost potevamo fermarci nel bel mezzo di una salita, studiare per una frazione di secondo l’ostacolo da affrontare e ripartire sentendo gli pneumatici “accomodarsi” sul terreno quasi a volerne copiare perfettamente le asperità. Anche in curva si ha la percezione che lo pneumatico si muova meno perché l’inserto di fatto sostiene la spalla. Proprio questa sua capacità di copiare il terreno assorbendo gran parte delle vibrazioni e dei colpi (la cui energia viene dissipata in modo uniforme su tutto il copertone) si traduce anche in un minore affaticamento nella guida e un maggiore confort nei lunghi giri.

Conclusioni

Sia in configurazione tubeless che in quella standard per l’utilizzo delle camere d’aria Armour contribuisce significativamente a ridurre il rischio di forature, pizzicature e danni ai cerchi, ma anche ad aumentare la precisione e il piacere di guida specialmente sui percorsi più tecnici. Il prezzo di un inserto si aggira attorno ai 35/45 euro, ma considerando la durata (ben più elevata rispetto a quella di uno pneumatico) lo riteniamo un ottimo investimento. Al limite se non siete del tutto convinti potete cominciare a provarne uno, magari al posteriore per aumentare la trazione utilizzando pressioni più basse. Siamo convinti che dopo averlo provato ve ne innamorerete.

Per maggiori informazioni: www.tannusitalia.it

1 commento

  1. Ciao, grazie per la recensione. Volevo chiederti se il Tannus può essere utilizzato anche gonfiando molto la ruota. Vado su strada e preferisco avere le gomme sempre ‘toste. Grazie.

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