Di Luca Golfrè Andreasi
I piloti e i team di MotoGP si stanno preparando per la famigerata tripla trasferta asiatica, dove l’anno scorso sono venute al pettine le forti rivalità fra Marquez, Rossi e Lorenzo e dove quest’anno si potrebbe incoronare il giovane spagnolo di Cèrvera campione del mondo (per la terza volta in quattro anni). Si potrebbe dire che questo mondiale lo può perdere solo lo stesso Marquez.
La missione per gli inseguitori di Marquez è a dir poco titanica, per non dire addirittura impossibile. Con 52 punti di vantaggio su Rossi, Il treno Marquez sembra un diretto che si avvia verso il mondiale, e questo treno sembra non voler fare sosta a Tavullia, anche se il Dottore proverà un’ultima corsa disperata per prenderlo.
Più che recuperare questi 52 punti (in 4 gare), Rossi dovrebbe invece difendersi dalla minaccia Lorenzo, che nonostante delle gare opache a centro stagione, è a soli 14 punti da Valentino.
Inutile sottolineare come questa sfida interna sia incredibilmente importante per il duo Yamaha. Lorenzo vuole dimostrare che Yamaha ha tenuto il “pilota sbagliato”, mentre Rossi vuole dimostrare di essere ancora un vecchio ed abilissimo leone, in grado di giocarsi podi, gare e mondiale nonostante gli imminenti 38 anni (!).
Iannone torna finalmente dopo il discusso infortunio alla vertebra rimediato a Misano e vuole assolutamente puntare al podio (e magari anche a qualcosa di più) per lasciare la Ducati nel migliore dei modi. Per la moto di Borgo Panigale le piste più indicate sulla carta sembrano essere Motegi e Phillip Island (dove l’anno scorso Iannone si è giocato la vittoria per tutta la gara).
Dovizioso cercherà di scacciare questa nuvola fantozziana di sfortuna che sembra essersi posizionata sopra Forlì senza la minima intenzione di andarsene. Motegi è l’occasione migliore di riscatto. Nel 2014 il Dovi riuscì ad ottenere un’inaspettata pole su una Ducati molto meno competitiva della GP16 e tornando indietro negli anni rimediò un’altra pole nel 2010 e si giocò la vittoria con Stoner.
Ducati ha tutte le carte in regola per scacciare i fantasmi di Aragon.
Suzuki potrebbe essere la wild card della situazione. Il valore del suo pilota di punta Vinales e della moto sono emersi prepotentemente in questa stagione e tutto fa pensare che possano disputare delle ottime gare, con particolare attenzione a Phillip Island. Con le temperature basse dell’asfalto e la velocità di percorrenza nei punti di forza, Suzuki potrebbe bissare il trionfo di Silverstone.
Aprilia invece vuole continuare il trend positivo delle ultime due gare. Ricordiamo la doppia top ten ad Aragon per la prima volta dal rientro della casa di Noale in MotoGP.
Insomma, piloti e team sono gia pronti per la trasferta. Noi prepariamo un bel thermos di caffè e puntiamo la sveglia presto. Il mondiale sta entrando nella fase calda.
Buona tripla a tutti!
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