“La mia passione, il sogno di sempre! Questa è la prima cosa che mi viene in mente quando penso alla WKD moto, da quando a 13 anni mi è stata regalata la prima moto ho capito che questo sarebbe stato il mio mondo”
Abbiamo avuto l’occasione di incontrare Marco Paoletti, uno di quei ragazzi con la benzina nel sangue, che da piccolo smontava il 14/12 del Garelli dell’amico, uno di quegli artigiani che hanno fatte grande l’Italia e che adesso, purtroppo, fanno sempre più fatica a sopravvivere. Davanti a una birra ci ha raccontato dei suoi attuali progetti.
“Quando nel 1999 ho acquistato e realizzato la mia prima special al momento di darle un nome è nato “WKD”, in pratica il codice fiscale di WicKeD (maligno, malvagio) che poi ho deciso avrei usato per marchiare i miei lavori e per una mia, allora futura, officina.
Varie esperienze lavorative tra cui Bmw, Honda e Harley Davidson mi hanno dato l’esperienza, che unita all’intraprendenza, mi hanno portato ad avere la mia sala giochi personale ora dotata di 5 ponti ed un bel un tornio oltre alla normale attrezzatura.
Alla WKD realizziamo trasformazioni, restyling e ogni tipo di modifica ci passi per la testa, l’importante è rendere le moto originali ed uniche.
Possiamo realizzare moto uniche, prototipi o “semplicemente” rendere più accattivante ed attuale una moto con qualche anno sulle spalle, senza trascurare mai la parte ciclistica che reputo fondamentale per una guida sicura.
Attualmente abbiamo per le mani una Suzuki SV 650 alla quale stiamo montando una forcella gsxr 750 con pinze radiali, un faro più essenziale, forcellone e mono gsxr più varie modifiche estetiche.
Altro bombardone sotto i ferri è una Honda Xeleven, la mastodontica sorella minore del CBR 1100XX che sta subendo un trattattamento estetico che la renderà meno pesante su tutti i fronti, più agile e con qualche cv in più.
Già finita e consegnata ora in fase di tagliando una Suzuki Marauder 800 completamente rifatta a nostro piacere, il cliente ci aveva dato carta bianca e come si vede in foto qualche “lavoretto” lo abbiamo fatto ma senza rinunciare ad alcune comodità come il sellino posteriore ad aggancio rapido e un piccolo sottosella dove tenere documenti e bloccadisco.
Altro bel lavoro, di quelli che piacciono a me, un restyling cattivo di una Honda Hornet 600, con semimanubri, coda corta e sottile, scarico double gun e molto altro.
Tra le altre c’è una “fu” Cagiva SST 350 della quale è rimasto poco, le abbiamo montato una forcella rovesciata ed un monoammortizzatore, serbatatoio, sella e parafanghi in stile scrambler ed ora stiamo revisionado il motore.
Ultima motoretta in fase di trasformazione la mia Kawasaki ZX7R trasformata in naked con soluzioni estetiche azzardate ma ancora in fase di definizione.”
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