Zero DSR/X: sofisticata e silenziosa

Zero Motorcycles è stato il primo brand a proporre moto elettriche di alto livello; malgrado la concorrenza si faccia sempre più agguerrita l’azienda californiana continua a innovare e con la DSR/X ha alzato l’asticella in termini di confort, piacere di guida e autonomia. C’è chi fa meglio nel panorama mondiale in termini di autonomia e prestazioni, ma la DSR/X è molto interessante per contenuti, bilanciamento e praticità di utilizzo.

Grande personalità

Esteticamente Zero ha sempre fatto un gran lavoro per non “scimmiottare” altre moto a benzina di successo mantenendo una precisa firma stilistica e con la DSR/X ha rimarcato questo aspetto proponendo un design moderno, decisamente piacevole e che integra bene il grande pacco batterie nel telaio in acciaio a traliccio.

Il frontale che ricorda per certi versi il muso di uno squalo è moderno e personale, con i fari che si integrano molto bene e il bellissimo cupolino, regolabile in altezza senza attrezzi agendo indifferentemente con la mano destra o sinistra sulle grandi manopole; un vero esempio di ergonomia e tecnologia visto che il funzionamento è davvero impeccabile e possiamo regolarlo anche in movimento.

C’è persino l’astina graduata che indica di quanti centimetri stiamo alzando o abbassando il parabrezza! Analizzando nell’insieme la DSR/X si ha la netta sensazione di essere al cospetto di una tourer sportiva di grande sostanza. La sella è molto confortevole per pilota e passeggero e le grandi maniglie integrano gli attacchi per le borse laterali. Gli ingegneri hanno poi fatto un eccellente lavoro ricavando un grande vano portaoggetti con serratura elettrica dove solitamente è presente il serbatoio, tanto capiente da poter contenere tranquillamente i due cavi di ricarica (quello standard e quello per le colonnine rapide), una tuta antipioggia e altri oggetti.

La presa di ricarica è immediatamente davanti al vano portaoggetti, in posizione molto comoda, e nei fianchi della carenatura sono disponibili altri due piccoli vani portaoggetti chiusi con delle viti, che possono essere usati per attrezzi di emergenza, kit di riparazione tubeless o altre cose che non richiedono un accesso frequente. Un altro piccolo spazio è disponibile sotto la sella e di serie troviamo anche un robusto portapacchi, molto ben integrato nel codino. Chiaramente luci e indicatori di direzione sono full led e la strumentazione è costituita da un grande display a colori controllato tramite un unico pulsante multifunzione presente sul blocchetto sinistro.

Ci vuole un attimo a capire la logica di funzionamento, ma una volta appresa è molto facile accedere alle varie funzioni e personalizzare il cruscotto, che prevede tra l’altro quattro indicatori completamente configurabili tramite menu on-board o direttamente dallo smartphone con l’App disponibile per iOS e Android.

La dotazione di serie comprende anche alcune tecnologie interessanti come il Vehicle Hold Control, un sistema che utilizza il freno posteriore per evitare che la moto possa muoversi quando è in forte pendenza. Per attivarlo basta tenere premuto da fermo per qualche istante uno dei due freni fino a vedere apparire sul display il messaggio che segnala che il sistema è attivato. Per disattivarlo è sufficiente agire sull’acceleratore, o nuovamente sui freni. Altra tecnologia interessante è il Parking Mode Operation, una modalità che permette di attivare la retromarcia o l’avanzamento a bassa velocità per semplificare le manovre di parcheggio. Per scegliere se andare avanti o indietro si utilizza il pulsante del cruise control, altro sistema previsto di serie. In modalità retromarcia la spinta resta fin troppo potente e occorre fare attenzione, specialmente le prime volte. Avremmo preferito una modalità più soft, visto che l’utilizzo principale è quello di uscire di coda da un parcheggio. In opzione è prevista anche la possibilità di sfruttare la connessione allo smartphone per abilitare la navigazione direttamente dal cruscotto.

Silenzio, si viaggia!

Che i motori elettrici siano estremamente performanti non è una novità, ma ciò che colpisce maggiormente guidando la Zero DSR/X è l’estrema silenziosità, molto più rispetto ad altre moto elettriche provate in cui è ben presente il sibilo del motore elettrico. In questo caso è veramente contenuto e a bassa velocità è praticamente assente, tanto che in città occorre fare molta attenzione perché persone, ciclisti e altri motociclisti non ci sentono arrivare.

La Zero DSR/X è equipaggiata con il motore Z-Force 75-10X con raffreddamento passivo ad aria. Accreditato di una potenza di 100 Cv e una coppia di 255 Nm, è estremamente fluido e lineare con una spinta costante lungo tutto l’arco di erogazione, accelerazioni brucianti e una ripresa nei transitori che è veramente l’aspetto che maggiormente la differenzia da una moto endotermica. Non ci sono cali di giri e il motore è di fatto sempre in coppia a qualsiasi velocità; questo si traduce in un grandissimo piacere di guida, soprattutto nel misto dove la DSR/X si fionda letteralmente fuori dalle curve. Il pilota può poi configurare la moto come meglio crede utilizzando sia i 5 riding mode di serie (Eco, Standard, Sport, Rain e Canyon pensato per l’offroad) sia andando a creare riding mode personalizzati tramite l’App e abilitarne di volta in volta uno che sarà accessibile direttamente dal pulsante di attivazione, assieme a quelli standard.

Gli altri resteranno memorizzati nell’App e potranno essere scambiati all’occorrenza in modo da avere sempre una mappa custom disponibile. L’app offre anche numerose altre funzioni, tra cui diagnostica, configurazione di tutte le opzioni di sistema (compresa la percentuale di carica e l’extraboost che permette di avere un 10% di autonomia in più quando si devono affrontare lunghi viaggi), un sistema di geolocalizzazione delle colonnine di ricarica e la registrazione dei nostri viaggi. Alla base di questa notevole integrazione tra moto e App c’è una vera e propria piattaforma di connettività e un sistema operativo, chiamato Cypher III+, aggiornabile anche online e in grado di sbloccare funzionalità aggiuntive mano a mano che vengono sviluppate dal reparto software di Zero Motorcycles. Praticamente quello che avviene con Tesla in campo automobilistico. Di recente, per esempio, sono state aggiunte le funzionalità per fuoristrada che consentono di applicare il controllo di trazione Offroad a tutte le modalità pre-programmate. 

A seconda del riding mode scelto avremo non solo un differente livello di prestazioni, e conseguentemente di consumo della batteria, ma anche una diversa quantità di freno rigenerativo, che di fatto permette di ricaricare leggermente la batteria ogni volta che chiudiamo il gas o applichiamo forza ai freni. In alcune modalità, come la Sport, il freno rigenerativo viene sensibilmente ridotto a favore di una guida più legata al pilota, ma nell’uso a noi non ha per niente infastidito tanto che abbiamo fatto una mappa “full power” tenendo però il freno rigenerativo al massimo. Di fatto imparando a usarlo si riduce moltissimo l’uso (e quindi anche il consumo) dei freni, aumentando al contempo l’autonomia. Quest’ultima può arrivare a 280 Km in città e 220 circa nel ciclo misto, mentre in autostrada a velocità codice scende purtroppo drasticamente arrivando a fatica a 140 Km. Con il PowerTank opzionale che porta la capacità della batteria a 21 Kw la situazione migliora un po’ ma per fare veramente del turismo a lungo raggio dobbiamo cambiare completamente mentalità e adattarci alle soste alle colonnine. Purtroppo di serie la Zero non riesce a sfruttare pienamente le superfast perché carica al massimo a 6.6 Kw, il che si traduce in circa 3 ore per una ricarica completa. Se si vuole ridurre il tempo alla metà (un’ora per passare da 0 al 95%) è necessario acquistare il modulo opzionale che porta la capacità di carica a 12,6 KW. In questo caso però non è possibile avere il PowerTank. Interessante la possibilità di programma la carica a orari stabiliti, per esempio per utilizzare la corrente nelle fasce orarie in cui costa meno.

Non abbiamo ancora parlato della ciclistica e della guida di questa Zero DSR/X. Il telaio a traliccio,  abbinato a un forcellone in alluminio e a sospensioni Showa completamente regolabili (il precarico del mono con una pratica manopola a regolazione rapida) offrono un ottimo pacchetto di partenza; il baricentro basso e la seduta che permette di toccare facilmente terra con entrambi i piedi facilita moltissimo la guida e anche le manovre a bassa velocità. Appena si è in moto sembra che la moto pesi molto meno dei 247 Kg dichiarati. Tra le curve è agilissima e anche in città ci si muove molto bene nel traffico godendo anche di un ottimo confort, garantito da sospensioni tarate sul morbido che però all’aumentare del ritmo garantiscono un buon sostegno senza innescare fastidiosi fenomeni di beccheggio. Agendo sulle regolazioni ognuno può poi trovare il setting preferito per una guida più sportiva o più confortevole. I freni compiono adeguatamente il loro dovere e gli pneumatici Pirelli Scoprion Trail ci sembrano un ottimo compromesso tra prestazioni, durata e sicurezza anche su terreni viscidi, in caso di pioggia o quando si affronta qualche strada bianca. In questo caso anche la guida in piedi è molto efficace grazie all’ampio manubrio e all’ottimo posizionamento delle pedane. Da segnalare che la DSR/X è la prima moto elettrica dotata del sistema Motorcycle Stability Control (MSC) di Bosch.  Il sistema applica immediatamente la frenata opportuna all’anteriore e al posteriore in contemporanea, migliorando il controllo in salita e in discesa su fondi ripidi con terreno instabile. A completare un quadro tecnico molto interessante troviamo anche la trasmissione a cinghia che oltre a ridurre ulteriormente la rumorosità meccanica riduce drasticamente le operazioni di manutenzione.

Alla guida

Dopo il test effettuato mesi fa, di cui potete trovare il video qui sotto, abbiamo provato la zero soprattutto in città e su strade di montagna constatando un’autonomia reale di circa 250 Km utilizzando le varie mappature, compresa la rain visto che il test si è svolto durante un lungo periodo di pioggia. Chiaramente il problema non è l’autonomia in sé, ma i tempi di ricarica e chi pensa di usarla per lunghi viaggi dovrebbe sicuramente optare per il modulo di ricarica aggiuntivo in modo da ridurre drasticamente i tempi di sosta. Guidare la DSR/X richiede sicuramente un cambio di abitudini e di mentalità, ma si viene ripagati con il piacere di viaggiare nel silenzio avendo sempre vagonate di coppia a disposizione e senza lo stress di cambio e frizione. La moto è molto agile e vi possiamo assicurare che a dispetto dei 100 Cv si riesce a tenere testa a moto che ne hanno molti di più, specialmente nel misto stretto dove il fatto di non dover scalare permette di concentrarsi sulla guida avendo il motore sempre in coppia e pronto a spararci alla curva successiva. Le mappature standard sono molto ben differenziate e grazie alla possibilità di creare diverse mappe custom è veramente possibile personalizzare la moto in base al viaggio e all’utilizzo che vogliamo fare.

Conclusioni

La DSR/X è una splendida moto elettrica e non ha senso paragonarla a una moto tradizionale perché sono due concetti profondamenti diversi, almeno fino a quanto non ci saranno batterie ancora più capienti che si potranno ricaricare in 10 minuti come una tradizionale moto al distributore. È una moto pensata per un pubblico alto spendente, che desidera un prodotto all’avanguardia ed è disposto a fare dei sacrifici per intraprendere una strada green, che può convincere o meno ma che al momento è quella verso cui il mercato e l’opinione pubblica sta spingendo. Le colonnine già presenti sul nostro territorio sono molte più di quello che si pensi e con un po’ di pianificazione si può pososno anche affrontare viaggi molto lunghi. In questo caso il secondo charger è sicuramente un must, mentre per chi predilige l’uso in città o le brevi gite fuori porta il caricatore integrato è più che sufficiente. Resta il discorso prezzo; oltre 27.000 euro per il modello base non sono certo pochi e anche se gli eco incentivi riducono il budget necessario per portarsi a casa una DSR/X è anche vero che la svolta elettrica si avrà solo quando i prezzi saranno equiparabili a quelli dei tradizionali modelli a benzina. Per cercare di avvicinare nuovi utenti Zero Motorcycles ha avviato la campagna “Go Electric” offrendo un incentivo speciale sull’acquisto dei propri veicoli 2022 e 2023. La scontistica proposta dalla casa californiana varia in base al modello scelto. Fino alla fine di maggio 2023 i clienti Zero potranno ricevere uno sconto di € 3.500 sull’acquisto di una DSR/X, SR, SR/F e SR/S. Per i modelli S, DS, DSR, FXE e FX è prevista invece una riduzione di € 1.500 sul prezzo iniziale. Oltre a questo incentivo, i nuovi acquirenti potranno anche usufruire dell’opportunità unica dell’EcoBonus, che prevede uno sconto per un massimo di € 4.000, arrivando ad ottenere un prezzo finale decisamente più vantaggioso.